tag:blogger.com,1999:blog-73683597805280470962024-03-19T11:05:08.617+01:00Il tè tostatoIl tè tostatohttp://www.blogger.com/profile/11891086904118859509noreply@blogger.comBlogger600125tag:blogger.com,1999:blog-7368359780528047096.post-24064983184074320372024-02-14T10:22:00.001+01:002024-03-13T10:55:15.752+01:00Majakovskij, le sue lettere, la mia gioventù<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhl-JmLHz6_1qxjQD0NVYVmmwP-b0cELQDubkOQuCvqgiSikSLBeXoKn1OaHRFtYsb8wt3ptmpSm5IQ0HaFdy10ur-UoPWDjJccqqhFS0qwfZIIvktf6naCNicrtzsTtbSTDAL-zREkIltjKqJQ3f97s7Dz2DPu2fqlUVJNVQsZwtrnof3gihX15GdFhj8l/s3024/vm.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3024" data-original-width="3024" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhl-JmLHz6_1qxjQD0NVYVmmwP-b0cELQDubkOQuCvqgiSikSLBeXoKn1OaHRFtYsb8wt3ptmpSm5IQ0HaFdy10ur-UoPWDjJccqqhFS0qwfZIIvktf6naCNicrtzsTtbSTDAL-zREkIltjKqJQ3f97s7Dz2DPu2fqlUVJNVQsZwtrnof3gihX15GdFhj8l/w400-h400/vm.jpg" width="400" /></a></div><br /><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;"><br /></span><p></p><p><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;">Ho una gran passione per gli epistolari.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span face=""Arial",sans-serif" lang="IT" style="font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT;">Mi piace vedere la vita degli scrittori, ma non solo la
loro. Mi piace leggere come le persone si rivolgono alle altre nelle
corrispondenze di ogni tipo. </span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;">Le lettere formali, quelle politiche, gli addii, le
prigionie, le polemiche, i viaggi e naturalmente l’amore. </span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;">Conosco Vladimir Majakovskij più come poeta che altro e
questo grazie alle meravigliose edizioni Mondadori <i>i Miti poesia</i> che negli ani
’90 compravo di continuo. Costavano poco, avevano nomi grandi che risuonavano,
venivano dal mondo e mi raggiungevano in provincia di una regione che già in
provincia di suo. </span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;">Insomma, scopro Majkovskij e rimango folgorata da </span><i style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt;">Lilicka!
Al posto di una lettera</i><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;">. Era una poesia d’amore bellissima, dirompente nel
mio pomeriggio di latino, greco e voglia di uscire. Parlava di fumo ma non era
Bukowski, era più vecchio, era come un bisnonno che amava ed era davvero una
lettera in cui il poeta si rivolgeva direttamente alla donna, </span><i style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt;">Ricordi? </i><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;">le
scriveva, scriveva proprio a lei</span></p>
<p class="MsoNormal"><i><span face=""Arial",sans-serif" lang="IT" style="font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT;">Accanto a questa finestra<o:p></o:p></span></i></p>
<p class="MsoNormal"><i><span face=""Arial",sans-serif" lang="IT" style="font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT;">per la prima volta,<o:p></o:p></span></i></p>
<p class="MsoNormal"><i><span face=""Arial",sans-serif" lang="IT" style="font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT;">in estasi, carezzai le tue mani</span></i></p>
<p class="MsoNormal"><span face=""Arial",sans-serif" lang="IT" style="font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT;">e io lì alla mia finestra in camera, seduta sulla
scrivania e coi piedi sopra al termosifone</span></p>
<p class="MsoNormal"><i><span face=""Arial",sans-serif" lang="IT" style="font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT;">Oggi ti vedo seduta,<o:p></o:p></span></i></p>
<p class="MsoNormal"><i><span face=""Arial",sans-serif" lang="IT" style="font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT;">il cuore in un’armatura di ferro.<o:p></o:p></span></i></p>
<p class="MsoNormal"><i><span face=""Arial",sans-serif" lang="IT" style="font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT;">Ancora un giorno<o:p></o:p></span></i></p>
<p class="MsoNormal"><i><span face=""Arial",sans-serif" lang="IT" style="font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT;">E mi scaccerai […]</span></i></p>
<p class="MsoNormal"><span face=""Arial",sans-serif" lang="IT" style="font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT;">Si può forse avere quindici o sedici anni e leggere queste
parole e non volerle leggere per sempre?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span face=""Arial",sans-serif" lang="IT" style="font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT;">Insomma imparai la poesia a memoria, è molto lunga, ma
nella vita avevo già imparato <i>L’aquilone</i>, <i>Il cinque maggio</i>, <i>Il
Piave</i>, <i>Fratelli d’Italia</i> con tutta la parte che nessuno allo stadio
canta, conoscevo a memoria <i>La spigolatrice di Sapri, Le ciaramelle </i>e anche il canto di Paolo e Francesca, imparai <i>Lilicka!<o:p></o:p></i></span></p>
<p class="MsoNormal"><span face=""Arial",sans-serif" lang="IT" style="font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT;">Ma chi era questo Vladimir Majakovskij? Niente internet
negli anni 90, niente librerie enormi in provincia di Ancona, il professore di storia e filosofia amava saltare ciò che non
condivideva, quindi pochissima rivoluzione di ottobre, ma c'era </span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 16px;">la biblioteca della scuola</span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;">. Sempre sia lodata. Lì lessi del poeta della rivoluzione.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span face=""Arial",sans-serif" lang="IT" style="font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT;">Poi arrivò l'internet, vivevo già a Roma e studiavo diritto nel pensiero più garantista mai visto, Roma era magnetica che trascurai il poeta, ma recitavo
la poesia. </span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;">Ormai laureata, ficcata dentro uno studio legale a
ricordarmi quanto mi piacesse il diritto e quanto poco apprezzassi la
professione, tornai da una pausa pranzo con un’edizione Neri Pozza di <i>Lettere
di Majakovskij</i>. Le cose che devono essere saranno e lui e io ci eravamo
ritrovati, ma se sei un fuori sede nulla è per sempre e dopo un trasloco niente
più raccolta di lettere. Perduta e io, lasciata, ripensavo alla poesia:</span></p>
<p class="MsoNormal"><i><span face=""Arial",sans-serif" lang="IT" style="font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT;">Nonostante questo,<o:p></o:p></span></i></p>
<p class="MsoNormal"><i><span face=""Arial",sans-serif" lang="IT" style="font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT;">il mio amore,<o:p></o:p></span></i></p>
<p class="MsoNormal"><i><span face=""Arial",sans-serif" lang="IT" style="font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT;">pesante come un macigno,<o:p></o:p></span></i></p>
<p class="MsoNormal"><i><span face=""Arial",sans-serif" lang="IT" style="font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT;">resta appeso al tuo collo, dovunque tu fugga. </span></i></p>
<p class="MsoNormal"><span face=""Arial",sans-serif" lang="IT" style="font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT;">Ovviamente non era un sentimento che meritava tanto, ma
lì per lì sembrava. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span face=""Arial",sans-serif" lang="IT" style="font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT;">Passano nuovi anni, e riecco la raccolta di lettere,
orami uscite per Beat.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span face=""Arial",sans-serif" lang="IT" style="font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT;">Voilà, di nuovo insieme. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><i><span face=""Arial",sans-serif" lang="IT" style="font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT;"><a href="https://neripozza.it/libro/9788865593653" target="_blank">L’amore è il cuore di tutte le cose, Lettere 1915-1930</a></span></i><span face=""Arial",sans-serif" lang="IT" style="font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT;">. </span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;">Qui si spiega chi era Lilicka, al secolo Lili Brik, qui
ho avvicinato Vladimir Majakovskij, la politica, il pensiero, il dolore, la moralità o
l’immoralità, la complessità della biografia, la diatriba intorno alla figura
di quest’uomo, alla sua poetica e alla sua vita, i suoi gusti, le paure, le tenerezze e i viaggi. Dalla corrispondenza emerge l'assetto tra Vladimir Majakovskij e i Brik, quella vita a tre scandalosa, spregiudicata, innamoratissima, da capire o giudicare. Forse un esperimento d'amore o forse il modo in cui quelle tre persone volevano vivere.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span face=""Arial",sans-serif" lang="IT" style="font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT;">Il primo incontro con Lili avvenne nel 1915, era luglio e nulla
rimase uguale. Lei, proveniente da una famiglia agiata, speculativa e di origine ebraica ma antisionista, era sposata dal 1912, lui era amico della sorella e una sera n casa loro aveva declamato un suo poema,
tutti rimasero scossi, Osip, il marito di Lili, decise di pubblicarlo a sue
spese. Majakovskij lo dedicò a Lili e si trasferì vicino a loro, a Pietrogrado, innamorato. Inizia la vita in
comune, le pubblicazioni, il salotto letterario a casa dei Brik, poeti,
filologi, scrittori, amici della coppia. Un ambiente nuovo per Majakovskij che
non era cresciuto negli agi delle famiglie moscovite, non aveva studiato, ma
aveva questo fuoco che creava un'attrazione totale sui Brik, dal canto suo il
poeta cambiò alcune delle sue abitudini e degli atteggiamenti del gruppo
futurista cui apparteneva. Insomma un incontro ferale. Ma che l’amore non
luccica soltanto lo sappiamo, ci sono state separazioni, dolori, viaggi,
ricongiungimenti e nelle lettere ci sono le parole di quelle circostanze, le parole usate dalle persone vere. </span></p>
<p class="MsoNormal"><span face=""Arial",sans-serif" lang="IT" style="font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT;">In questo libro sono raccolti anche molti telegrammi che i due
si sono scambiati tra New York e Mosca, il mio preferito lo manda lei il 18
agosto del 1925</span></p>
<p class="MsoNormal"><i><span face=""Arial",sans-serif" lang="IT" style="font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT;">Nostalgia, amo. Telegrafa.</span></i></p>
<p class="MsoNormal"><i><span face=""Arial",sans-serif" lang="IT" style="font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT;">Lili.</span></i></p><p class="MsoNormal"><span face="Arial, sans-serif" lang="IT" style="font-size: 12pt;">Così nudo, senza altro che tre sentimenti impellenti. Che meraviglia!</span></p>
<p class="MsoNormal"><span face=""Arial",sans-serif" lang="IT" style="font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT;">Vladimir Majakovskij era nato nel 1883, nel 1939 si sparò
e lasciò un biglietto che ricorda una vicenda italiana:</span></p>
<p class="MsoNormal"><i><span face=""Arial",sans-serif" lang="IT" style="font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT;">Non incolpate nessuno della mia morte e, per piacere, non
fate pettegolezzi. Il defunto li odiava. Mamma, sorelle e compagni, perdonatemi
– non è questo il modo (non lo consiglio ad altri) ma non ho<o:p></o:p></span></i></p>
<p class="MsoNormal"><i><span face=""Arial",sans-serif" lang="IT" style="font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT;">vie d’uscita. Lilja, amami. Compagno governo, la mia
famiglia è composta da Lilja Brik, mia madre, le mie sorelle, e Veronika
Polonskaja. Se per loro organizzerai una vita tollerabile – grazie. Le poesie
già iniziate datele ai Brik, ci penseranno loro. Come si dice – l’incidente è
chiuso, la barca dell’amore si è schiantata contro l’esistenza quotidiana. Io e
la vita siamo pari, inutile elencare offese, dolori, torti reciproci.<o:p></o:p></span></i></p>
<p class="MsoNormal"><i><span face=""Arial",sans-serif" lang="IT" style="font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT;">Voi che restate siate felici.<o:p></o:p></span></i></p>
<p class="MsoNormal"><i><span face=""Arial",sans-serif" lang="IT" style="font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT;">Vladimir Majakovskij<o:p></o:p></span></i></p><p class="MsoNormal"><i><span face=""Arial",sans-serif" lang="IT" style="font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT;"><br /></span></i></p>Il tè tostatohttp://www.blogger.com/profile/11891086904118859509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7368359780528047096.post-53794171427827426012024-01-25T10:56:00.006+01:002024-01-31T11:35:51.443+01:0025 gennaio, il compleanno di Virginia Woolf<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCgiQioC5i_QHdk7giLTuYnZriqiIjLcebMIJtNnEPvGGeJ75TpJf-mMLFjHDgMCWmoz4pMC_xiVXMFZeziYkTdlwN_i2iHUanx_TKZWCMZ79UUyvncQqgmqFkrQLuAbapDNFuskymlLwbXy8qS2wnB3nPeWxxzZcrmdO0SjNY-xdr3Jwbah_yrEX5kd4j/s3024/unnamed.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3024" data-original-width="3024" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCgiQioC5i_QHdk7giLTuYnZriqiIjLcebMIJtNnEPvGGeJ75TpJf-mMLFjHDgMCWmoz4pMC_xiVXMFZeziYkTdlwN_i2iHUanx_TKZWCMZ79UUyvncQqgmqFkrQLuAbapDNFuskymlLwbXy8qS2wnB3nPeWxxzZcrmdO0SjNY-xdr3Jwbah_yrEX5kd4j/w400-h400/unnamed.jpg" width="400" /></a></div><br /><p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">A
dicembre ero a Londra e passeggiavo cercando un libro da regalare, un Cortàzar
in prima edizione inglese che è introvabile perché in Inghilterra mi sa che non
leggono Cortàzar. Comunque cammina cammina, cerca cerca, chiedi chiedi, vado nelle
mie due librerie di fiducia. Niente. Ma guardando in giro trovo una seconda
edizione di <i>Between di Acts</i> di Virginia Woolf e decido di regalarmelo. Giubilo,
gaudio, rido, piango, e arrivo alla cassa in lacrime felici. Il libraio mi dice
ah madame se piange per Virginia Woolf venga con me. Saliamo le scale, lui
sfodera una chiave, apre una vetrina e mi porge la prima edizione di <i>Mrs
Dalloway</i>. Brividi, fremiti, occhioni. Mi guardava tendendomi il libro e please
please. Lo prendo, titubo, lo apro e piango e rido, mio figlio è abituato e
comunque mi dice ma mamma, è proprio lui!<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Insomma,
lo tocco, lo sfoglio. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Il
prezzo è proibitivo, diverse decine di migliaia di sterline. Lo accarezzo, lo
saluto. Il libraio ci offre il tè. Mio figlio mi chiede quanto sono felice, io
gli dò un bacio e usciamo, tra un atto e l‘altro.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Fuori
Londra, le luci, niente Cortàzar, ma tutte le poesie di Bolaño in prima
edizione inglese e testo a fronte.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Tutto
è bene.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Buon
compleanno, persona mia.<o:p></o:p></span></p>Il tè tostatohttp://www.blogger.com/profile/11891086904118859509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7368359780528047096.post-57677434006553857492024-01-05T11:03:00.002+01:002024-01-05T11:03:22.517+01:00Le Blue Plaques sono femmine<div><span style="font-family: inherit;"><br /></span></div><span style="font-family: inherit;"><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwTzBoyBxMUQGIN_n3RiEOmIGWkoh4KGwiKHYN60vN10MEvv6YkAPg3H3jcKr0NARxgZQYQOsTgwWZAdh1iNWZVtKviff6ipoOD_Awr2acNNb3mRybOZmNOj6zjvwHVhlJa42DsKlgSiNw6rIaHKbJZ3PAoAc2oBl3edYtUpDLmpj2YwG6Vha4K0OicNiJ/s3024/qqqq.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3024" data-original-width="3024" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwTzBoyBxMUQGIN_n3RiEOmIGWkoh4KGwiKHYN60vN10MEvv6YkAPg3H3jcKr0NARxgZQYQOsTgwWZAdh1iNWZVtKviff6ipoOD_Awr2acNNb3mRybOZmNOj6zjvwHVhlJa42DsKlgSiNw6rIaHKbJZ3PAoAc2oBl3edYtUpDLmpj2YwG6Vha4K0OicNiJ/w400-h400/qqqq.jpg" width="400" /></a></div><br /><span style="font-family: inherit;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></div><span style="font-family: inherit;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Ricordare le persone è gli avvenimenti sui muri o sui marciapiedi delle città è una pratica comune, a Londra ha una sua particolare identità.</span></div></span></span><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Passeggiando per la città è molto frequente imbattersi in grandi placche blu di ceramica con iscrizioni bianche che raccontano i grandi personaggi, non soltanto britannici, che hanno vissuto, dormito o semplicemente sono passate in quei luoghi.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Le <span style="background-color: white;"><span><span><i>London Blue Plaques</i> rappresentano un antico progetto commemorativo tutt'oggi portato avanti, nato nel 1867 su istituzione della </span></span></span><span style="-webkit-font-smoothing: var(--base-aa); background-color: white; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Royal Society of Arts.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Nei miei viaggi londinesi, devo dire sempre più frequenti e comunque assidui da oltre vent'anni, faccio ogni volta un giro, forse quasi di pellegrinaggio, alle blue plaques di certe signore fondamentali per me, per lo più le trovo a Bloomsbury e sono Virginia Woolf, <span style="background-color: white;">Vanessa Bell,</span> <span style="background-color: white;">Millicent Garrett Fawcett, </span><span style="background-color: white;">Emmeline Pankhurst. Scrittrici, artiste, suffragette. Queste quattro persone mi aiutano ogni giorno a ricordare chi sono, come potrei non andare a trovarle quando sono a casa loro?</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white;">Ma c'è una novità, un nuova t</span></span>arga apposta nel 2023 da English Heritage al civico 1 di Robert
Street, la placca per la Women's
Freedom League, organizzazione suffragista e per la parità dei diritti
che lavorava sui principi della resistenza passiva e della non violenza.
Formato dopo una scissione nell'Unione sociale e politica delle donne, aveva la
sua sede proprio al numero 1 di Robert Street e oggi è molto ben visibile.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">La nostra storia moderna di emancipazione viene da lontano. All<span style="text-align: left;">’inizio del XX
secolo, qualche anno prima della nascita delle mie nonne, la lotta per i diritti delle donne nel Regno Unito assunse una forma organizzata. Nel 1897 </span><span style="text-align: left;">Millicent Garrett Fawcett fondò </span><span style="text-align: left;">la National Union of Women’s Suffrage
Societies e dopo qualche anno nel 1903 Emmeline Pankhurst a fondò la più militante Unione
sociale e politica femminile. Le vicende furono alterne, le associazioni non erano sempre unite, con disgregazioni e riorganizzazioni nel 1908 nacque la </span><span style="text-align: left;">Women’s Freedom League (WFL), segnalando il suo
obiettivo di garantire l’emancipazione totale delle donne e il motto recitava: “Dare to be free”.</span><span style="text-align: left;"> </span><span style="text-align: left;">Era un organismo democratico con una
leadership collettiva, t</span><span style="text-align: left;">ra quelle donne c'era Teresa Billington-Greig, la prima suffragetta ad andare in prigione.</span></div>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">Fin dall’inizio,
la WFL si definì un’organizzazione militante per il suffragio. E' una storia lunga fatta di dolore, prevaricazione, convinzione e liberà e non è una storia finita seppure oggi ha altre forme.</span></p><p class="MsoNormal"><span lang="IT">Nel mio ultimo viaggio a Londra ho avuto una placca in più da visitare.</span></p><p class="MsoNormal"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjk9g4tcs3U4hypqJ0ImvVWzsHmg9jz5isVQVosfqd-26RL2-bqPZAsTAElB3KajWBQAQ1U28-ufgdNTdDsXvFj8v_l659hnb0M9MwHw-Ag6b6-tzwATLz1roVCjGDCZz5CblBu6Q6IhP2yvZVpZshKR740HUH_mm2QbdyFopkSjxawNBixTah2lkB-769r/s267/qqqq.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="267" data-original-width="267" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjk9g4tcs3U4hypqJ0ImvVWzsHmg9jz5isVQVosfqd-26RL2-bqPZAsTAElB3KajWBQAQ1U28-ufgdNTdDsXvFj8v_l659hnb0M9MwHw-Ag6b6-tzwATLz1roVCjGDCZz5CblBu6Q6IhP2yvZVpZshKR740HUH_mm2QbdyFopkSjxawNBixTah2lkB-769r/w400-h400/qqqq.jpg" width="400" /></a></div><br /><span lang="IT"><br /></span><p></p>
<p class="MsoNormal"><br /></p><p class="MsoNormal"><o:p></o:p></p>Il tè tostatohttp://www.blogger.com/profile/11891086904118859509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7368359780528047096.post-85350182390723600902023-11-19T12:09:00.001+01:002024-03-07T12:24:01.221+01:00Con la peggiore compagnia per la Domenica di tè #106<p style="text-align: center;"><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt;"><i><br /></i></span></p><p style="text-align: center;"><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizyxko_stB5aDm-ySMtySd90OuB7Agc0UmcqgZPZBvPTuuP8y-yWt_-d2WF9ER8ZdcSUERsbT2HrsWSdZlm6TYrcZQqBleiJfaRqXgDWymkvup_L5LqyksNOHmtAzwaski3aJSmrk3reWNtKhd_R437CqZLYjsUMJIJ4kdlOsIkQTnrAX8AR6_4jUwzQaJ/s3024/unnamed.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3024" data-original-width="3024" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizyxko_stB5aDm-ySMtySd90OuB7Agc0UmcqgZPZBvPTuuP8y-yWt_-d2WF9ER8ZdcSUERsbT2HrsWSdZlm6TYrcZQqBleiJfaRqXgDWymkvup_L5LqyksNOHmtAzwaski3aJSmrk3reWNtKhd_R437CqZLYjsUMJIJ4kdlOsIkQTnrAX8AR6_4jUwzQaJ/w400-h400/unnamed.jpg" width="400" /></a></div><br /><i><br /></i><p></p><p style="text-align: center;"><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt;"><i>Per tutto il tè Hitler si mostrò di buonumore. Mantenne un’interrotta conversazione con Lord Brocket e più volte gettò indietro la testa e rise sonoramente. L’avevo sempre immaginato un uomo serio e malinconico e restai sorpresa da quella sua vivacità. Scivolava continuamente con lo sguardo verso il nostro tavolo e sospettai che si stesse mettendo in mostra per fare buona impressione a Unity!</i></span></p><p class="MsoNormal" style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small; margin: 0px; text-align: center;"><span lang="IT" style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt;"><i>Al termine del ricevimento, Unity ebbe il suo incontro con Hitler e tornò al Grand Hotel poco prima di cena. La misi subito alle strette, chiedendole cosa le avesse detto e se, secondo lei, ci sarebbe stata una guerra. “non credo” sorrise “il Fuhrer non vuole che i suoi nuovi edifici vengano bombardati.</i><u></u></span></p><p class="MsoNormal" style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small; margin: 0px;"><span lang="IT" style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt;"><i><br /></i></span></p><p class="MsoNormal" style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small; margin: 0px; text-align: right;"><span lang="IT" style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt;"><b><i>In cerca di guai, Virginia Cowles</i></b></span></p><p class="MsoNormal" style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small; margin: 0px; text-align: right;"><span lang="IT" style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt;"><b><br /></b></span></p><p class="MsoNormal" style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small; margin: 0px; text-align: right;"><span lang="IT" style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt;"><b><br /></b></span></p><div style="background-color: white; font-family: "Sorts Mill Goudy"; font-size: 16px; line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><div style="text-align: justify;"><span style="color: #2c2b2b; font-family: inherit;">Titolo: </span><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: medium; text-align: right;">In cerca di guai</span></div></div></div><div style="background-color: white; font-family: "Sorts Mill Goudy"; font-size: 16px; line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><div style="text-align: justify;"><span style="color: #2c2b2b; font-family: inherit;">Autore: </span><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: medium; text-align: right;">Virginia Cowles</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="text-align: left;"><span style="color: #2c2b2b;">Traduttrice</span></span><span style="color: #2c2b2b; font-family: inherit;">: Marinella Magrì</span></div></div></div><div style="background-color: white; font-family: "Sorts Mill Goudy"; font-size: 16px; line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><div style="text-align: justify;"><span style="color: #2c2b2b; font-family: inherit;">Editore: </span><span style="color: #ee8425;"><a href="https://www.bing.com/search?q=in+cerca+di+guai+neri+pozza&cvid=ba44b1a219ac47dc9e6041bd66042e49&gs_lcrp=EgZjaHJvbWUyBggAEEUYOTIGCAEQABhAMgYIAhAAGEDSAQg0MDgwajBqOagCALACAA&FORM=ANAB01&PC=LCTS" target="_blank"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">N</span>eri Pozza</a></span></div><div style="color: #2c2b2b; text-align: justify;"><span style="line-height: 18.48px;">Anno: 2023</span></div></div></div><p class="MsoNormal" style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small; margin: 0px; text-align: justify;"><span lang="IT" style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt;"></span></p><div style="background-color: white; color: #2c2b2b; font-family: "Sorts Mill Goudy"; font-size: 16px; line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Prezzo: 26,00 euro</span></div></div></div>Il tè tostatohttp://www.blogger.com/profile/11891086904118859509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7368359780528047096.post-3995372543328530892023-11-08T15:45:00.001+01:002024-03-15T15:51:53.637+01:00Tè bianco, peonie e Katherine Mansfield<p> <br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjV15Jls9f8Z-QZEQN8m3nh0Qy-MZOWSdS9Tu8jLVEwyzo8mAInwXBwm02ynnTH5nIs4W6CgrGfCFJ9-AE66Oq4PayWhV4XgoE1zRTbA04IjpKwRcb30wkzGcUUQgaA481NGQSmaZlFK4C9AotysCuV6PoCxCMUgfpK2942U5tJGHl55gmTJ9rSfRBtCzAg/s3024/tb.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3024" data-original-width="3024" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjV15Jls9f8Z-QZEQN8m3nh0Qy-MZOWSdS9Tu8jLVEwyzo8mAInwXBwm02ynnTH5nIs4W6CgrGfCFJ9-AE66Oq4PayWhV4XgoE1zRTbA04IjpKwRcb30wkzGcUUQgaA481NGQSmaZlFK4C9AotysCuV6PoCxCMUgfpK2942U5tJGHl55gmTJ9rSfRBtCzAg/w400-h400/tb.jpg" width="400" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><p></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: "inherit",serif; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Bai Mu Dan: t</span><span style="font-family: "inherit", serif;">è bianco cinese con una leggenda legata ai fiori, in
particolare alle peonie bianche e di peonie scrive Katherine Mansfield in una
sua lettera del 1919 a J.M. Murry</span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: "inherit",serif; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><br /></span></p><p class="MsoNormal"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjycZdIinqlx78433WCtNs04aWk0tU6RNQt1d_9Tto_eZj6VRkUyj9Mmp0hSCg4lEIxaw0dp5mnQX-JqHEgTeS9tlBXvJWDrM6mS57dzq7cc4yySklL9E9y1w_nMyxIIjCvke-fnjq_NMkD_EA-A5NwKk7X7Vq4qvwpqd3MQ0Uxe7c0P3R5R_B6GXVIkjS/s374/km.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="374" data-original-width="374" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjycZdIinqlx78433WCtNs04aWk0tU6RNQt1d_9Tto_eZj6VRkUyj9Mmp0hSCg4lEIxaw0dp5mnQX-JqHEgTeS9tlBXvJWDrM6mS57dzq7cc4yySklL9E9y1w_nMyxIIjCvke-fnjq_NMkD_EA-A5NwKk7X7Vq4qvwpqd3MQ0Uxe7c0P3R5R_B6GXVIkjS/w400-h400/km.JPG" width="400" /></a></div><br /><span style="font-family: "inherit",serif; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><br /></span><p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: center;"><span style="font-family: "inherit",serif; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><i>Pensa alla prima volta che andremo a visitare la casa
insieme, siederemo su un gradino coi nostri cappelli sulle ginocchia, fumeremo
una sigaretta (l’uomo col veicolo ci aspetterà in qualche dove dietro
l’angolo), guarderemo il giardino, sentendo la casa dietro a noi e diremo:
Vogliamo le peonie sotto queste finestre. Poi entreremo nella vettura, il
cocchiere partirà e noi staremo con le mani nelle mani pensando che la strada
ci diventerà familiare…</i><o:p></o:p></span></p>Il tè tostatohttp://www.blogger.com/profile/11891086904118859509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7368359780528047096.post-52480510771980657502023-10-23T11:25:00.004+02:002024-01-31T11:31:05.120+01:001990: mondiali di calcio e Olivetti<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijhSycbmpO0_cEIOVcnqjy676al2oF1xPaXLkxrah9-hVBr_SO3QFsZvY-rQJ6GszYC6BLOGRtr5SygwesJRbuRJi1rZ1pelJ9SgHZW4bxoHAQQ4zWqOsb2LiHaw9BtI6UTnhLik75dMHPwIcFuppKkIBbJNSl7SRr_mYyJvrNWmarXPrKDgdB3KuE178O/s3024/unnamed%20(1).jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3024" data-original-width="3024" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijhSycbmpO0_cEIOVcnqjy676al2oF1xPaXLkxrah9-hVBr_SO3QFsZvY-rQJ6GszYC6BLOGRtr5SygwesJRbuRJi1rZ1pelJ9SgHZW4bxoHAQQ4zWqOsb2LiHaw9BtI6UTnhLik75dMHPwIcFuppKkIBbJNSl7SRr_mYyJvrNWmarXPrKDgdB3KuE178O/s320/unnamed%20(1).jpg" width="320" /></a></span></div><span style="font-family: inherit;"><br /><span style="background-color: white; color: #222222;"><br /></span></span><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #222222;">Corre l’anno 1990.</span></span></p><div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222; text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Esce <i>La voce della luna</i>, l’ultimo film di Fellini. <i>Nuovo cinema paradiso </i>vince l’Oscar e così <i>A spasso con Daisy</i> e <i>Nato il 4 luglio</i>. Noriega si arrende. </span></div><div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222; text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">La torre di Pisa viene chiusa al pubblico. </span></div><div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222; text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Il quartier generale della Stasi è assaltato dai cittadini che vogliono appropriarsi dell’archivio. </span></div><div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222; text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Prime libere elezioni in Germania est. </span></div><div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222; text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Cesare Casella torna a casa. </span></div><div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222; text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Furto al museo di Ercolano. </span></div><div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222; text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Nasce il Partito Democratico della Sinistra e Achille Occhetto ne presenta il logo. </span></div><div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222; text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Si chiude il processo Calabresi. </span></div><div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222; text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">L’OMS esclude l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali. </span></div><div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222; text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Nasce la BERS. </span></div><div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222; text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Si firma il trattato di Shengen. </span></div><div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222; text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Terremoto in Iran. </span></div><div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222; text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Contestazioni democratiche in tutto il mondo. </span></div><div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222; text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Il G7 di Houston.</span></div><div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222; text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">A Berlino il concerto dei Pink Floyd davanti a 160 mila persone. </span></div><div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222; text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">L’Iraq invade il Kwait e inizia l’operazione Desert Storm. </span></div><div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222; text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Si interrompe la produzione dei vinili da 7 pollici. </span></div><div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222; text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">La Germania si riunifica. </span></div><div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222; text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">La Commissione Stragi presenta la relazione su Ustica. </span></div><div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222; text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">In via Monte Nevoso a Milano, in un ex covo BR, vengono scoperte delle lettere di Aldo Moro. </span></div><div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222; text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Gladio. </span></div><div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222; text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Il giorno del mio undicesimo compleanno si chiude a Palermo l’appello del maxiprocesso. </span></div><div style="background-color: white; color: #222222; text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Si giocano in Italia i mondiali di calcio e Olivetti produce una versione speciale della <b>Dora</b> con carrozzeria di colore azzurro e logo <i>Italia ‘90</i> che qualche domenica fa era a Porta Portese.</span></div>Il tè tostatohttp://www.blogger.com/profile/11891086904118859509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7368359780528047096.post-56119284503110804042023-07-15T11:52:00.000+02:002024-01-31T11:35:51.444+01:00Suffragette<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnHfcjQLR9EGkMSuh6ogiLWU5X5OWgX_9Ch5DkX6HLZtzuD0XkUYpDAcC9PFb4qC5uoCIZBlU5sBqh-4tZ6YlWPqJOu2i_s3xRNIyP0NZBPFL3TtSl6YAq7yUoHtNbivQOP6MxycwevpfF1c_Vg_sf9SM5j7YTrILK3qzquoDcdujiTw9V93ZnJSw9evE-/s3024/emmeline.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3024" data-original-width="3024" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnHfcjQLR9EGkMSuh6ogiLWU5X5OWgX_9Ch5DkX6HLZtzuD0XkUYpDAcC9PFb4qC5uoCIZBlU5sBqh-4tZ6YlWPqJOu2i_s3xRNIyP0NZBPFL3TtSl6YAq7yUoHtNbivQOP6MxycwevpfF1c_Vg_sf9SM5j7YTrILK3qzquoDcdujiTw9V93ZnJSw9evE-/w400-h400/emmeline.jpg" width="400" /></a></div><p style="text-align: center;"><i>Men make the moral code and they expect women to accept it. </i></p><p style="text-align: center;"><i>They have decided that it is entirely right and proper for men to fight for their liberties and their rights, but that it is not right and proper for women to fight for theirs.</i></p><p style="text-align: right;">Emmeline Pankhurst</p><p style="text-align: right;"><br /></p><p style="text-align: left;">Buon compleanno, Emmeline.</p>Il tè tostatohttp://www.blogger.com/profile/11891086904118859509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7368359780528047096.post-18972677552952992112023-06-01T14:12:00.012+02:002024-01-31T11:35:51.436+01:00Le differenze (di genere) secondo Virginia Woolf<p><i><br /></i></p><p></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5jwQryRSzA_R-ncMaEd_uki03-8clXYVSrNBww-YzEOr3zx99uczS-TOgLBn0beGXKTP3yxE9FE0PBj5InFUnXHaBkZrThib5hhmhDEfa9RSFm-kvvFsxJQRIKvwRz5CRh3mU3JxqIDkWHbLnwcet0hlW3QDXRPnQjaBSX5AKR2uJElq4KeX8LzBO2q0_/s3024/tre%20ghineee.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="(In foto la prima edizione trovata a Charing Cross Road ad agosto del 2022)." border="0" data-original-height="3024" data-original-width="3024" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5jwQryRSzA_R-ncMaEd_uki03-8clXYVSrNBww-YzEOr3zx99uczS-TOgLBn0beGXKTP3yxE9FE0PBj5InFUnXHaBkZrThib5hhmhDEfa9RSFm-kvvFsxJQRIKvwRz5CRh3mU3JxqIDkWHbLnwcet0hlW3QDXRPnQjaBSX5AKR2uJElq4KeX8LzBO2q0_/w320-h320/tre%20ghineee.jpg" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="background-color: white; color: #181818; text-align: right;"><span style="font-size: xx-small;">(In foto la prima edizione trovata a Charing Cross Road ad agosto del 2022).</span></span></td></tr></tbody></table><i><br /></i><p></p><p style="text-align: center;"><span lang="it"><span style="background-color: white; color: #181818; text-align: left;"><i><span style="font-family: inherit;">Though we see the same world, we see it through different eyes. </span></i></span></span><br /><i style="color: #181818; text-align: left;"><span style="font-family: inherit;">Any help we can give you must be different from that you can give yourselves, </span></i><br /><i style="color: #181818; text-align: left;"><span style="font-family: inherit;">and perhaps the value of that help may lie in the fact of that difference</span></i></p><p style="text-align: center;"><span lang="it"><span style="background-color: white; color: #181818; text-align: left;"><i><span style="font-family: inherit;"><br /></span></i></span></span></p><p style="text-align: left;"></p><div style="text-align: right;"><span style="background-color: white; color: #181818; font-family: inherit;">Virginia Woolf, Tre Ghinee</span></div><span style="background-color: white; color: #181818; font-family: inherit; text-align: left;"><div style="text-align: right;"><span style="font-family: inherit;">giugno 1938</span></div><div style="text-align: right;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></div><div style="text-align: right;"><br /></div></span><p></p>Il tè tostatohttp://www.blogger.com/profile/11891086904118859509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7368359780528047096.post-10703102583229078582023-05-29T10:24:00.001+02:002023-07-17T11:40:01.985+02:00Cuori in piena, Alessio Torino<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtIUNU5dbdJXwyY23xdN8UZ83fniCKkezMjSKuCUp6isNOsr5ZQ3io-3TGVcBf3wpnlMvQZYXCgF6bdeNMqxF8Ns_g9QJ5BLA4gpVBAMMgvnCV7FvGlPiJNg_1nt8_TnBzYIZPyb5ai56c2UM_pJACjP07pLuuzKsAU7CnRqMr6AafZG4U8djKAtsd5pbX/s3024/ale%202.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3024" data-original-width="3024" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtIUNU5dbdJXwyY23xdN8UZ83fniCKkezMjSKuCUp6isNOsr5ZQ3io-3TGVcBf3wpnlMvQZYXCgF6bdeNMqxF8Ns_g9QJ5BLA4gpVBAMMgvnCV7FvGlPiJNg_1nt8_TnBzYIZPyb5ai56c2UM_pJACjP07pLuuzKsAU7CnRqMr6AafZG4U8djKAtsd5pbX/s320/ale%202.jpg" width="320" /></a></div><br /><p><br /></p><p>Quattro padri e quattro figli.</p><p>Il paese piccolo dove nessuno dimentica e tutti sanno.</p><p>Chi se ne andato e chi è restato.</p><p>Il passato che non se ne va mai e si intreccia col presente.</p><p>Il corpo che si sveglia e ne cerca un altro.</p><p>L'estate che sospende e chiude i cerchi.</p><p style="text-align: justify;"><i>Cuori in piena</i> di Alessio Torino ha dentro questi ingredienti e li mescola senza confonderli, ognuno resta nitidamente sé stesso e si ammanta, con gli altri, della sacralità della giovinezza. I quattro figli hanno circa tredici anni, due di loro vivono a Pieve Lanterna sull'Appennino Umbro-Marchigiano, uno, il protagonista, vive a Roma e Lanterna è il paese di origine del padre, e uno non c'è più, è morto in un incidente al fiume dove tutti d'estate vanno fare il bagno e i tuffi. I padri affondano il loro rapporto nella medesima età di confine e crescita, forse anche più indietro fino all'infanzia, tre sono rimasti a Pieve Lanterna, uno, Sebastiano Corsi, è andato a vivere a Roma, e così ha tradito il codice delle città piccine, quello che vuole che da sé stessi non si può scappare mai e per sempre dovrai qualcosa alle tue radici, che in fondo sono l'unica cosa immodificabile. Puoi cambiare tutto, ma non da dove vieni. Il figlio di Sebastiano è il protagonista, arriva da Roma e sale in sella alla sua BMX che lo porterà in giro per l'Appennino, tra boschi, fiumi e torrenti sempre al fianco di Achille e Giorgio, gli amici dell'estate, i figli dei compagni di scuola di suo padre. Quell'anno però è tutto diverso, la morte di Andrea Gori ha destabilizzato il paese, un padre impazzito diventato il matto del villaggio, circondato da un alone di mistero, la promessa di non tuffarsi il quel punto assassino, il corpo che incontra per la prima volta quello di una ragazza, la straniera che dal Benelux torna alle origini dei nonni trasferiti per lavorare in miniera. Storie di un'Italia intera.</p><p style="text-align: justify;">La scoperta della fallibilità dei padri, i sensi che si svegliano con l'arrivo di qualcosa che sembra amore, la territorialità e il possesso che diventano quasi religione, i segreti che nemmeno il sole dell'estate sembra illuminare e il dolore, che forse quell'uomo non è diventato matto o misterioso, forse è soltanto il residuo di vita che si ribella alla morte del cuore seguita a quella del figlio.</p><p style="text-align: justify;">In <i>Cuori in piena</i> l'estate del 1988 è una di quelle dalle quali indietro non si torna, nulla che sarà sentito, vissuto, temuto e scoperto in quelle settimane se ne andrà senza lasciare il segno.</p><p style="text-align: justify;">Alessio Torino racconta un mondo materiale che vive nei ricordi, quello dei Campari al bar nei piccoli paesi, delle giostre che arrivano d'estate, delle amicizie profondissime e stagionali al tempo stesso, delle BMX spinte in salita in piedi sui pedali, dei gelati confezionati che tutti ne sappiamo i nomi e un mondo intimo che resterà per sempre, quello della comprensione e del distacco, del primo passo verso la scoperta di chi sei o la definizione di chi vorresti essere.</p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; text-align: left;">È</span><span style="background-color: white; font-size: 14px; text-align: left;"> </span></span>un libro bellissimo, con delle descrizioni che sembrano dipinte da chi sente i colori, vede i rumori e non dimentica l'inquietudine.</p><p style="text-align: justify;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; text-align: left;">È </span>un consiglio.</p>Il tè tostatohttp://www.blogger.com/profile/11891086904118859509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7368359780528047096.post-80555781678526541142023-05-22T11:08:00.000+02:002023-05-22T11:08:35.228+02:00Norvegia #2: Bergen<p style="text-align: justify;"><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpgqwRrxqxcYSQ2WgDALWzKrpdw_DQnbE6jhK_KYHcR4LRAALeaZ5pyJbS137qmUf7KvZtRGPLc9l3JfIO6XRCx-z4WQp28GMXc24WoftpBTQ9PVqQEJ6lvQ2mkXwhN7xN6WSKScMG6R83YFJzT4NF9iZEdCC9uL7lHxef--PxZwKAD34Un6BPbN_zyA/s1200/IMG-7463.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1200" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpgqwRrxqxcYSQ2WgDALWzKrpdw_DQnbE6jhK_KYHcR4LRAALeaZ5pyJbS137qmUf7KvZtRGPLc9l3JfIO6XRCx-z4WQp28GMXc24WoftpBTQ9PVqQEJ6lvQ2mkXwhN7xN6WSKScMG6R83YFJzT4NF9iZEdCC9uL7lHxef--PxZwKAD34Un6BPbN_zyA/w400-h400/IMG-7463.JPG" width="400" /></a></div><br /><span style="font-family: inherit;"><br /></span><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Dopo aver passato tre giorni a Oslo, ho preso un volo interno (rispetto al quale nessuno mi ha mai chiesto un documento né al controllo né all'imbarco) verso Bergen. Ero rammaricata, avrei visto ancora della città, soprattutto altre gallerie d'arte, ma ero curiosa in entrare nella Norvegia meno internazionale. Arrivata in aeroporto è iniziato a nevicare e da lì la neve è stata con me fino al ritorno a Oslo una settimana dopo. Molto norvegese.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Quarantacinque minuti di tragitto con l'ansia dello stare in aria, che a me agita un po', e la curiosità di non sapere cosa avrei trovato. I fiordi mi hanno accolta aprendosi davanti ai miei occhi durante l'atterraggio. Quando, superate le nuvole, ho visto la costa proprio identica a quella delle cartine geografiche del sussidiario, mi si sono spalancati gli occhi, ho lanciato un gridolino di meraviglia e ho davvero sentito di essere arrivata. </span></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgv1yk7h6zVYsK-_uh_k933xR7VT5uMn2aw-SPyqm-lF9r9ZXh18Zw1VAMxxLWOYqeyVu8OOg0ezqyXnsj1m_LIudAIAlBP-fJfOphh5jtrs9kcKBei0xlBIgEpCPV3XajCZx5IXs5D57Rfl16TOrhBFAvAzCk1q1Jc35QrPTmsfHIQgC6DujdFcjITyg/s768/IMG-7461.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="768" data-original-width="768" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgv1yk7h6zVYsK-_uh_k933xR7VT5uMn2aw-SPyqm-lF9r9ZXh18Zw1VAMxxLWOYqeyVu8OOg0ezqyXnsj1m_LIudAIAlBP-fJfOphh5jtrs9kcKBei0xlBIgEpCPV3XajCZx5IXs5D57Rfl16TOrhBFAvAzCk1q1Jc35QrPTmsfHIQgC6DujdFcjITyg/w400-h400/IMG-7461.JPG" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkCVzhe3_0ta4Z32yj8zxXyie4PllMX5zsorcDlnLvu_0uzv0zxTyVDd02Zf8vnD7INfHEQM8PM5XcbAUxdBns7wIxvtZJl7UcJmCsHAU4NKGE8-SGjWNoL-JUGjEYsfbX0LGVGoR6ayG0blqNHYrow1Y8LBeAiPzxhVIY9ijU6yniVNJd7XjWyCL3HA/s3024/IMG-7462.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3024" data-original-width="3024" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkCVzhe3_0ta4Z32yj8zxXyie4PllMX5zsorcDlnLvu_0uzv0zxTyVDd02Zf8vnD7INfHEQM8PM5XcbAUxdBns7wIxvtZJl7UcJmCsHAU4NKGE8-SGjWNoL-JUGjEYsfbX0LGVGoR6ayG0blqNHYrow1Y8LBeAiPzxhVIY9ijU6yniVNJd7XjWyCL3HA/w400-h400/IMG-7462.JPG" width="400" /></a></div></div><p style="text-align: justify;"><br /></p>Dall'aeroporto ho preso un taxi, sono stata pigra, non avevo controllato nulla, e caro l'ho pagato. Avevo scelto un albergo vicino al porto, la zona più caratteristica della città, ma non l'unica da visitare. Con quasi 300.000 abitanti è la seconda città della Norvegia, fondata circa nel 1070, ha la sua principale attrazione nell'antico quartiere di Bryggen, sede di un ufficio della lega anseatica fin al 1360, così diceva la guida e ho pensato di non dormire troppo lontano da lì.<p></p><p style="text-align: justify;">Interamente in legno, costruzioni dai tetti a punta, colori saturi ma non squillanti, una prospettiva lineare di casine tutte diverse, la sua funzione era di accogliere i dipendenti e gli impiegati della lega, ora (ridotto di dimensioni a causa di diversi incendi) è un agglomerato dedicato all'artigianato, all'arte e al design ed è animato da botteghe e negozietti unici, tipicamente norvegesi e tutti piacevoli. Lane, cuoio di alce, prodotti alimentari, design scandinavo, piatti, bicchieri e candele, un luogo dove, con i prezzi della Norvegia, è facile lasciare un patrimonio. Una passeggiata incantevole.</p><p style="text-align: justify;">Davanti a Bryggen c'è il porto, con pescherecci che prendono il largo per salmone, merluzzo, aringhe, granchi giganti e ogni frutto di mare che poi vengono cucinati al mercato del pesce, un luogo animato e colorato, pieno di banchi di vendita o piccoli ristorantini che non devono trarre in inganno per la loro semplicità, il pesce è prelibato, ma i prezzi sono davvero alti. La zuppa tipica di Bergen e il granchio bollito saranno indimenticabili sotto ogni punto di vista (ho bilanciato con i pasti dei giorni successivi).</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJNw3LY4aoBceiloVdgmcsq8oVPmH-C4jzXmg8ARVoOZIv5Tj2PUtamCeiiJpYPYZFOBv0MZ0E5M9SGxhCz8_YprPQflgO7lPW7lRZvlPO9B3Lv7m9rTu6o_5gKmHvLmQk4IJ_1F7N5qR07M0B2VuAux37AUmmagnjBjAME3hxO-m7CnHjxm0tNwtG6Q/s1200/IMG-7473.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1200" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJNw3LY4aoBceiloVdgmcsq8oVPmH-C4jzXmg8ARVoOZIv5Tj2PUtamCeiiJpYPYZFOBv0MZ0E5M9SGxhCz8_YprPQflgO7lPW7lRZvlPO9B3Lv7m9rTu6o_5gKmHvLmQk4IJ_1F7N5qR07M0B2VuAux37AUmmagnjBjAME3hxO-m7CnHjxm0tNwtG6Q/w400-h400/IMG-7473.JPG" width="400" /></a><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvChqN6RqDpGL9Qiz1xpranBhFo5RZwfvujyT8x8jsF1ERdbMO_b6E8ksrL21zw0ReIiU4f0DCy-eIbY2GYneuupZpbiCxXyHozErJ6f0KBR1SFrQ__OHcG0vKnJpgJvJn6EyUFtCHD_MEEnH-JTzvu5UR2Jv6Wqx_K2UBpqDHY1Rnmv6gnR-zpFeZKg/s768/IMG-7464.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="768" data-original-width="768" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvChqN6RqDpGL9Qiz1xpranBhFo5RZwfvujyT8x8jsF1ERdbMO_b6E8ksrL21zw0ReIiU4f0DCy-eIbY2GYneuupZpbiCxXyHozErJ6f0KBR1SFrQ__OHcG0vKnJpgJvJn6EyUFtCHD_MEEnH-JTzvu5UR2Jv6Wqx_K2UBpqDHY1Rnmv6gnR-zpFeZKg/w400-h400/IMG-7464.JPG" width="400" /></a></div></div><p style="text-align: justify;">Una mattina di acqua densa quasi neve e di cielo che si apriva all'improvviso, sono salita alle spalle della città. Bergen è sulle sponde del fiordo, ma anche snocciolata sulla costa di una montagna e dal centro, proprio accanto al porto, sale una funicolare che porta fino in vetta, dove abeti, pini e querce guardano il mare e la città in un panorama che non dimenticherò e che vorrò rivedere. Bergen sotto lo sguardo, i pescherecci sul mare nero pece, Bryggen legnosa e colorata. I tetti di ardesia, i pescherecci e il fiordo che si apre fino al mare del nord. Dal belvedere partono molte passeggiate ne bosco, percorsi di trekking che si addentrano tra gli animali e una discesa di tre chilometri di tornanti vista mare per scendere verso la città attraversando un quartiere di casette bianche con scalini di ardesia e finestre decorate. Una giornata incancellabile. Immagino che in estate sia tutto caotico, pieno di navi da crociera e appassionati di passeggiate, ma a fine aprile tra la neve e la pioggia, senza turisti e col cuore pieno, è stato impagabile.</p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh466J1XESjOPOLCUqfpMlDpz1mO6jmhrqGD6RAT2Hhz_rZdj6Q_Oq0NJR0sCkj6p11MQF-kjVhecPewJ-St7qWBkmxnDqn4bBSiCiQi3scon_MNSKO_rlFTYeutKTIx5QXlqS8Ll8VuAOVop7ZJ7_SMffSLWpwPUVP0MMcq8CxWe3ylcT3O6LyEuSHqg/s768/IMG-7470.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="768" data-original-width="768" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh466J1XESjOPOLCUqfpMlDpz1mO6jmhrqGD6RAT2Hhz_rZdj6Q_Oq0NJR0sCkj6p11MQF-kjVhecPewJ-St7qWBkmxnDqn4bBSiCiQi3scon_MNSKO_rlFTYeutKTIx5QXlqS8Ll8VuAOVop7ZJ7_SMffSLWpwPUVP0MMcq8CxWe3ylcT3O6LyEuSHqg/w400-h400/IMG-7470.JPG" width="400" /></a></div><br /><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8GvGNzjEE4Mr91wC5igUWLd80QOshxru_Kg9o5nJkRzyi0-VYCg0MF73EoURGgXrzbmSW7xLldohjURK3A7quvwi4COheYe40hXfo99qWyNYGJIQGSHguJ6l7gYbnMdJvLoxXwGrvNySWgXWd41DGENKO8q-yJTSZZNKdkJRXbwFHSBGgh-VEH30luQ/s768/IMG-7471.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="768" data-original-width="768" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8GvGNzjEE4Mr91wC5igUWLd80QOshxru_Kg9o5nJkRzyi0-VYCg0MF73EoURGgXrzbmSW7xLldohjURK3A7quvwi4COheYe40hXfo99qWyNYGJIQGSHguJ6l7gYbnMdJvLoxXwGrvNySWgXWd41DGENKO8q-yJTSZZNKdkJRXbwFHSBGgh-VEH30luQ/w400-h400/IMG-7471.JPG" width="400" /></a></div><p style="text-align: justify;">Da Bergen partono delle gite in barca attraverso il fiordo, sono salita a bordo una mattina freddissima e ho passato le successive cinque ore sul ponte a congelarmi per vedere tutto coi miei occhi e guardare senza la protezione del vetro del finestrino. Non è possibile dimenticare quel viaggio. Le montagne sono nere di pietra e bosco, si riflettono sul mare che non è blu, come il mare che ho sempre visto, disegnato e pensato, ma è cupo, quasi nero, immobile, profondo oltre mille metri e con la terra crea i fiordi, figli del disgelo dell'ultima glaciazione. Cascate, pochi villaggi di qualche casa rossa, la neve sulla cima delle montagne, un freddo blu, nessun italiano a bordo, una natura rispetto alla quale non avevo appigli. Tutto era nuovo, bellissimo, quasi inquietante. </p><p style="text-align: justify;">Bergen ha poi una serie di strade più attuali con i classici centri commerciali nordici simili a quelli di Oslo, negozi istallati dentro a palazzi classici per consentire lo shopping nei mesi più freddi. Un bel parco con un lago al centro, una serie di musei collegato tra loro, un ristorante stellato, quiete.</p><p style="text-align: justify;">Bergen batte Oslo, per me.</p><p style="text-align: justify;"><br /></p><p style="text-align: justify;"><br /></p><p style="text-align: justify;"><br /></p><br />Il tè tostatohttp://www.blogger.com/profile/11891086904118859509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7368359780528047096.post-14160426947843192512023-05-08T12:47:00.002+02:002023-07-17T10:24:32.646+02:00Norvegia #1: Oslo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6qrwFcJtCof_THB3BI2gAhVsTeEpKxgyNqXLSfdaMv9rli5p8BMsaQYHomd0Immk9ABHNAsUSK5vmAvJEAj5WHhDesyQdLeDldQttX5tfIU75VMadqjm94Zq08ZXBrpZsYkWVQ66pSTT1IijtKzzNq1ic0P2hB6EmD1yMb8Kp8ejeZA1oI9DKxC5rbA/s768/IMG-7297.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="768" data-original-width="768" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6qrwFcJtCof_THB3BI2gAhVsTeEpKxgyNqXLSfdaMv9rli5p8BMsaQYHomd0Immk9ABHNAsUSK5vmAvJEAj5WHhDesyQdLeDldQttX5tfIU75VMadqjm94Zq08ZXBrpZsYkWVQ66pSTT1IijtKzzNq1ic0P2hB6EmD1yMb8Kp8ejeZA1oI9DKxC5rbA/w400-h400/IMG-7297.JPG" width="400" /></a></div><br /><p style="text-align: justify;"><br /></p><p style="text-align: justify;">Alla domanda mare o montagna non so mai cosa rispondere.</p><p style="text-align: justify;">Preferisco la montagna ma mi piace di più il mare, al mare mi rilasso in montagna esploro, sono felice di andare al mare, ma anche in montagna. Se al mare mi sento rigenerare il corpo, in montagna è la mente che si riprende i suoi spazi. Ecco perché era da molto tempo che pensavo a un viaggio al nord, in Norvegia, dove la mia malinconia e il mio bisogno di freddo in testa insieme alla natura incombente avrebbero avuto la loro azione benefica. Sono tornata in Italia il 1' maggio, sono partita il 21 aprile. E' stato incredibile e inaspettato. La malinconia è stata più di quello che pensavo, il freddo non assomigliava minimamente alla primavera, nemmeno in versione norvegese, la natura si è mostrata molto più che incombente, direi ineluttabile. Ma il primo passo, l'approdo, è stato facile.</p><p style="text-align: justify;">Le prime tre notti le ho passate a Oslo, una città in continuo mutamento negli ultimi anni. La Norvegia è passata dall'essere un paese povero, a diventare uno dei più ricchi, grazie alla scoperta dei giacimenti petroliferi nel mare del nord, e la storia del Paese è cambiata, gli occhi lo vedono subito. Ciò che a Oslo è storico è piacevole ma modesto, molto austero e limitato, la fortezza è un castelletto, il palazzo reale una grande villa di campagna, nulla assomiglia ad altre maestosità europee, ma nemmeno ciò che c'è di nuovo. Oslo è all'insegna dell'arte, una città costellata di sculture nei parchi, per strada, sospese tra i palazzi, di gallerie private e pubbliche, di musei con architetture mirabolanti, di teatri che spuntano dal mare come iceberg. Di vetro, legno, marmo e metallo dosati come ingredienti di una nuova ricetta, adagiati sul fiordo e riempiti di turisti. Tre giorni di inaspettati 15 gradi al sole e di vento tagliente la sera.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijYhvB3IhoQCRMUaIzKS00BP7Fs6Tzxb_Pv8VQ1a6lYjUaq11r0ovYt6tgFf2HTjfI59B2jR4Z56NQ2LkcywnYl7Vg3mrlUK3jjU9-AfOGZRTRyK_qIzoL2z7fI-Vt0qIVQu8P6WH1qcBqTlKfpCkbBWFbTJ9gmn5PqeBiYYYt3tvQJu0LvO10V1FSdg/s3024/IMG-7298.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3024" data-original-width="3024" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijYhvB3IhoQCRMUaIzKS00BP7Fs6Tzxb_Pv8VQ1a6lYjUaq11r0ovYt6tgFf2HTjfI59B2jR4Z56NQ2LkcywnYl7Vg3mrlUK3jjU9-AfOGZRTRyK_qIzoL2z7fI-Vt0qIVQu8P6WH1qcBqTlKfpCkbBWFbTJ9gmn5PqeBiYYYt3tvQJu0LvO10V1FSdg/w400-h400/IMG-7298.JPG" width="400" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqO3TOJp8rVTGQEWq0MV6GCL4HOthMHIEgzRtBY1Fj8Adf3qPjZcfFl9zILm0PT-JggGqyVv7RzYrvsJ6NaOWQZ2qs4mOjss4VDwsgBvmHpXaerBRGOmwxpLXZdscUxCGtPqfzppJRN6Y3v5iuKPV5wW-bcp8QLeLpoVKnuWQW6NrXqlZsGur0pT16rQ/s768/IMG-7299.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="768" data-original-width="768" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqO3TOJp8rVTGQEWq0MV6GCL4HOthMHIEgzRtBY1Fj8Adf3qPjZcfFl9zILm0PT-JggGqyVv7RzYrvsJ6NaOWQZ2qs4mOjss4VDwsgBvmHpXaerBRGOmwxpLXZdscUxCGtPqfzppJRN6Y3v5iuKPV5wW-bcp8QLeLpoVKnuWQW6NrXqlZsGur0pT16rQ/w400-h400/IMG-7299.JPG" width="400" /></a></div><br /><p style="text-align: justify;"><br /></p><p style="text-align: justify;">Il quartiere adagiato sul fiordo, <span style="background-color: white; text-align: left;"><b>T</b></span><span style="background-color: white; text-align: left;"><b>juvholmen</b>, </span>è un susseguirsi di palazzi nuovissimi e vetratissimi, opulenti seppure nelle loro linee scandinave, la vista apre sul mare e i canali che si diramano tra le vie sono quasi dei parcheggi per motoscafi. Una zona ricca, con qualche negozio e moltissimi ristoranti, qui si trova il <b>Museo nazionale</b>, un luogo meraviglioso dedicato all'arte scandinava, ma non soltanto e con numerose opere di <b>Edvard Much</b>, tra le quali l'Urlo, nella sua versione più famosa. A pochi passi dal museo c'è la vecchia stazione ora <b>Centro Nobel per la Pace</b>, di cui i norvegesi si sentono i custodi, all'interno è allestito un museo dedicato al premio. Qui si passeggia lungomare, sul porto di Oslo, dove si affaccia il castello e in estate si affastellano le navi da crociera. Qualcuno si tuffa a piombo, riemerge nudo, violaceo, a denti stretti e si infila dentro alle piccole saune disseminate sulle sponde.</p><p style="text-align: justify;">Dal palazzo reale parte la via centrale molto commerciale, negozi di quelli presenti in tutto il mondo, nulla di particolare da vedere se non degli inaspettati e curatissimi centri commerciali che si trovano negli androni dei palazzi e che consentono di uscire di casa negli inverni duri e gelidi della città. C'è qualche bella pasticceria dove gustare i cinnamon bun, dei dolcettoni arrotolati di zucchero e cannella, alcuni negozi di souvenir e moltissime catene, una passeggiata carina, ma di certo non irripetibile, se non per qualche esposizione di maglioni tipici con le renne e i motivi che per noi sono più che altro natalizi. Lana stupenda, maglioni caldissimi, prezzi molto alti, per altro a Bergen ne ho visti di più belli.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgC8gjAxIefU54Vcy5vceOPFWVbCT5uR5fCnKD10X9hsAuU7fSLL0Zlggb4X3R8Lc6kgvxtdjCe17Gj1dX_QlnBsQYnkuJsOFzQnUB_kAttPIJzUID9E50FdzUZASWhUlXDi6o8VMbWc8OffHwDJUiQRxUpJ27CoajbCdBF8xYY2e6kMzW7V0zMyP1d-A/s3024/IMG-7300.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3024" data-original-width="3024" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgC8gjAxIefU54Vcy5vceOPFWVbCT5uR5fCnKD10X9hsAuU7fSLL0Zlggb4X3R8Lc6kgvxtdjCe17Gj1dX_QlnBsQYnkuJsOFzQnUB_kAttPIJzUID9E50FdzUZASWhUlXDi6o8VMbWc8OffHwDJUiQRxUpJ27CoajbCdBF8xYY2e6kMzW7V0zMyP1d-A/w400-h400/IMG-7300.JPG" width="400" /></a></div><br /><p style="text-align: justify;"><br /></p><p style="text-align: justify;">Più interessante è il quartiere di <span style="background-color: white; text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><b>Grünerløkka</b>, negozietti vintage, designer scandinavi, arredamento tipico, ristoranti norreni. Un piccolo agglomerato di qualche via con palazzi bassi e di non particolare pregio, ma con un'atmosfera molto piacevole, belle librerie di viaggio e meravigliosi negozi di articoli da </span>trekking<span style="font-family: inherit;"> che sono presenti ovunque in Norvegia e sono tutti bellissimi. <span style="font-size: 14px;"><span style="font-family: inherit;">È</span></span> qui che ho visitato il mercato della domenica di <b>Ingensagate</b>, in realtà ne ho visti tre ma questo era al chiuso e quel giorno pioveva. Un piccolo quartiere colorato di murales, con canali ed edifici di mattoni rossi, qui ho sentito un'atmosfera nota al nord, in Germania e in Belgio che sono i due paesi in cui ho abitato e che ho ritrovato in questo piccolo spaccato di città.</span></span></p><p style="text-align: justify;">La prima sera ho cenato in un ristorante norvegese per norvegesi, molto carino, design scandinavo, musica bella e personale molto gentile, un menù fisso di cinque o nove piatti a scelta, tutto tradizionale, quasi casalingo, curioso, non posso dire particolarmente buono, se non per l'agnello che era davvero succulento. Al porto ho scelto un luculliano pranzo di salmone in tutti i modi, salmone talmente buono che ho pensato di non aver mai mangiato del salmone prima in vita mia, non sapevo che da lì a nove giorni lo avrei mangiato, mangiato, mangiato e rimangiato, ma resta una goduria.</p><p style="text-align: justify;">Una nota, i negozi aprono tardi e chiudono presto, per lo più non sono aperti la domenica, il consiglio è di consultare i siti con gli orari, perché sono molto variabili. I musei sono chiusi il lunedì. </p><p>Se può essere utile, ecco lo schemino dei miei giri a Oslo:</p><p></p><ul style="text-align: left;"><li>cena da <a href="https://www.smalhans.no/" target="_blank">Smalhans</a></li><li>passeggiata nel parco del castello reale e nella via dei negozi, visita alla cattedrale, e ho continuato fino alla stazione centrale, al teatro dell'opera <span style="font-family: inherit;"><a href="https://operaen.no/" target="_blank">Den Norske <span class="TNT2l AStapd" style="background-color: white;">Opera</span></a><span style="background-color: white;"><a href="https://operaen.no/" target="_blank"> & Ballett</a> e al museo dedicato a Edvard Much <a href="https://www.munchmuseet.no/en/">Much museet</a></span></span></li><li><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white;">giro per i mercatini vintage o di artigianato: </span></span><b>Ingensgate e Birkelunden</b>, il secondo è all'aperto, la pioggia non lo ferma</li><li>passeggiata a <b>Frogner</b>: quartiere residenziale alle spalle della casa reale, palazzetti a schiera in stile un po' britannico, negozietti di design, parchi e una passeggiata piacevole tra i molti bistrot</li><li><span style="font-family: inherit;">visita al <span style="animation-delay: -0.01ms; animation-duration: 0.01ms; animation-iteration-count: 1; background-color: white; color: #202122; scroll-behavior: auto; transition-duration: 0ms;"><a href="https://www.nasjonalmuseet.no/">Museo nazionale di arte, architettura e disegno</a>, dove c'è l'Urlo di Munch nella versione più nota e tanti altri quadri meravigliosi, un museo che se fosse nella mia città ci andrei una volta al mese ogni mese</span></span></li><li><span style="background-color: white;"><span style="font-family: inherit;">Il museo d'arte moderna <a href="https://www.afmuseet.no/" target="_blank">Astrup Fearnley</a>, l'edifico è stato progettato Renzo Piano, si trova nel quartiere <span style="font-family: inherit;">d<span style="font-family: inherit;">i <span>T</span><span>juvholmen</span></span>, s</span>ul fiordo, lì si può fare una bella passeggiata, mangiare e e guardare il mare.</span></span></li></ul><div><a href="http://iltetostato.blogspot.com/2023/05/norvegia-2-bergen.html" target="_blank">Norvegia #2: Bergen</a></div><p></p>Il tè tostatohttp://www.blogger.com/profile/11891086904118859509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7368359780528047096.post-43087644819606090242023-04-16T12:24:00.001+02:002024-03-07T12:33:17.583+01:00Colazione leggera per la Domenica di tè #89<p style="text-align: center;"><i> </i></p><p style="text-align: center;"><i></i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQBlCkx70zAIc0xV7ZumIGV4LcFXZuTXOGPMafVyf84d3m5L8lHfGIVnb1s4y1KZ8ZJ9UdvZfAWdI63PukQBquQlQ7UAuBMtf-lLImp6h56drF5ptMX-hQ-4F_2INNh3n-iINh4UsYylg6nML1zA2EDAnK5SvwiAWXBv9V-d7WDX1WlTv7CWxIHOORW1Jq/s3024/unnamed%20(1).jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3024" data-original-width="3024" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQBlCkx70zAIc0xV7ZumIGV4LcFXZuTXOGPMafVyf84d3m5L8lHfGIVnb1s4y1KZ8ZJ9UdvZfAWdI63PukQBquQlQ7UAuBMtf-lLImp6h56drF5ptMX-hQ-4F_2INNh3n-iINh4UsYylg6nML1zA2EDAnK5SvwiAWXBv9V-d7WDX1WlTv7CWxIHOORW1Jq/w400-h400/unnamed%20(1).jpg" width="400" /></a></i></div><i><br /><span style="font-family: inherit;"><br /></span></i><p></p><p style="text-align: center;"><i><span style="font-family: inherit;">"Adesso alle nove mi preparo una colazione all'inglese, ma non troppa roba: quattro fette di pane, un paio d'uova, due fette di prosciutto, un piatto di zuppa, due tazze di tè...niente, per voialtri"</span></i></p><p style="text-align: right;"><span style="font-family: inherit;"><b><i>Katherine Mansfield, Racconti, Tedeschi a tavola</i></b></span></p><div style="background-color: white; font-family: "Sorts Mill Goudy"; font-size: 16px; line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><div style="text-align: justify;"><span style="color: #2c2b2b; font-family: inherit;">Titolo: </span><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: medium; text-align: right;">Racconti</span></div></div></div><div style="background-color: white; font-family: "Sorts Mill Goudy"; font-size: 16px; line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><div style="text-align: justify;"><span style="color: #2c2b2b; font-family: inherit;">Autore: </span><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: medium; text-align: right;">Katherine Mansfield</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="text-align: left;"><span style="color: #2c2b2b;">A cura di</span></span><span style="color: #2c2b2b; font-family: inherit;">: Armanda Guiducci</span></div></div></div><div style="background-color: white; font-family: "Sorts Mill Goudy"; font-size: 16px; line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><div style="text-align: justify;"><span style="color: #2c2b2b; font-family: inherit;">Editore: </span><span style="font-family: inherit;"><span style="color: #444444;">BUR</span></span></div><div style="color: #2c2b2b; text-align: justify;"><span style="line-height: 18.48px;">Anno: 2016</span></div></div></div><p class="MsoNormal" style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small; margin: 0px; text-align: justify;"><span lang="IT" style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt;"></span></p><div style="background-color: white; color: #2c2b2b; font-family: "Sorts Mill Goudy"; font-size: 16px; line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Prezzo: 26,00 euro</span></div></div></div>Il tè tostatohttp://www.blogger.com/profile/11891086904118859509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7368359780528047096.post-14423161369803948482023-04-11T14:51:00.002+02:002023-07-12T16:03:35.652+02:00Adriano Olivetti, il figlio di Camillo<p> <span style="background-color: white; font-family: "Sorts Mill Goudy";">(Ovvero, per parte mia, studiare, fare ordine, smettere di fermarsi. </span><span style="background-color: white; font-family: "Sorts Mill Goudy";">Puntata 2.</span><span style="background-color: white; font-family: "Sorts Mill Goudy";">)</span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbIXTfJwCn_dLy1pqhheSzBLeGRHOmmzZw-lThQVt-nfmu_t8LX5QgPl06Z6QmbFcPvZj8dPrJ14DypG5ZLn_u5dFHoKTNKmnOjxD5ROrbpm0dbyWFVD8kn8geCkiGvwGLop_yMOOZI4sB4dAUaxyO09M-wJgCno1_DFkDucpVjk2raWVjuS7hrLk_oYyD/s472/adriano%20olivetti%20tt.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="472" data-original-width="472" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbIXTfJwCn_dLy1pqhheSzBLeGRHOmmzZw-lThQVt-nfmu_t8LX5QgPl06Z6QmbFcPvZj8dPrJ14DypG5ZLn_u5dFHoKTNKmnOjxD5ROrbpm0dbyWFVD8kn8geCkiGvwGLop_yMOOZI4sB4dAUaxyO09M-wJgCno1_DFkDucpVjk2raWVjuS7hrLk_oYyD/s320/adriano%20olivetti%20tt.jpg" width="320" /></a></div><br /><span style="background-color: white; font-family: "Sorts Mill Goudy";"><br /></span><p></p><p><span style="background-color: white; font-family: "Sorts Mill Goudy";">Pochi cenni biografici prima di passare all'impresa </span></p><p><span style="background-color: white;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">L'11 aprile del 1901 nasce, sempre a Ivrea come l'azienda, Adriano Olivetti, il primo figlio di Camillo, con un papà ebreo e una mamma valdese viene al mondo sotto la stella della singolarità, stella che lui farà brillare molto oltre la sua morte, dato che accora accende molti di noi.</span></span></p><p><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">Volontario</span><span style="background-color: white;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;"> negli alpini nel 1918, studente al Politecnico di Torino, poi ingegnere chimico, da subito voce orientata al futuro alla modernità e al miglioramento, entra alla Olivetti nel 1926 come operaio e ne diventa il direttore nel 1932. </span></span></p><p><span style="background-color: white;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">Era antifascista, con Carlo Rosselli, Gino Levi, Sandro Pertini e Ferruccio Parri aiutò Filippo Turati a scappare in Francia: era l'11 dicembre del 1926 quado di notte guidò da Ivrea a Savona per portare Turati all'imbarco per la Corsica. All'inizio degli anni 30 sposa Paola Levi, sorella dell'amico Gino e di Natalia Levi, futura moglie di Leone Ginzburg ed è proprio lei che</span></span><span style="background-color: white; font-family: "Sorts Mill Goudy";"> me l'ha presentato, in </span><i style="font-family: "Sorts Mill Goudy";">Lessico famigliare:</i></p><p style="text-align: center;"><span style="background-color: white; color: #202122;"><span style="font-family: inherit;"><i>Fra questi amici ce n'era uno che si chiamava Olivetti, e io ricordo la prima volta che entrò in casa nostra, vestito da soldato perché faceva in quel tempo il servizio militare. Adriano aveva allora la barba, una barba incolta e ricciuta, di un colore fulvo; aveva lunghi capelli biondo fulvi, che si arricciolavano sulla nuca ed era grasso e pallido. La divisa militare gli cadeva male sulle spalle, che erano grasse e tonde; e non ho mai visto una persona, in panni grigio verdi e con pistola alla cintola, più goffa e meno marziale di lui. Aveva un'aria molto malinconica, forse perché non gli piaceva niente fare il soldato; era timido e silenzioso, ma quando parlava, parlava allora a lungo e a voce bassissima, e diceva cose confuse ed oscure, fissando il vuoto con i piccoli occhi celesti, che erano insieme freddi e sognanti.</i></span></span></p><p style="text-align: justify;">Natalia Ginzburg lo descrive ancora nel suo romanzo, in un incontro casuale a Roma:</p><p style="text-align: center;"><span style="background-color: white; color: #202122; text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><i>Lo incontrai a Roma per la strada, un giorno, durante l'occupazione tedesca. Era a piedi; andava solo, con il suo passo randagio; gli occhi perduti tra i suoi sogni perenni, che li velavano di nebbie azzurre. Era vestito come tutti gli altri, ma sembrava, nella folla, un mendicante; e sembrava, nel tempo stesso, anche un re. Un re in esilio, sembrava.</i></span></span></p><p style="text-align: justify;">e ancora dopo l'arresto di Leone Ginzburg, quando lei e i bambini erano in casa a Roma, in piazza Bologna, senza sapere nulla del marito, ma immaginando e temendo per la vita:</p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><i><span style="background-color: white; color: #202122; text-align: left;">Io ricorderò sempre, tutta la vita, il grande conforto che sentii nel vedermi davanti, quel mattino, la sua figura che mi era così familiare, che conoscevo dall'infanzia, dopo tante ore di solitudine e paura, ore in cui avevo pensato ai miei che erano lontani, al Nord, e che non sapevo se avrei mai riveduto; e ricorderò sempre la sua schiena china a raccogliere, per le stanze, i nostri indumenti sparsi, le scarpe dei bambini, con gesti di bontà umile, pietosa e paziente. E aveva, quando scappammo da quella casa, il viso di quella volta che era venuto da noi a prendere Turati</span><span style="background-color: white; color: #202122; text-align: left;">, il viso trafelato, spaventato e felice di quando portava in salvo qualcuno.</span></i></span></p><p style="text-align: justify;">Le questioni con fascismo e l'antifascismo sono molte e includono financo un breve consenso e un incontro con Mussolini, poi si rifugia in Svizzera durante la guerra dove conosce Altiero Spinelli, padre fondatore dell'Unione europea, e diventa un sostenitore del federalismo europeo.</p><p style="text-align: justify;">Dalla fine degli anni 40 gli episodi personali e professionali si intersecano, la conversione al cattolicesimo, per lui che era ateo, la fondazione di <i>Movimento comunità</i>, il partito federalista socialista liberale e socialdemocratico che lo porta in Parlamento.</p><p style="text-align: justify;">Muore improvvisamente nel febbraio 1960 in circostanze ancora controverse, dopo essere diventato uno dei più importanti imprenditori mondiali, decisivo per la storia dello sviluppo tecnico e industriale internazionale. </p><p style="text-align: justify;">Infiniti interessi, l'architettura, la psicoanalisi, l'urbanistica, l'innovazione, la politica, il diritto del lavoro tutto convogliato nella sua impresa per gli anni in cui la conduce e in un'eredità prima dimenticata e oggi raccontata quasi come una favola.</p><p style="text-align: justify;">Nella prossima puntata scopriremo la Olivetti di Adriano Olivetti, intanto buon compleanno!</p><p style="text-align: justify;"><br /></p><p style="text-align: justify;"><br /></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></p>Il tè tostatohttp://www.blogger.com/profile/11891086904118859509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7368359780528047096.post-71800060192720844992023-04-05T12:26:00.002+02:002023-04-17T17:10:01.906+02:00Camillo Olivetti, chi era costui. <p><span style="text-align: justify;"></span></p><h3 style="clear: both; text-align: left;">(Ovvero, per parte mia, studiare, fare ordine, smettere di fermarsi. Puntata 1.)</h3><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJf9ik8_ypx6Oa1BmP4uYpPmpC2ZrpoFtjwn25fWJMCv0mruLiTMnJs_tduo7nT4wXFqKDbBeJYlMy6_100f-vWw1ecSoCiMcBludq2m8GmGKAFQIdDZBzbIU9NOu2UKmK07TTrrUHTkzUCMbcjPM-3xArh7A0AEldN0_CWhG69kI9Re_MKaYCpQaN4Q/s650/co1.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="650" data-original-width="650" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJf9ik8_ypx6Oa1BmP4uYpPmpC2ZrpoFtjwn25fWJMCv0mruLiTMnJs_tduo7nT4wXFqKDbBeJYlMy6_100f-vWw1ecSoCiMcBludq2m8GmGKAFQIdDZBzbIU9NOu2UKmK07TTrrUHTkzUCMbcjPM-3xArh7A0AEldN0_CWhG69kI9Re_MKaYCpQaN4Q/s320/co1.jpg" width="320" /></a></div><span style="font-family: inherit;"><br /></span><p></p><p><span style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Ho passato molti anni, per lavoro, a
studiare la Olivetti, l’azienda, e di conseguenza anche la famiglia, la città e
le idee.</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">Ho pensato di dedicare qualche post a
questa mia ricerca rimettendo mano ad appunti di vent’anni fa o giù di lì. Lo
farò principalmente perché ho bisogno di fare ordine in tutto quello studio
rimasto in un cassetto e perché l’impresa resta uno dei miei principali
interessi sia per formazione sia perché la libera iniziativa è affascinante.
Tantissimo.<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">La storia inizia nel 1868 quando, a
Ivrea, nasce Samuel David Camillo Olivetti, che tutti conosciamo soltanto come
Camillo Olivetti. Un papà imprenditore del quale prende la vena e una
mamma cittadina, di Modena, che lo avvicina alle lingue e a un’apertura più
ampia. Studia in collegio a Milano, poi a Torino, al Regio Museo Industriale,
che diventerà il Politecnico, si laurea in ingegneria e parte per Londra, dove
studia l’inglese e inizia a osservare da vicino il mondo industriale. Camillo è stato alievo di Galileo Ferraris, ideatore
del motore elettrico a corrente alternata (fece causa a Tesla per frode quando
pubblicò il suo studio nello stesso ambito) e con lui inizia a lavorare e lo
accompagna a Chicago al congresso internazionale di elettronica iniziando così a conoscere le realtà più moderne, da lì va poi a
San Francisco e a Palo Alto che era già sede di innovative università.
L’America diventa un punto di riferimento per l’avanguardia tecnica, accademica
e sociale.<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">Ma veniamo all’impresa.<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">Tornato in Italia inizia importando
macchine da scrivere e biciclette, fonda poi la prima azienda nel 1896, la C. Olivetti & C, una prima esperienza non particolarmente felice, sposta poi la sede delle sue attività a Milano, le modifica leggermente, ma per il settore merceologico e per i finanziatori coinvolti che non hanno la sua
stessa visione, i primi tentativi non sono quelli giusti. Per Camillo Olivetti impresa e ricerca devono andare di pari
passo, ma la sua è una visione ancora poco diffusa. Torna a Ivrea e finalmente nel 1908, precisamente il 29 ottobre,
costituisce </span></span><span style="text-align: left;">la Ing.
Olivetti &C prima fabbrica nazionale di macchine per scrivere con venti dipendenti. Camillo
Olivetti ha quarant’anni.</span></p><p class="TestoParagrafo"><span lang="IT"><o:p></o:p></span></p>
<span style="font-family: inherit;"><span style="mso-bookmark: _Hlk132369042;"></span>
</span><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">Studio e ricerca sono pilastri,
Camillo compra una macchina da scrivere negli Stati Uniti, la analizza per
conoscere la concorrenza, per capire come usarla e così perfeziona il primo
modello della sua azienda, completamente progettato da lui: la Olivetti M1. L’apparecchio
sembra americano nelle fattezze, ma ha in pancia un sapere nuovo e rivoluzionario, in particolare con riguardo all’inversione automatica del nastro, alla tecnologia per la selezione del colore e per il settaggio del
margine. <o:p></o:p></span></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">Il prototipo è coetaneo dell'azienda e nell'agosto 1908 Camillo lo usa per scrivere una lettera a sua moglie.</span></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span lang="IT"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7A-_xcnrePvlUBr8URwWa7PEgz7zkFwVdnFTMdYlba0JLVK1IfzMdakkXg5eUvUjUYPsc9phzGFzjtp7gFxAUbxDOe8KhpZ8GExws3Ax58P5EKhNwDI9OBiU4rcgjFF119zskM6Vrp-WY4l1E3Bo16YxhtfbsiAA_b8SIrBe7bvoZUhHRNRsorHbL4g/s1200/m1.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7A-_xcnrePvlUBr8URwWa7PEgz7zkFwVdnFTMdYlba0JLVK1IfzMdakkXg5eUvUjUYPsc9phzGFzjtp7gFxAUbxDOe8KhpZ8GExws3Ax58P5EKhNwDI9OBiU4rcgjFF119zskM6Vrp-WY4l1E3Bo16YxhtfbsiAA_b8SIrBe7bvoZUhHRNRsorHbL4g/s320/m1.JPG" width="320" /></a></div><span style="font-family: inherit;"><br /></span><p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">La Olivetti M1 viene presentata nel 1911
all’Esposizione internazionale di Torino e da qui partono le prime commesse
per Ministeri e le Poste. </span></span>La macchina da scrivere pesa 17 chili e costa 550 lire. </p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Camillo stesso ne diceva:</p><p align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;"><i><span lang="IT">l’estetica della macchina è stata particolarmente curata. Una macchina per scrivere non deve essere un gingillo da salotto, con ornati di gusto discutibile, ma avere un aspetto serio ed elegante nello stesso tempo.</span></i></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;"><span lang="IT">Anche da questi pochi cenni le lezioni
di impresa più immediate non sono difficili: preparazione, aggiornamento,
confronto, viaggi, ricerca, tentativi ed errori, costanza, promozione, contatto
con l’attualità e solo poi il primo vero approdo.</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">Nel 1913 la Ing. Olivetti &C prima fabbrica nazionale
di macchine per scrivere produce 23 pezzi alla settimana e ha 110 dipendenti.
Il sistema di produzione, quello di gestione del personale, di diffusione e
promozione sono già tra gli esempi più interessanti del sistema industriale da
allora a oggi.</span></span></p><p class="MsoNormal"><br /></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></span></p>Il tè tostatohttp://www.blogger.com/profile/11891086904118859509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7368359780528047096.post-79317858529931124412023-04-02T09:51:00.001+02:002024-02-18T10:13:50.365+01:00A coney island per la Domenica di tè #88<p style="text-align: center;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggZjgFI7wNXDFw5RtV2sQgW0me-kMI0-16SBS1vO-VtZMaGacJMC-2xNoTxcFFtqLzSZwkbJocojQRj5eK0Jv1i4qMuXgvAB_e8AtBy-H4SKD2Dks0PyqAQ4hIDHnrQBVnRxA5inRUbGBtYGH5q3WEQxwdVPPJogtecoIFjD0XHy1re0xso3p1Q7IEtH-M/s3024/nemici.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3024" data-original-width="3024" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggZjgFI7wNXDFw5RtV2sQgW0me-kMI0-16SBS1vO-VtZMaGacJMC-2xNoTxcFFtqLzSZwkbJocojQRj5eK0Jv1i4qMuXgvAB_e8AtBy-H4SKD2Dks0PyqAQ4hIDHnrQBVnRxA5inRUbGBtYGH5q3WEQxwdVPPJogtecoIFjD0XHy1re0xso3p1Q7IEtH-M/s320/nemici.jpg" width="320" /></a></div><br /><i><br /></i><p></p><p style="text-align: center;"><i><br /></i></p><p style="text-align: center;"><i>Jadwiga parlava il polacco dei contadini. Hermann le si rivolgeva in polacco e a volte in yiddish, una lingua che lei non capiva; a seconda dell'umore ci ficcava in mezzo anche qualche versetto biblico in lingua santa, citava persino il Talamud. Lei ascoltava sempre.</i></p><p style="text-align: center;"><i>"Che ore sono shikse?"</i></p><p style="text-align: center;"><i>"Quasi le dieci".</i></p><p style="text-align: center;"><i>"bene allora mi vesto".</i></p><p style="text-align: center;"><i>"Vuoi il tè?"</i></p><p style="text-align: center;"><i>"Non è necessario"</i></p><p style="text-align: right;">Isaac Bashevis Singer, Nemici, Una storia d'amore</p><p style="text-align: justify;"> <span style="background-color: white; color: #2c2b2b; font-family: inherit; font-size: 16px; text-align: left;">La mia copia</span></p><div style="background-color: white; font-family: "Sorts Mill Goudy"; font-size: 16px; line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><div style="text-align: justify;"><span style="color: #2c2b2b; font-family: inherit;">Titolo: </span><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: medium; text-align: right;">Nemici, Una storia d'amore</span></div></div></div><div style="background-color: white; font-family: "Sorts Mill Goudy"; font-size: 16px; line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><div style="text-align: justify;"><span style="color: #2c2b2b; font-family: inherit;">Autore: </span><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: medium; text-align: right;">Isaac Bashevis Singer</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="text-align: left;"><span style="color: #2c2b2b;">Traduttrice</span></span><span style="color: #2c2b2b; font-family: inherit;">: Marina Morpurgo</span></div></div></div><div style="background-color: white; font-family: "Sorts Mill Goudy"; font-size: 16px; line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><div style="text-align: justify;"><span style="color: #2c2b2b; font-family: inherit;">Editore: </span><span style="color: #ee8425;"><a href="https://www.adelphi.it/libro/9788845933073" target="_blank">Adelphi</a></span></div><div style="color: #2c2b2b; text-align: justify;"><span style="line-height: 18.48px;">Anno: 2018</span></div></div></div><div style="background-color: white; color: #2c2b2b; font-family: "Sorts Mill Goudy"; font-size: 16px; line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Prezzo: 18,00 euro</span></div></div></div>Il tè tostatohttp://www.blogger.com/profile/11891086904118859509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7368359780528047096.post-49384479065813771862023-03-29T13:40:00.002+02:002023-04-01T13:43:56.958+02:00Gli uomini della sua vita. Mary McCarthy. (e le manie dei lettori, o almeno le mie)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEis7K5KxXn1O9XSfPFmZzA7t_RowSaAovKkr2_hWDjT63bZrwRr54c0X1FuYdpDCFG8EhqrDsgAGIK50PwklwuFCFdu0XnA53v1s3Uk1dW4JpdKMr5U6Nk10nL-ZkHTj11egmlD-cK8JaYUkgC6owIoO3X2z9n3xyEIrVIeUebh8bzOMne80HX0hCFXaA/s3024/mary%20mccarthy.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3024" data-original-width="3024" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEis7K5KxXn1O9XSfPFmZzA7t_RowSaAovKkr2_hWDjT63bZrwRr54c0X1FuYdpDCFG8EhqrDsgAGIK50PwklwuFCFdu0XnA53v1s3Uk1dW4JpdKMr5U6Nk10nL-ZkHTj11egmlD-cK8JaYUkgC6owIoO3X2z9n3xyEIrVIeUebh8bzOMne80HX0hCFXaA/w400-h400/mary%20mccarthy.jpg" width="400" /></a></div><br /><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">La prima volta che ho letto Mary McCarthy andavo ancora a scuola. </div><div style="text-align: justify;">Avevo trovato <i>Il gruppo</i> a casa di mia nonna e stranamente non era un'edizione club degli editori, ma un Mondadori che ancora aveva la sovraccoperta. Credo di averlo scelto perché lei, Mary McCarthy non mia nonna, era americana come gli scrittori che amavo, i beats, anche se era più vecchia di qualche anno, e anche perché quell'edizione del 1964 era stata pubblicata finché lei era ancora viva.</div><div style="text-align: justify;">Questa predilezione mi è rimasta, preferisco le vecchie edizioni pubblicate finché gli scrittori sono vivi, un po' perché spero che le abbiano viste, ma anche perché delle edizioni postume di scrittori contemporanei divento completista, voglio tutti i titoli usciti: tutti i Carver minimum fax, tutti i Calvino Einaudi con la banda verdina, tutti i Kerouac Oscar Mondadori anni 70 e così fino all'indigenza.</div><div style="text-align: justify;">Insomma avevo letto Mary McCarthy e mi era sembrata bravissima, era la fine degli anni '90.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">L'ho ritrovata che ero già madre, anni dopo, ricevendo in regalo prima il suo <i>Vita stregata </i>in edizione anni '70 di Garzanti<i> </i>e poi finalmente il libro d'esordio, <i>Gli uomini della sua vita</i>. La copia non era questa in fotografia, ma una <i>minimum fax</i> del 2012 e che dunque ha animato di nuovo quel certo completismo, stavolta però abortito dal mercato editoriale: su tre libri pubblicati dalla casa editrice uno era successivo al restyling di logo e layout e dunque, purtroppo, diverso.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><i>Gli uomini della sua vita</i> è del 1942, Mary McCarthy aveva trent'anni. Una raccolta di sei episodi che raccontano la vita di una giovane donna, Margaret Sargent, che ha molto in comune con l'autrice: laureata, vive a New York, sposata ma non per molto, lavora nell'editoria e frequenta un ambiente letterario del quale alcuni personaggi sembrano essere ispirati a dei noti e reali intellettuali di allora. </div><div style="text-align: justify;">I sei episodi del libro sono legati dalla protagonista, ma non sono ordinati cronologicamente, addirittura all'uscita nel 1942 non erano nemmeno tutti inediti, alcuni erano già stati pubblicati come racconti su delle riviste. L'influenza cattolica e la sua critica, il femminismo che denuncia le limitate opportunità professionali per le donne, la liberazione sessuale, il patriarcato, la psicoterapia, una riflessione sull'identità, tutto infilato nelle avventure di Margaret che muovendosi tra tutto questo non aveva potuto essere trascurata né dai lettori, né dalla critica. <span style="background-color: white; color: #202124; font-size: 14px; text-align: left;"><span style="font-family: inherit;">È</span></span> stato un successo e uno scandalo. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Un libro impudente, dal quale le figure maschili non escono bene, la realtà sembra cattiva, la solitudine grigia, l'amore per sempre ma poi magari invece no, tutto appare vero ancora oggi. Nel 1942 deve essere stato uno schiaffo grande e grosso in faccia a chi era abituato alla cosmesi dei rapporti e delle giornate.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Qualche domenica fa ho trovato a Porta Portese l'edizione in fotografia e ora, inaspettatamente, sono a caccia di tutti i Marty McCarthy Garzanti anni '70.</div>Il tè tostatohttp://www.blogger.com/profile/11891086904118859509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7368359780528047096.post-54602022876173366942023-03-26T10:13:00.001+02:002024-01-31T11:33:19.725+01:00"Un giorno come un altro" per ricominciare con la domenica di tè #87<p>Dopo anni di poco o niente, in una domenica di ora legale e allergia, dopo un pomeriggio che ha ripreso il cerchio del lavoro sul mio blog, torna in grande spolvero, proprio come il polline al vento, la #domenicaditè.</p><div style="background-color: white; line-height: 18.48px; text-align: center;"><i><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYHn3EwCOSOShe14z9nsSL6RO39ewOps7_Vz_RX_WugQW3DBWddjJd-WbLYW9J9tHEeK48XqcxPzy5MS6PZD_dBjtDGTmYemk5ox8hTyGAu3Zmgi6IBfbq1Rj8HxrOrHbSJIQWbpae1rk_2u2eaTQobegBuiv-m7VQCM85e4nXC78Mjt_bJnKrO-Gm9g/s3024/t%C3%A8%20shirley%20jackson.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3024" data-original-width="3024" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYHn3EwCOSOShe14z9nsSL6RO39ewOps7_Vz_RX_WugQW3DBWddjJd-WbLYW9J9tHEeK48XqcxPzy5MS6PZD_dBjtDGTmYemk5ox8hTyGAu3Zmgi6IBfbq1Rj8HxrOrHbSJIQWbpae1rk_2u2eaTQobegBuiv-m7VQCM85e4nXC78Mjt_bJnKrO-Gm9g/w400-h400/t%C3%A8%20shirley%20jackson.jpg" width="400" /></a></div></i></div><div style="background-color: white; line-height: 18.48px; text-align: center;"><i><span style="color: #2c2b2b; font-family: inherit;"><br /></span></i></div><div style="background-color: white; line-height: 18.48px; text-align: center;"><i><span style="color: #2c2b2b; font-family: inherit;"><br /></span></i></div><div style="background-color: white; line-height: 18.48px; text-align: center;"><i><span style="color: #2c2b2b; font-family: inherit;"><br /></span></i></div><div style="background-color: white; line-height: 18.48px; text-align: center;"><i><span style="color: #2c2b2b; font-family: inherit;">Alla fine Ellen capì, con un pizzico di divertimento, che Marjorie aveva deciso di interrompere quell'umiliante avventura. </span></i><span style="color: #202124; text-align: left; white-space: nowrap;"><span style="font-family: inherit;"><i>È</i></span></span><i><span style="color: #2c2b2b; font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit;"> </span>un peccato, pensò osservandola amabilmente davanti a una tazza di tè, sempre la scelta più debole; povera Marjorie, </span><span style="color: #2c2b2b; font-family: Sorts Mill Goudy;">senz'altro</span><span style="color: #2c2b2b;"><span style="font-family: inherit;"> la più carina di tutte noi. </span></span></i></div><div style="background-color: white; line-height: 18.48px; text-align: center;"><i><span style="color: #2c2b2b;"><span style="font-family: inherit;">"</span>Sembri<span style="font-family: inherit;"> </span>esausta<span style="font-family: inherit;"> in questi giorni" disse posando la tazza.</span></span></i></div><div style="background-color: white; line-height: 18.48px; text-align: center;"><span style="color: #2c2b2b;"><i><span style="font-family: inherit;">Marjorie alzò lo sguardo su di lei, poi lo riabbassò. </span></i></span></div><div style="background-color: white; line-height: 18.48px; text-align: center;"><span style="color: #2c2b2b;"><i><span style="font-family: inherit;">Ha paura di me, pensò Ellen, appoggiandosi comodamente allo schienale della poltrona, </span></i></span></div><div style="background-color: white; line-height: 18.48px; text-align: center;"><span style="color: #2c2b2b;"><i><span style="font-family: inherit;">e siamo amiche da </span>ventidue<span style="font-family: inherit;"> anni. </span></i></span></div><div style="background-color: white; line-height: 18.48px; text-align: center;"><span style="color: #2c2b2b;"><i><span style="font-family: inherit;">Erano nel soggiorno di Marjorie, di </span>pomeriggio<span style="font-family: inherit;">, a bere una tazza di tè tra loro.</span></i></span></div><div style="background-color: white; line-height: 18.48px; text-align: center;"><span style="color: #2c2b2b;"><i><span style="font-family: inherit;"><br /></span></i></span></div><div style="background-color: white; line-height: 18.48px; text-align: right;"><span style="color: #2c2b2b;"><span style="font-family: inherit;">Shirley Jackson, Le amiche da Un giorno come un altro</span></span></div><div style="background-color: white; color: #2c2b2b; font-family: "Sorts Mill Goudy"; font-size: 16px; line-height: 18.48px; text-align: right;"><br /></div><div style="background-color: white; color: #2c2b2b; font-family: "Sorts Mill Goudy"; font-size: 16px; line-height: 18.48px;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></div><div style="background-color: white; color: #2c2b2b; font-family: "Sorts Mill Goudy"; font-size: 16px; line-height: 18.48px;"><span style="font-family: inherit;">Libro</span></div><div style="background-color: white; font-family: "Sorts Mill Goudy"; font-size: 16px; line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><div style="text-align: justify;"><span style="color: #2c2b2b; font-family: inherit;">Titolo: </span><span style="color: #2c2b2b;"><span style="font-family: "sorts mill goudy";">Un giorno come un altro</span></span></div></div></div><div style="background-color: white; line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><div style="font-family: "Sorts Mill Goudy"; font-size: 16px; text-align: justify;"><span style="color: #2c2b2b; font-family: inherit;">Autrice: Shirley Jackson</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="text-align: left;"><span style="color: #2c2b2b; font-family: Sorts Mill Goudy;">Traduttrice</span></span><span style="color: #2c2b2b; font-family: inherit; font-size: 16px;">: Simona Vinci</span></div></div></div><div style="background-color: white; font-family: "Sorts Mill Goudy"; font-size: 16px; line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><div style="text-align: justify;"><span style="color: #2c2b2b; font-family: inherit;">Editore: </span><span style="color: #ee8425;"><a href="https://www.adelphi.it/libro/9788845937385" style="background: transparent; color: #ee8425; text-decoration-line: none;" target="_blank">Adelphi</a></span></div><div style="color: #2c2b2b; text-align: justify;"><span style="line-height: 18.48px;">Anno: 2022</span></div></div></div><div style="background-color: white; color: #2c2b2b; font-family: "Sorts Mill Goudy"; font-size: 16px; line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Prezzo: 9,00 euro</span></div></div></div><div style="background-color: white; font-family: "Sorts Mill Goudy"; font-size: 16px; text-align: justify;"><br style="text-align: start;" /></div><div style="background-color: white; font-family: "Sorts Mill Goudy"; font-size: 16px; line-height: 18.48px; text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Tè</span></div><div style="background-color: white; font-family: "Sorts Mill Goudy"; font-size: 16px; line-height: 18.48px; text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Nome: Golden leaves</span></div><div style="background-color: white; font-family: "Sorts Mill Goudy"; font-size: 16px; line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px;"><span style="font-family: inherit; line-height: 18.48px;">Tipo: purezza</span></div><div style="line-height: 18.48px;"><span style="font-family: inherit;">Colore: Pu Erh</span></div><div style="line-height: 18.48px;"><span style="font-family: inherit; line-height: 18.48px;">Aroma: </span><span style="font-family: inherit;">legnoso e terroso</span></div><div style="line-height: 18.48px;"><span style="font-family: inherit; line-height: 18.48px;">Negozio: <a href="https://www.cosedite.it/shop/te-in-purezza/te-pu-erh-golden-leaves-shu-9g-n-62/" target="_blank">Cose di tè</a></span></div></div>Il tè tostatohttp://www.blogger.com/profile/11891086904118859509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7368359780528047096.post-79501845252630124582023-03-24T10:15:00.001+01:002023-07-17T10:22:42.052+02:00Buon compleanno, Lorenzo<p><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDSgqbcUGbT32Ls4fsQqkEf2uyt_4V7MS8P9NPgW-fOReS62wezx69kcdTi7YfDE2j1wcoSAjRtXuwTbCkTNu7RlEsfSDbObTU7qTr0r4gzTEZ321oPXRvnIhg72x-wriZnC9FD5zdrHTIH9NtlIECiyuPpDoHT7nyrGfyq9QvmE8Oz2CtCz2xBQZ7KqbA/s330/ferlinghetti%2056.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="330" data-original-width="330" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDSgqbcUGbT32Ls4fsQqkEf2uyt_4V7MS8P9NPgW-fOReS62wezx69kcdTi7YfDE2j1wcoSAjRtXuwTbCkTNu7RlEsfSDbObTU7qTr0r4gzTEZ321oPXRvnIhg72x-wriZnC9FD5zdrHTIH9NtlIECiyuPpDoHT7nyrGfyq9QvmE8Oz2CtCz2xBQZ7KqbA/s320/ferlinghetti%2056.jpg" width="320" /></a></span></div><span style="font-family: inherit;"><br /><i><br /></i></span><p></p><p><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;"><i>The world is a beautiful place</i></span></span></p><span style="font-family: inherit;"><i><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">to be born into</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">if you don't mind happiness</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">not always being</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">so very much fun</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">if you don't mind a touch of hell</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">now and then</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">just when everything is fine</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">because even in heaven</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">they don't sing</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">all the time</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">The world is a beautiful place</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">to be born into</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">if you don't mind some people dying</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">all the time</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">or maybe only starving</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">some of the time</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">which isn't half bad</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">if it isn't you</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">Oh the world is a beautiful place</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">to be born into</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">if you don't much mind</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">a few dead minds</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">in the higher places</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">or a bomb or two</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">now and then</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">in your upturned faces</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">or such other improprieties</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">as our Name Brand society</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">is prey to</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">with its men of distinction</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">and its men of extinction</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">and its priests</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">and other patrolmen</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">and its various segregations</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">and congressional investigations</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">and other constipations</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">that our fool flesh</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">is heir to</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">Yes the world is the best place of all</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">for a lot of such things as</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">making the fun scene</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">and making the love scene</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">and making the sad scene</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">and singing low songs and having inspirations</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">and walking around</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">looking at everything</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">and smelling flowers</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">and goosing statues</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">and even thinking</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">and kissing people and</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">making babies and wearing pants</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">and waving hats and</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">dancing</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">and going swimming in rivers</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">on picnics</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">in the middle of the summer</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">and just generally</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">'living it up'</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">Yes</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">but then right in the middle of it</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">comes the smiling</span><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><br style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #484848; font-size: 16px;" /><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">mortician</span></i></span><div><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;"><br /></span></span></div><div><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #484848; font-size: 16px;">Lawrence Ferlinghetti</span></span></div>Il tè tostatohttp://www.blogger.com/profile/11891086904118859509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7368359780528047096.post-85597541095026841642023-03-12T10:48:00.002+01:002024-03-14T10:51:51.869+01:00Cercare Jack Kerouac per il suo compleanno<p style="text-align: center;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglUf750Arn40dob7rTKkMSsFPF4fAe-im3IKYw9PHl3WBv8KIlR8Zkm7YV6AN-CxLYw9B-DCVcCN2sgl9wfHp39Pp8fRKjwXDtzp1FjwY7uIhSJr_G5CMOpSHWCjEEJWbX7SsMsToAQTvweeNTB7yk6OybtStTV0_PwMrGCCeNS8YkndF5xBMNgY8QfmLF/s400/jk.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="400" data-original-width="400" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglUf750Arn40dob7rTKkMSsFPF4fAe-im3IKYw9PHl3WBv8KIlR8Zkm7YV6AN-CxLYw9B-DCVcCN2sgl9wfHp39Pp8fRKjwXDtzp1FjwY7uIhSJr_G5CMOpSHWCjEEJWbX7SsMsToAQTvweeNTB7yk6OybtStTV0_PwMrGCCeNS8YkndF5xBMNgY8QfmLF/w400-h400/jk.jpg" width="400" /></a></div><br /><p></p><p style="text-align: center;"><i>Raccogli una tazza d'acqua</i></p><p style="text-align: center;"><i>dall'oceano</i></p><p style="text-align: center;"><i>lì mi troverai</i></p><p style="text-align: right;">Jack Kerouac, Il libro degli Haiku </p>Il tè tostatohttp://www.blogger.com/profile/11891086904118859509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7368359780528047096.post-45921757070450405822022-12-05T11:07:00.000+01:002022-12-05T11:07:09.599+01:00Warner studios Harry Potter: lasciatemi qui<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbstyz0U-qXz4inruqhf731qslnaEG7CTDvIpy_gs3VsfWTwVdYaF3-wkcJoGzzWTe5_OahxR549XIKwMQYIZBy1_jSTxUgigbGkc360h_5PShF_t4wFEL2muAYOYX6vLsbiootl5pCJbQzhMdo0ADVXMqjp80hIeOMiKkqSvpJOZLw1FewsR2Zk7p1A/s1536/Hp%20ws%20ingresso.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1152" data-original-width="1536" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbstyz0U-qXz4inruqhf731qslnaEG7CTDvIpy_gs3VsfWTwVdYaF3-wkcJoGzzWTe5_OahxR549XIKwMQYIZBy1_jSTxUgigbGkc360h_5PShF_t4wFEL2muAYOYX6vLsbiootl5pCJbQzhMdo0ADVXMqjp80hIeOMiKkqSvpJOZLw1FewsR2Zk7p1A/w640-h480/Hp%20ws%20ingresso.jpg" width="640" /></a></div><p><br /></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Tra le cose da
fare a Londra si è aggiunto ormai il giro ai Warner Studios dedicati ai film di
Harry Potter.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">La magia, si sa,
abita a Londra, lì vola Peter Pan, arriva Mary Poppins col suo ombrello, cerca
casa Dracula, si muovono i fantasmi del Natale, passeggia Paddington e vive
Harry Potter.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Aperti nel 2012,
gli studios non sono un parco a tema, ma alcuni dei set cinematografici
utilizzati per i film di cui raccolgono i costumi, le suppellettili, i modelli
per i personaggi, i gadget e l’atmosfera dei libri.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><b><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">I biglietti<o:p></o:p></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">I biglietti si possono acquistare dal </span><a href="https://www.wbstudiotour.co.uk/tickets/"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">sito ufficiale</span></a><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"> o da
altre piattaforme turistiche, ci sono molte possibilità di pacchetti per
famiglie, gruppi, con hotel, con parcheggio, con merenda. </span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Ci sono stata a fine agosto (prenotando a inizio luglio) e ho scelto il
biglietto di ingresso standard senza guida. Il biglietto riporta un orario di arrivo ma non di uscita e consente l’accesso a
tutti gli spazi e per il tempo desiderato, nessuno mi ha messo fretta.</p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">In media si
segnala che il giro duri tre ore, ma io sono rimasta immersa in Harry Potter mezza giornata.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKRm4F_qwTwpZ5m8PBntk99Bw6XLp648U9ZjJUFrlhTGlHMiC0qwGnrTcy_WL6H_mMd1beAthvY45dKbZrvmCnKuUwWQAwx9TmqkiXrihE6tqrfUshiYItfv_rz9j5E_X8FrwY8FSveOo1QbWkNARGc4Hei__ivxZmlpiJPw1ccAhNNFVhIN29ny2ZEQ/s1536/nottetempo.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1536" data-original-width="1536" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKRm4F_qwTwpZ5m8PBntk99Bw6XLp648U9ZjJUFrlhTGlHMiC0qwGnrTcy_WL6H_mMd1beAthvY45dKbZrvmCnKuUwWQAwx9TmqkiXrihE6tqrfUshiYItfv_rz9j5E_X8FrwY8FSveOo1QbWkNARGc4Hei__ivxZmlpiJPw1ccAhNNFVhIN29ny2ZEQ/w400-h400/nottetempo.JPG" width="400" /></a></div><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><br /></span><p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><b><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Arrivare<o:p></o:p></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">I Warner Bros
Studios di Harry Potter sono a circa 30 km da Londra e ho scelto di andarci in
treno.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Si parte dalla
Euston station, che è a Bloomsbury, a due passi dalle case di Charles Dickens e
Virginia Woolf, i treni sono continui, direi circa ogni mezz’ora, l'unica accortezza è fare caso a quale si sceglie, dato che c’è sia la
possibilità di un tragitto con fermate in tutte le stazioni e si impiega un’ora o
poco più e una linea rapida con cui in circa venti minuti si arriva a destinazione. </span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Consiglio di arrivare a Euston un paio d’ore prima dell’ingresso previsto agli
studios e prendere il primo treno possibile. Durante il tragitto</span> si può vedere lo stadio di Wembley.</p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Alla stazione c'è un autobus completamente tappezzato di immagini di Harry Potter che conduce agli studios, si sale mostrando la prenotazione per il tour. Qui ho avuto l’unica delusione di questa
esperienza: sarebbe stato bellissimo avere un giro sul Nottetempo, invece è un
autobus semplicemente brandizzato.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-pBsKQqf4cYznrqMkh_TJg2rmJ5CuSy0FSwuPMdv00cPNuO5BheO63gkFQIh5uesFeI8pWwtOaGuRHacNtMkQfW5Cg0tLEYaLy_Srnubb0DuAWRyEEpHk_0ez4xKfKh9LWxI5_AmTC6r_LeZEtq60sZF4Vj2FzYTI00-RFB3XxOzdGBhxZ7dDApdMkg/s1536/burrob.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1536" data-original-width="1536" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-pBsKQqf4cYznrqMkh_TJg2rmJ5CuSy0FSwuPMdv00cPNuO5BheO63gkFQIh5uesFeI8pWwtOaGuRHacNtMkQfW5Cg0tLEYaLy_Srnubb0DuAWRyEEpHk_0ez4xKfKh9LWxI5_AmTC6r_LeZEtq60sZF4Vj2FzYTI00-RFB3XxOzdGBhxZ7dDApdMkg/w400-h400/burrob.JPG" width="400" /></a></div><br /><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><br /></span><p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><b><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Mangiare<o:p></o:p></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Dentro agli
studios ci sono un paio di bar e un ristorante con cibo da fast food e fiumi di
burrobirra, il cui boccale è un omaggio e si può portare via. A quest’ultimo
proposito segnalo che la burrobirra è una cosa talmente dolce e densa che avrei
voluto avere uno spazzolino da denti, non credo che qualcuno l’abbia mai
finita, ma è comunque irrinunciabile. Davanti al ristorante c’è una fontana a disposizione lavare i boccali da portarsi via.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCwVdJVMb_knXM_iGgTyKoyJ8vW4tzxmriosqu1LgqnjpyRZoX8m68OLJuwnB9Ldjw82GDUANHueBc5ORmXsn9cEkJVRxR7_Dt0PRdWp58uLjDSQSGjndorUaNnBdabiAkOwjl7DtswIHe_b_qZ76NPoSEqcA3cbeAnmdF4y8OL9SDyD6QFtSMcjpAtA/s2048/sala%20c.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCwVdJVMb_knXM_iGgTyKoyJ8vW4tzxmriosqu1LgqnjpyRZoX8m68OLJuwnB9Ldjw82GDUANHueBc5ORmXsn9cEkJVRxR7_Dt0PRdWp58uLjDSQSGjndorUaNnBdabiAkOwjl7DtswIHe_b_qZ76NPoSEqcA3cbeAnmdF4y8OL9SDyD6QFtSMcjpAtA/w300-h400/sala%20c.jpg" width="300" /></a></div><br /><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><br /></span><p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><b><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Vedere</span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Ma cosa c’è
dentro agli studios?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Gli appassionati
troveranno esattamente il mondo che conoscono e vorranno restare lì per sempre. appena tornata a casa ho visto <i>La pietra filosofale</i>, di
nuovo, e appena arrivata a Roma ho ricominciato a leggere i libri. L’effetto è
questo. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyr71G2VK8T4WoM14M4PJutauAKpRIM03HoJFLmbkJRmoNkB2otEq9fQlSadJ4zA44_hs079kaUQTLqpojpAgGDv4bRhVOLzXDdgHFwpahvSBMrIKAgo0VZjblNh-DTyJ2oLGW_XcR1sHVnKIO8hw9cyX0ZGrsA0YvIUcGBGIfcjuyklNY7m5hYSYJow/s2048/poz%20.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyr71G2VK8T4WoM14M4PJutauAKpRIM03HoJFLmbkJRmoNkB2otEq9fQlSadJ4zA44_hs079kaUQTLqpojpAgGDv4bRhVOLzXDdgHFwpahvSBMrIKAgo0VZjblNh-DTyJ2oLGW_XcR1sHVnKIO8hw9cyX0ZGrsA0YvIUcGBGIfcjuyklNY7m5hYSYJow/w300-h400/poz%20.jpg" width="300" /></a></div><br /><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><br /></span><p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCJpGUdFnn79tihsSH2Z2kvbtNGSfbQodEfUIlXnBK7eEXdDfmmrQkRDzwKRkyVSeWIZ7Bdc4607Yk1eEtsXLe3qEEVkRqLBNkwJxp3PnNMkf6-qBgqkw1djdo7kRu_6n8bdQwpoxHy0iwAgmnDscUZesqvoSDl8ZZkLR0k-fVmwxUumQnzX2ZEOBIPg/s2048/pozioni.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCJpGUdFnn79tihsSH2Z2kvbtNGSfbQodEfUIlXnBK7eEXdDfmmrQkRDzwKRkyVSeWIZ7Bdc4607Yk1eEtsXLe3qEEVkRqLBNkwJxp3PnNMkf6-qBgqkw1djdo7kRu_6n8bdQwpoxHy0iwAgmnDscUZesqvoSDl8ZZkLR0k-fVmwxUumQnzX2ZEOBIPg/w300-h400/pozioni.JPG" width="300" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhG7-Y7AFMJ0ElQql9v5OvYZZbloBL01HdDcOrlP13PLkm_ESKXhW1t0GeLCoaAPWTK6UbAkTgECmnyIQMOLoOSj_ALscnAZUKm6bkvgkv-bm5ZQZMLMNG8uBmnEhO1Bzir_VG3NFbjPuJt9toeEPwp-NZ8QvAPXSMpfGvjsfb9KCSJOGBwsxRIXAhumw/s2048/sala%20c%20g.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhG7-Y7AFMJ0ElQql9v5OvYZZbloBL01HdDcOrlP13PLkm_ESKXhW1t0GeLCoaAPWTK6UbAkTgECmnyIQMOLoOSj_ALscnAZUKm6bkvgkv-bm5ZQZMLMNG8uBmnEhO1Bzir_VG3NFbjPuJt9toeEPwp-NZ8QvAPXSMpfGvjsfb9KCSJOGBwsxRIXAhumw/w300-h400/sala%20c%20g.JPG" width="300" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div></div><p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Ci sono i set di
alcune delle scene più famose, si entra dalla sala grande e già è un colpo al
cuore, perché lì ci siamo stati tante volte con gli occhi e con la mente.
L’aula di pozioni è da lacrime agli occhi, le sale comuni delle case sono
esattamente quelle, lì sono stati girati i film e lì c’è tutto. Quella di
serpeverde in particolare è di una bellezza unica. </span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjej0eUx3x_JWn_5AqXLMy0LTb6Q5IP0mf6iRull0meNs5FDRUCyTFvVKI9uGxnauFR8vmsFMzxHWTIW-9Q1mQoHKq4vc9Ledi_mJr5yhYDGw7KZj6Vayr14lq0UTOpVcULoOYj-yKWFwFkjgdxu68k6B-ryYKYjEkgZ2BHw3E9Ywxlh9L_O2sX-nEeA/s2048/silente.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjej0eUx3x_JWn_5AqXLMy0LTb6Q5IP0mf6iRull0meNs5FDRUCyTFvVKI9uGxnauFR8vmsFMzxHWTIW-9Q1mQoHKq4vc9Ledi_mJr5yhYDGw7KZj6Vayr14lq0UTOpVcULoOYj-yKWFwFkjgdxu68k6B-ryYKYjEkgZ2BHw3E9Ywxlh9L_O2sX-nEeA/w300-h400/silente.jpg" width="300" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnDGik6FwTCazSADSzch2x1otlzpbDI-lMmlwEMqG9aDiiiW3LH4NenlZqMdF3yVF6ZBhlqkqoD9P1F_uOdR0oQuUvhrKwZWdz2VsGyvSNaDul03KuCmr1z4la5pjWmgfY1Ng777zIbqWqahggRHgFRz87eDaxZ7V9biROpeSugjT2hnIou7OYjEXTGQ/s2048/tiri.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnDGik6FwTCazSADSzch2x1otlzpbDI-lMmlwEMqG9aDiiiW3LH4NenlZqMdF3yVF6ZBhlqkqoD9P1F_uOdR0oQuUvhrKwZWdz2VsGyvSNaDul03KuCmr1z4la5pjWmgfY1Ng777zIbqWqahggRHgFRz87eDaxZ7V9biROpeSugjT2hnIou7OYjEXTGQ/w300-h400/tiri.JPG" width="300" /></a></div><br /><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><br /></span><p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Lo studio di Silente col
pensatoio dove guardare dento, casa di Hagrid, l’interno della casa dei Winsley
con la possibilità di far muovere i ferri della maglia e il coltello che taglia
le carote, l’armadio svanitore, i costumi delle scene più note, l’orologio, Privat
drive, la camera di Bellatrix, gli Horcrux. Ma di più, si passeggia a Diagon
Alley, versione <i>Doni della morte</i> con Tiri vispi aperto, perché le
persone hanno bisogno di ridere, finché a un certo punto si gira un angolo e si
entra alla Gringott. </span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKRBXw3S-kJvbxb8NYEO0M60FfMp5HHCcmNoODQwSusa_FVNqfalWHcgaTJdXdXEq2tD1UjpHZ8FdQd0MAwRaqT0G7Jwc6B1ommRX6xrXVyGMlIgJMiIJQKrk2G2D4hap-7Cf3RNEjd42q2R7Ure7b7w3yX2we7gJ-0sZHF5QHuGAhmr7pDco6dGm_bQ/s2048/banca.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKRBXw3S-kJvbxb8NYEO0M60FfMp5HHCcmNoODQwSusa_FVNqfalWHcgaTJdXdXEq2tD1UjpHZ8FdQd0MAwRaqT0G7Jwc6B1ommRX6xrXVyGMlIgJMiIJQKrk2G2D4hap-7Cf3RNEjd42q2R7Ure7b7w3yX2we7gJ-0sZHF5QHuGAhmr7pDco6dGm_bQ/w300-h400/banca.jpg" width="300" /></a></div><br /><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><br /></span><p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Proprio che ci cammini dentro ed è perfetta, è proprio
quella e lì ho pianto di commozione, poi la Gringott distrutta col drago che ci
cammina dentro e non so spiegare l’emozione. Non basta, c’è la stazione, Kings
Cross versione Harry Potter e la pietra filosofale, e l’Hogwarts express, dove
potrete entrare. Potrei continuare, ma a nulla vale questo elenco, se non a
invogliare, forse. <o:p></o:p></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBPDHCGmEJjeyn-_WWYbNd4BQmrM5CiCStpB2ncUJuCHxY9Nj2fHSFwTzJk9Y_-RSG8VaWOJXZYY5lXkluLKoTiXEUO613L-2UfMK8y7SyD33vqUPbpN6_bM4FzpvP9eHdPJ3Ni-gKtX2UoSfPi-1FdP0KoMiIrY2YS_GYw85EZzPn2QzcHQ34YqVMgA/s2048/express.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBPDHCGmEJjeyn-_WWYbNd4BQmrM5CiCStpB2ncUJuCHxY9Nj2fHSFwTzJk9Y_-RSG8VaWOJXZYY5lXkluLKoTiXEUO613L-2UfMK8y7SyD33vqUPbpN6_bM4FzpvP9eHdPJ3Ni-gKtX2UoSfPi-1FdP0KoMiIrY2YS_GYw85EZzPn2QzcHQ34YqVMgA/w480-h640/express.jpg" width="480" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaGvIHLjrV8rKV81h0hKZ8iU9DbZ1NzobeifadsNduz-tdVDf5-L_tsN6kNZqwInm1zoDItLT_Wr2Jhmwg6gw3O1EoogV3Enk2nL0HJKXaXWlLt5WVHqVLXiqBfeIJP2G7FqnGKrxFeWFeLSXuqYzFp3y4QEbM_VWdi4FnR6OqYjpI6pc7HdYNFPls9w/s1536/stazione.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1536" data-original-width="1536" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaGvIHLjrV8rKV81h0hKZ8iU9DbZ1NzobeifadsNduz-tdVDf5-L_tsN6kNZqwInm1zoDItLT_Wr2Jhmwg6gw3O1EoogV3Enk2nL0HJKXaXWlLt5WVHqVLXiqBfeIJP2G7FqnGKrxFeWFeLSXuqYzFp3y4QEbM_VWdi4FnR6OqYjpI6pc7HdYNFPls9w/w400-h400/stazione.JPG" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><b><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Fare<o:p></o:p></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Ci sono una serie
di attività organizzate, un passaporto da timbrare, la scopa
da far volare dicendo “su”, video da registrare in cui si vola sul Tamigi con
l’Ordine della fenice, foto con la locandina da indesiderato n.1, shopping
estremo nei due negozi sistemati uno sul binario 9 e ¾ e uno all’uscita, ma fate attenzioni,
non hanno gli stessi prodotti.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Ci tornerei mille
volte, è stato bellissimo, emozionante, mio figlio e io sembravamo due matti.
C’erano tantissimi ragazzini vestiti di tutto punto con toghe e
bacchette. </span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Noi sia un Grifondoro e una Corvenoero, la prossima volta saremo
attrezzati.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhre9LovsOJ1xfwiPf_YLedD8_7s9JWOicslaZzZCrRJOzmAPIbmMTNY2Slt4w5jc0usAdwx21bCeD0v_gXrJnbqVo6PiTCfPItBUmjGVF_hqRohx1a5chMB5fd5VU4ZEilty0asD2VIWmsfpfxR0UoYWscpl3CjkjHxlT8vOQ3C99iGUgAv9NZCk8b4g/s2048/hog.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhre9LovsOJ1xfwiPf_YLedD8_7s9JWOicslaZzZCrRJOzmAPIbmMTNY2Slt4w5jc0usAdwx21bCeD0v_gXrJnbqVo6PiTCfPItBUmjGVF_hqRohx1a5chMB5fd5VU4ZEilty0asD2VIWmsfpfxR0UoYWscpl3CjkjHxlT8vOQ3C99iGUgAv9NZCk8b4g/w300-h400/hog.JPG" width="300" /></a></div><br /><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><br /></span><p></p>Il tè tostatohttp://www.blogger.com/profile/11891086904118859509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7368359780528047096.post-78144548670478504212022-09-20T14:45:00.000+02:002022-09-20T14:45:54.168+02:00Virginia Woolf a Charing Cross Road<p style="text-align: justify;"><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhulo2oogQtNuEqRqzrgAylvIIxdjDPlMWGFWHwq4WQAv1hPBiRELJ8KxLowEW5sko4s-LGiPc7lq4BhFmdE49tpXGY5AK3fYhq_T79Ui7JH0OlzUiUgX_akPXBbzayBY3YpwOO9lGDl0Y6a3sY8amzMQLrw3TiInZVIWy2Wo6NYWbTjVcZaB2Ep08IBQ/s3024/diario%20virginia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3024" data-original-width="3024" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhulo2oogQtNuEqRqzrgAylvIIxdjDPlMWGFWHwq4WQAv1hPBiRELJ8KxLowEW5sko4s-LGiPc7lq4BhFmdE49tpXGY5AK3fYhq_T79Ui7JH0OlzUiUgX_akPXBbzayBY3YpwOO9lGDl0Y6a3sY8amzMQLrw3TiInZVIWy2Wo6NYWbTjVcZaB2Ep08IBQ/w400-h400/diario%20virginia.jpg" width="400" /></a></div><p style="text-align: justify;">Qualche giorno fa a Londra, ho trovato l'oggetto più incredibile che io possa scovare.</p><p style="text-align: justify;">In vetrina in Charing Cross Roads, la via che era delle librerie, c'era una copia pubblicata dalla Hogarth Press di <i>A Writer's Diary</i> di Virginia Woolf. Chi legge questo blog sa che Virginia Woolf per me è come una casa o un'onda o una giornata bella, o anche brutta, è come la verità che ti tocca, insomma, lei per me è una cosa vera e sono rimasta lì incantata a guardare questo libro che conosco così bene. Sul marciapiede, con la faccia sul vetro.</p><p style="text-align: justify;">Virginia Woolf ha tenuto un diario dal gennaio del 1915 alla sua morte, nel marzo del 1941. La sua intera vita personale e professionale è stata documentata dalle sue parole, a volte rapide e semplici annotazioni, altre riflessioni o descrizioni più ricche. Per circa mezz'ora dopo il tè, si dedicava a riempire le pagine che aveva fatto rilegare appositamente per esercitarsi nella scrittura, registrare i suoi pensieri e lasciare dei messaggi alla sé stessa del futuro e così è stato per quasi ogni giorno, al netto di alcuni periodi più difficili in cui aveva bisogno di riposare più che di ogni altra attività.</p><p style="text-align: justify;">Alla sua morte, Virginia ha lasciato oltre venti quaderni in cui aveva raccontato i suoi giorni, le sue letture, gli incontri, i pensieri di una mente irrepetibile, di un cuore tormentato e di una persona che aveva già lasciato un segno indelebile. Suo marito, Leonard Woolf, con cui aveva condiviso quasi trent'anni, il Bloomsbury group, l'amore per la scrittura, il progetto della casa editrice Hogarth Press e le sue fragilità, si è trovato improvvisamente ad avere in mano questa mole poderosa di parole, insieme al dolore. Il rispetto per Virginia, per la sua intimità, ma anche per la sua immensità come autrice e saggista, lo ha poi spinto a pubblicare, soltanto nel 1953, una selezione di quei diari. Leonard si è dedicato al lavoro di raccolta seguendo due direttrici, usare la massima delicatezza verso la sfera personale di sua moglie e al tempo stesso consentire al lettore di conoscere i pensieri di Virginia annotati durate la stesura e relativamente ai suoi lavori. Nasce così a <i>A Writer's Diary</i>, un libro di Virginia Woolf.</p><p style="text-align: justify;">Il volume esce nel 1953 per la Hogarth Press, come la maggior parte delle opere della scrittrice, a cura di Leonard Woolf che ne scrive una prefazione illustrativa di come abbia operato la selezione e con quali intento e con la copertina di Vanessa Bell, sorella di Virginia, pittrice meravigliosa.</p><p style="text-align: justify;">Questi diari sono stati tra le letture più importanti per me, sono il modo in cui ho iniziato ad amare Virginia, un feticcio che ho avuto in borsa per anni in una edizione di minimum fax, il libro che ho portato con me in ospedale andando a partorire, il ponte verso una vita intera, una rivelazione continua e di più. </p><p style="text-align: justify;">E cosa dovevo fare se non entrare in quella libreria per toccare l'edizione della casa editrice dei Woolf? E quando entrando mi sono scese lacrime senza voce e tutti mi guardavano e la libraia mi ha detto lo sfogli pure se vuole e io avevo paura di farlo e poi invece l'ho aperto e ho scoperto che era la prima edizione e che costava tantissimo, ma come un cappotto non come una macchina, a quel punto dico, cosa dovevo fare?</p><p>(Ah, li chiamo Virginia e Leonard con grande affetto e perché non sono un critico, posso permettermi di chiamare per nome le mie persone importanti.)</p>Il tè tostatohttp://www.blogger.com/profile/11891086904118859509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7368359780528047096.post-68161609091560052682022-08-03T09:33:00.003+02:002022-08-03T09:33:40.613+02:00Una lettera di Katherine Mansfield. Di passeggiate e di scale.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjx4Uk3yfgisjXQ6jpG9QpbVHkTYTL4527SnMxTb20Xbwu9MT8R_xefgtQqUf4S96K2FS4KyVBj-LiGMqDIYQlW1EPjOK38beJaFgoahqce-Eg4D9ejlMnAFtUa_OR1qIPRVHaO47w9_PTjK_0Z9rlT4IUk9hqZ650Scie0knNQ_rYqtOF69fMvSOvVAw/s4032/km%20lettere.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4032" data-original-width="3024" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjx4Uk3yfgisjXQ6jpG9QpbVHkTYTL4527SnMxTb20Xbwu9MT8R_xefgtQqUf4S96K2FS4KyVBj-LiGMqDIYQlW1EPjOK38beJaFgoahqce-Eg4D9ejlMnAFtUa_OR1qIPRVHaO47w9_PTjK_0Z9rlT4IUk9hqZ650Scie0knNQ_rYqtOF69fMvSOvVAw/w300-h400/km%20lettere.jpg" width="300" /></a></div><br /><div><br /></div><div><br /></div><div>29 luglio 1921</div><div><br /></div><div>A Dorothy Brett</div><p style="text-align: justify;">Ero stata fuori con M. a camminare un poco sulla strasa e poi avevamo attraversato un torrentello e poi ci siamo internati nella foresta. Ci sono piccoli viali e radure fra gli alberi piene di fiori. Io mi son seduta sotto un grande abete e lui è andato a coglier fiori. La giornata era d'uno splendore abbagliante, grosse nubi d'argento si ammucchiavano sulle cime delle montagne, non un filo d'erba si muoveva. Sdraiata sul musco ho trovato pianticelle di fragole e di violette e piccolissime pine; tutto aveva qualche cosa di fiabesco - e M. andava di qua e di là - e gridava quando trovava qualche cosa di speciale. Poi è scomparso in una valle, e io mi sono alzata e ho esplorato i piccoli recinti di abeti, e mi son seduta su un tronco per osservare le formiche, e mi son domandata di dove potesse essere venuto quel nocciolo d'albicocca. Queste foreste sono meravigliose: si ha quasi l'impressione di essere come in un'isola deserta. c'è poi una vera popolazione di farfalle e libellule verdi e dorate e grossi calabroni di bronzo. M. è tornato con un immenso fascio di cose preziose, siamo tornati a casa e io ho trovato la vostra lettera nell'ingresso; così mi son seduta sull'ultimo gradino coi fiori vicini a me in un fazzoletto bagnato, e mi son messa a leggere. non credete che le scale siano un posto ottimo per leggere le lettere? io sì. Si è come sospesi - in terreno neutrale - non si è nel proprio mondo e nemmeno in un mondo estraneo. <span style="background-color: white;"><span><span style="font-family: inherit;">È quasi un posto ideale per gli incontri - mio Dio, come mi affascinano le scale, solo a pensarci! Aspettare qualcuno - sedere su scale sconosciute ascoltando passi dal piano di sopra, guardando la luce che si fa i suoi giochi da sola - ascoltando - una porta sbatte di sotto, e si guarda giù in una specie di chiarore annebbiato, aspettando che salga </span>qualcuno<span style="font-family: inherit;">. Ma potrei continuare all'infinito. Devo metterne una in un racconto! Sulle scale - è come se la gente venisse fuori da se stessa - venisse avanti, indifesa. E poi la finestra del pianerottolo. Perché è così </span>diversa<span style="font-family: inherit;"> da tutte le altre finestre? Ma basta di tutto ciò...</span></span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="background-color: white;"><span><span style="font-family: inherit;">[...]</span></span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="background-color: white;"><span><span style="font-family: inherit;"><br /></span></span></span></p><p style="text-align: justify;"></p><span style="font-size: x-small;"><span style="background-color: white; font-family: inherit;">Katherine Mansfiled</span><br /><span style="background-color: white; font-family: inherit;">Lettere</span><br /><span style="background-color: white;"><span style="font-family: inherit;">A. </span>Mondadori<span style="font-family: inherit;"> Edizione</span></span><br />goog_1664877070<span style="background-color: white;"><span style="font-family: inherit;">1' edizione 1941</span></span></span><p></p>Il tè tostatohttp://www.blogger.com/profile/11891086904118859509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7368359780528047096.post-4804392381681141872022-07-25T08:47:00.003+02:002024-01-31T11:35:51.434+01:00Colpirne Uno Ritratto di famiglia con brigate rosse, di Mario Di Vito<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUuW5NgucD7TCCovtvukCTsXNRvrm8hwIOwzEiWnPTYgQoYJWZXLet279trt4y-zryxnealExlTWSmXJbTu6JEgpSFdq8FkoqC-Jdk2MwbXvXI-vwy9wHJ1PzNeT_EE8wZ60taG43SxWi204wTrKTUYDrz0u_AWC_9Cqcd0auNpISuNJiNmTbr9hn5DQ/s3024/colpirne%20uno.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3024" data-original-width="3024" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUuW5NgucD7TCCovtvukCTsXNRvrm8hwIOwzEiWnPTYgQoYJWZXLet279trt4y-zryxnealExlTWSmXJbTu6JEgpSFdq8FkoqC-Jdk2MwbXvXI-vwy9wHJ1PzNeT_EE8wZ60taG43SxWi204wTrKTUYDrz0u_AWC_9Cqcd0auNpISuNJiNmTbr9hn5DQ/s320/colpirne%20uno.jpg" width="320" /></a></div><p style="text-align: justify;">Un libro appena uscito e che ho già letto due volte.</p><p style="text-align: justify;">Gli anni della lotta armata sono il mio tema di studio di elezione, che mi assorbe da quando ero adolescente, ecco che se esce qualcosa di nuovo voglio leggerlo, tanto più in questo caso. <i>Colpirne uno, ritratto di famiglia con brigate rosse</i> si muove su due livelli di racconto: la vicenda di Roberto Peci, dal rapimento al processo proletario alla morte, e la vita del Pubblico Ministero che seguì il primo grado di giudizio. La storia di Roberto Peci è avvenuta per lo più nelle Marche, a San Benedetto il rapimento, a Roma l'omicidio, <i>in</i> Ancona il processo. Sarà infantile, ma questa geografia mi fa sentire più coinvolta, inutile non ammetterlo.</p><p style="text-align: justify;">Dopo tanti anni e tanti libri è difficile trovare nuove informazioni o prospettive, ma in questo caso la visione ha un'angolazione, per me, nuova e meno immediata di quello che pensavo.</p><p style="text-align: justify;">L'autore, Mario di Vito, è il nipote del PM, Mario Mandrelli, il che mi sembra di per sé un fatto del tutto singolare, perché seppure siamo abituati ad ascoltare le persone care alle vittime dei fatti di sangue, raramente trovano spazio le vicende dei magistrati o degli avvocati o di chi ha svolto una professione vicina a certi avvenimenti, se non nei casi in cui la violenza colpisce direttamente anche loro. Qui poi è passato mezzo secolo che sembrano mille anni, nulla assomiglia ad allora, non i pensieri, il linguaggio, la società, l'impegno, la violenza, il tessuto economico o quello sociale, ho l'impressione che nemmeno i desideri più intimi siano gli stessi. L'esperienza di quella lotta armata è stata dichiarata finita più di trent'anni fa. Eppure spesso mi dico che veniamo da lì e dalle conseguenze di quel periodo, conseguenze articolate, tanto capillari quanto grossolane e comunque ancora molto costose.</p><p style="text-align: justify;"><i>Colpirne uno, ritratto di famiglia con brigate rosse</i> unisce vicende nazionali e private raccontate con il medesimo distacco libero dal giudizio e, straordinariamente, anche dall'emotività. Gli anni della colonna marchigiana, nomi, date, fasi processuali, tutto in quella San Benedetto che avevo già conosciuto con <i>I giorni della rotonda </i>di Silvia Ballestra (un altro libro che non mi passa più) e che fa da sfondo al rapimento Peci e alla vita di un magistrato. La pesantezza di quelle settimane, le ricadute sulla sfera personale, le barricate e poi il tempo che passa. </p><p style="text-align: justify;">Credo sia questo che mi abbia sempre colpito, la diffusione di un clima dal quale sfuggire non sembrava possibile e che Mario di Vito restituisce pur senza entrare mai in un piano apertamente nazionale.</p><p style="text-align: justify;">Dopo questa lettura ho ripreso in mano molti dei miei libri sulle BR, primo tra gli altri <i>Io, l'infame </i>di Patrizio Peci e poi ho iniziato a parlare con l'autore, che non conosco personalmente e che ringrazio per le chiacchiere di questi giorni e per le domande alle quali ha accettato di rispondere:</p><p style="text-align: justify;"><i>L: Immagino che per ricostruire questa storia ci sia voluto molto tempo, nelle ultime pagine menzioni di aver studiato diari, giornali, atti processuali, relativi a quel periodo, nel corso di questo lavoro storiografico la tua idea del libro è rimasta sempre la stessa?</i></p><p style="text-align: justify;"><span style="background-color: white;"><span style="font-family: inherit;">M: Ci ho messo anni, è vero. Soprattutto per decidere cosa fare della gran mole di documenti che avevo accumulato. Fino a che non ho finito di scriverlo non avevo esattamente idea di cosa stessi facendo, e ancora adesso ho molti dubbi. Una grossa mano me l'hanno data due persone: Silvia Ballestra, una delle prime persone a leggere la prima bozza e Sofia Torre, parlando con lei ho capito come volevo sciogliere la questione familiare nel racconto più generale. Ecco, alla fine della fiera, è venuto fuori un ibrido dal forte impianto narrativo, o almeno credo. Il fatto di non aver messo note, indice dei nomi, bibliografia e tutto il resto significa in fondo che si tratta di un romanzo. Benché i fatti, le circostanze e i personaggi siano tutti veri, Colpirne uno ha una vocazione narrativa. O almeno credo</span></span></p><p style="text-align: justify;"><i>L: Nel documentarti hai anche incontrato delle persone, i ragazzi della rotonda, amici di amici, ex brigatisti, loro familiari? Hai trovato voglia di parlare o resistenza o cosa altro? Come sono andati questi incontri?</i></p><p style="text-align: justify;"><span style="background-color: white;"><span style="font-family: inherit;">M: Molti li conosco personalmente, posso anche dire di avere un buon rapporto con loro, e, nel periodo che ho impiegato a scrivere questo libro, ho parlato pressoché con tutti loro, anche se alla fine ho deciso non utilizzare praticamente niente (qualcosa sì, ma non moltissimo) delle cose che mi hanno raccontate. L'idea di fondo, infatti, non era quella di fare “la storia del sequestro Peci”, ma la storia del magistrato che seguì la vicenda e, di conseguenza, un pezzo di storia della mia famiglia. Diciamo che la vicenda è un pezzo di una storia molto più grande, la nostra.</span></span></p><p style="text-align: justify;"><i>L: Il tuo libro ha un tono molto neutro, non ho mai percepito momenti di emotività dell'autore (tuoi), né giudizi, né partecipazione intima, ma il racconto è comunque pervaso da una certa tensione, quella sociale, quella interiore del PM, ma anche quella interna alle Brigate Rosse, com'è oggi a San Benedetto il ricordo di quell'atmosfera?</i></p><p style="text-align: justify;"><span style="background-color: white;"><span style="font-family: inherit;">M: Questa è una domanda a cui ancora non so rispondere. Personalmente percepisco una grande distanza da quei fatti, sarà pure che io sono nato dopo e non ho ricordi personali, ma solo, per così dire, ricordi in prestito. Per il resto credo che la vicenda di Roberto Peci sia un grande peso emotivo per molti a San Benedetto, c'è un senso di colpa latente che si vede soprattutto nella parzialità dei racconti. Penso, in fondo, che la storia degli anni del terrorismo sia un po' tutta così: un insieme di pezzi che non sempre si incastrano tra di loro ma che, visti da una certa distanza, costituiscono un mosaico. Non saprei dire, comunque, se ho usato un tono neutro: quando scrivo preferisco sempre “</span>asciugare<span style="font-family: inherit;">” tutto, mi pare il modo più onesto per raccontare qualcosa.</span></span></p><p style="text-align: justify;"><i>L: Colpirne uno, ritratto di famiglia con brigate rosse parla anche di palazzi di giustizia, di contatti tra le gestioni centrali e quelle locali, di famiglie e di provincia. Una storia tanto importante e avvenuta in un margine geografico dal quale sono partiti diversi protagonisti della lotta armata, nelle ricerche per il libro hai scoperto un lato inedito della provincia?</i></p><p style="text-align: justify;"><span style="background-color: white;"><span style="font-family: inherit;">M: Per me la provincia, almeno quella di Ascoli dove vivo la maggior parte del tempo, non è molto inedita. E, in generale, ognuno penso abbia una buona concezione del posto in cui vive, che sia il centro o la periferia dell'impero. I palazzi di giustizia li frequento spesso per lavoro, sono un cronista. Per il resto credo che la provincia sia sempre una buona angolazione da cui guardare il mondo: è un po' lo stesso discorso degli anni di piombo, è la distanza spesso che restituisce la chiarezza. In provincia tutto sembra lontano, ma non per questo è meno chiaro. Anzi, probabilmente lo è pure di più, perché qui si vedono sempre prima le conseguenze delle cause. Prima arrivano i problemi, poi, spesso molto tempo dopo, si comincia a discutere di come e perché siano arrivati.</span></span></p><p style="text-align: justify;"><i>L: Mi sono chiesta chi fosse il protagonista di questo libro, il PM o tuo nonno? Le brigate rosse o la loro parabola? San Benedetto o l'Italia? La morte di Roberto Peci o la vita di suo fratello? La verità giudiziaria o le conseguenze di quegli anni? Nella mia lettura un protagonista non c'è, c'è una storia nota e dimenticata che aveva definito anche altre vite e che ti ringrazio di aver scritto, e posso solo chiederti perché? Perché l'hai raccontata?</i></p><p style="text-align: justify;"><span style="background-color: white;"><span style="font-family: inherit;">In fin dei conti credo che la protagonista sia mia nonna. La base del racconto sono i suoi diari, e il mio sguardo su quei fatti è mediato dal suo. Questa sua abitudine di tenere più o meno da sempre un diario in cui quotidianamente appuntare i fatti, anche minimi, avvenuti durante la giornata è di fatto un racconto a sé. Un periodo ho pensato addirittura di provare a pubblicare questi diari integralmente, magari con qualche nota. Alla fine però ho ritenuto più giusto usarli per costruire il contesto di una storia pubblica. O forse è che questo è l'unico modo che ho trovato per raccontare questa storia. Ci sono anche io dentro e debbo dire che è stato uno sforzo per me raccontare delle parti in prima persona, un po' per abitudine </span>professionale<span style="font-family: inherit;"> (nella cronaca la prima persona è un peccato capitale), un po' perché mettersi in mezzo è sempre un'operazione delicata, scrivendo si arrivano a pensare cose sorprendenti. È controintuitivo, forse, ma per me funziona così: spesso mi appunto le cose soltanto per schiarirmi le idee. Del resto non amo le spiegazioni ma apprezzo molto i racconti. Perché abbia deciso di raccontare questa storia, infine, non lo so. O forse sì: è l'unica cosa che potevo fare.</span></span></p><p style="text-align: justify;"><br /></p><p style="text-align: justify;">Non è un libro estivo (qualsiasi cosa significhi), non è un libro facile da consigliare, è un libro bello, documentato, che lascia immagini definite e che racconta una cosa importante.</p>Il tè tostatohttp://www.blogger.com/profile/11891086904118859509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7368359780528047096.post-79612483887893324372022-06-27T15:55:00.008+02:002022-07-07T16:18:30.221+02:00Bottino di guerra<div style="text-align: justify;">Ieri ho raccontato a una persona che mi ascoltava in silenzio quanto sto per scrivere qui.</div><div style="text-align: justify;">Non si tratta di libri, ma di una questione tra il giuridico e il civile. Questa persona sa che mi appassiono in modo particolare e gli ho detto proverò a dire delle cose in modo più oggettivo che posso e poi ti dico cosa penso. Ci riprovo qui, molto brevemente.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Mi riferivo alla questione dell'aborto negli Stati Uniti.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Fino a due giorni fa non conoscevo la normativa americana sull'aborto e con l'ultima pronuncia della Corte Suprema, ho scoperto che in effetti non c'era una normativa. Gli Stati Uniti sono un paese di <i>common law</i>, vige lo <i>stare decisis</i>, il principio del precedente giuridico vincolante, ed è proprio sulla base di un precedente giuridico che era fondato il diritto di poter abortire in ogni stato americano. Abbiamo imparato che la sentenza che lo aveva sancito è del 1973, la Roe v. Wade. Roe (uno pseudonimo) era la donna che adì il tribunale per vedere riconosciuto il suo diritto all'aborto, Wade l'avvocato che rappresentava il Texas. Nel gennaio del 1972 viene emessa la sentenza che riconosceva a ogni individuo la libertà di agire, seppure ponendo un paletto sullo stato della gestazione entro il quale poter abortire.</div><div style="text-align: justify;">Passano 50 anni e non viene promulgata nessuna legge federale a supporto della sentenza, perché anche i Paesi di <i>common law</i> hanno le leggi.</div><div style="text-align: justify;">Arriviamo a due giorni fa, quando la Corte Suprema dice no, rivediamo tutto, abortire non è un diritto costituzionale, si torna a prima del 1973, quando ciascuno Stato federato poteva promulgare la propria legge a riguardo. Era così fino al 22 gennaio 1973, è di nuovo così dal 24 giugno 2022. Il che significa che negli Stati Uniti, che sono uno Paese federale, si potrà abortire, ma non in tutti gli Stati.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ma cos'è la Corte Suprema?</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">La più alta Corte dell'ordinamento giudiziario nord americano e che, per quanto rileva qui, ha potere di controllo della legittimità costituzionale. Istituita nel 1789, dopo una riforma di fine ottocento, è composta da nove membri in carica a vita. Questi giudici che hanno deciso sull'aborto, potranno dunque decidere a vita su questo e altro.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">E una legge federale cos'è?</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Semplicemente una legge che nella gerarchia delle fonti del diritto statunitense prevale sulla legge dei singoli stati e a sua volta deve essere conforme alla Costituzione. Dunque se una legge federale dicesse si può abortire, la legge di uno Stato federato non potrebbe dire il contrario.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Constatato questo, mi sono chiesta perché nessuna legge federale, ma solo una sentenza per quanto vincolante, proteggesse questo diritto così delicato e naturalmente tutto femminile. Non è una novità la dicotomia tra repubblicani e democratici su questo punto e il pensare che non esistessero rischi perché in cinquant'anni non era mai accaduto nulla nonostante la varia composizione della Corte Suprema, mi sembra un po' labile come eventuale motivazione. Giustamente l'ordinamento è modificabile, altrimenti si sarebbe in dittatura, ma si possono proteggere alcuni diritti in modo più o meno corroborato.</div><div style="text-align: justify;">Ma quella legge non c'è.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Secondo me il motivo risiede nella guerra, la costante guerra di potere vissuta dalla politica, i diversi tavoli su cui ci si muove e le negoziazioni continue, in base alle quali, dalla notte dei tempi, il corpo delle persone in generale e delle donne in particolare è un bottino.</div><div style="text-align: justify;">E i bottini si sacrificano, tutti li sacrificano, anche i buoni, perché è la guerra.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">(Spero di non avere capito nulla.)</div><div style="text-align: justify;"><br /></div>Il tè tostatohttp://www.blogger.com/profile/11891086904118859509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7368359780528047096.post-24396157751601265652022-05-04T13:03:00.003+02:002024-01-31T11:35:51.438+01:00Il tempo delle tartarughe di Francesca Scotti<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_-8utnMF6SctOqa2AkBZvg4eIsP-xZ_icJ5_D6P0wDu7JgMR_JiohT-5vMcq9T4Hxs7r4i_R9uUmFyqXLmfITUFkztdTav45mx1KAoeX9ej1HGvScW4Bm4fW8lvzV-BKw91CGCLyfPl9AN6gJIX8Dw1bT0s04WmND9yo8HXieJsHvaeEkjo2OsVzZcQ/s3024/il%20tempo%20delle%20tartarughe.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3024" data-original-width="3024" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_-8utnMF6SctOqa2AkBZvg4eIsP-xZ_icJ5_D6P0wDu7JgMR_JiohT-5vMcq9T4Hxs7r4i_R9uUmFyqXLmfITUFkztdTav45mx1KAoeX9ej1HGvScW4Bm4fW8lvzV-BKw91CGCLyfPl9AN6gJIX8Dw1bT0s04WmND9yo8HXieJsHvaeEkjo2OsVzZcQ/s320/il%20tempo%20delle%20tartarughe.jpg" width="320" /></a></div><p><br /></p><p>Sono rimasta stupita da questo libro.</p><p>Un raccolta di racconti piccina che ho tenuto in borsa per settimane, perché volendo vola via, ma non credo sia la sua vocazione. Così a un certo punto ho dato a ciascuna storia un lungo intervallo prima dell'altra. Vorrei parlare di ogni singolo raccolto, ma non servirebbe a far capire che le poche pagine di questo libro vi trasporteranno in situazioni magari a voi lontanissime nei fatti e molto diverse tra loro, con personaggi che non chiedono immedesimazione e dunque si allontanano ancora di più, ma capaci di restare presenti perché insinuano un dubbio, cosa è successo?</p><p>In ognuno di questi brevi, forse brevissimi, racconti qualcosa scompare, una persona, un animale, un sentimento, un'abitudine, e così si crea una coda di coinvolgimento che resta, al contrario delle pagine che scorrono via, per questo ho pensato dare spazio alle storie durante la lettura.</p><p>Uno stile dai toni pacati, le frasi brevi, ambientazioni suggerite con pochi tratti, ma quei tratti sono dettagli, molto distanti dalle pennellate, sono proprio inquadrature di una piccola parte che restituisce un complesso di modi di essere e di fare. Ogni racconto ha un narratore diverso, ci sono prese dirette e voci esterne, nessuno schema ripetuto se non, forse, che la narrazione ha al centro l'equilibrio tra due persone, ma anche qui non si ripresenta un modello di rapporti, ci sono estranei, amici, coppie, persone che si conoscevano anni prima, adulti e ragazzini. Una varietà di elementi disomogenei, a partire dall'alternanza delle ambientazioni Italia o Giappone, proposta come scenario. </p><p>Allora cosa raccoglie questi racconti? L'inquietudine credo, la ricerca che può finire in un nulla di trovato, il disequilibrio e la frattura che sembra essere uno dei personaggi, l'occhio che descrive il mondo attraverso pochi elementi minuti, le convinzioni che si frantumano. </p><p>Quante domande farei a <i>Francesca Scotti </i>che ha scritto questo libro e a <i>Hacca</i> che lo ha pubblicato, ma forse tutto deve restare oltre le pagine.</p><p>Rileggendo queste mie poche righe, mi rendo conto che mi rimane in mano un grande forse e nel cuore quell'incompiuto che aleggia tra le pagine di <i>Il tempo delle tartarughe</i>.</p><p>Una raccolta di racconti che se non la leggete, mi dispiace per voi.</p>Il tè tostatohttp://www.blogger.com/profile/11891086904118859509noreply@blogger.com0