Sei romanzi perfetti. Liliana Rampello
Sei romanzi perfetti. Liliana Rampello Il saggiatore. La mia copia. |
Simile a Jane Austen c'è solo Jane Austen.
Come tutti gli scrittori eccezionali e irripetibili Jane Austen non ha ombre che la ricordino, fantasmi che le assomiglino o che aleggino nella letteratura che le è succeduta, non ci sono vaghi sentori della sua scrittura, non c'è il ricordo dei suoi dialoghi, ma dalla prima pubblicazione, nel 1811, di Ragione e sentimento, c'è proprio lei, che non se ne è mai andata e non è mai diventata una presenza, ma è rimasta se stessa, dritta sui suoi piedi, col vestito impero e i capelli raccolti. Jane Austen c'è sempre.
Detto questo è evidente che seppure qualcuno la ignori a mio avviso il mondo non può farlo e io, dentro questo universo di libri, nemmeno lo sogno di scansare la sua opera, anzi di più, mai lo vorrei.
Gli appassionati di Jane Austen hanno a loro disposizione sei romanzi, sei romanzi che non ho mai saputo aggettivare fino al mio incontro con un libro di Liliana Rampello intitolato Sei romanzi perfetti, ah ecco, mi sono detta, ecco qual è l'aggettivo per l'opera di Jane Austen.
Questo saggio è strutturato in cinque parti che insieme sviluppano la persona Jane Austen e l'utilizzo che faceva della sua scrittura, gli scopi che si prefiggeva, le caratteristiche della sua prosa, l'incredibile rapporto che riusciva a creare tra la storia particolare del libro e la storia universale dell'inizio dell'ottocento, della quale non raccontava nulla, ma lasciava percepire tutto.
I tre capitoli centrali esaminano le opere, illustrando il personaggio femminile che Jane Austen costruisce attraverso l'analisi di Ragione e sentimento e Persuasione, si passa poi al ruolo dei dialoghi come momento d'azione in Orgoglio e pregiudizio e Mansfield Park, e al rapporto tra città e campagna partendo da Emma e L'abbazia di Northanger.
Il saggio di Liliana Rampello per me è stato decisivo, mi ha spiegato tutto quanto avevo letto dando corpo e voce alle sensazione che emergevano con la lettura di Jane Austen, è un testo che consiglio davvero a chi voglia approfondire il valore della nostra zia Jane.
In una delle prime pagine, forse proprio la prima, c'è un ricordo personale della Rampello che accosta Orgoglio e pregiudizio e Jane Eyre, ricordando che la letteratura ha offerto modelli femminili tanto significativi a tutte le giovani lettrici del mondo.
Ed è stato così anche per me, ecco perché ho tanto sofferto quando ho dovuto litigare proprio con Charlotte Brontë, allorché ho scoperto che lei, la mia cara Charlotte, non apprezzava la mia cara Jane. Un colpo al cuore. È stata come una lite tra amiche dove una, la terza, io, doveva schierarsi, e ho dovuto dire "no Charlotte, qui ti sbagli, mi dispiace, ma la signorina Austen (come la chiami tu), non è tutta trine e merletti e conversazioni da salotto e mi stupisce che tu non ne afferri il valore", ma lei, Charlotte, era ostinatamente convinta di ciò che diceva, e ho dovuto lasciar perdere, così la nostra amicizia a tre non è più come prima, siamo diventate due coppie, ma io voglio bene a tutte e due allo stesso modo.
Autore: Liliana Rampello
Editore: Il Saggiatore
Anno copia in foto: 2014
Prezzo: 18,00 euro
Curiose coincidenze. Stavo leggendo della nascita dell’Italian Virginia Woolf Society (che ha come socia fondatrice anche Liliana Rampello) e mi sei venuta in mente tu.
RispondiEliminaVengo qui e trovo Liliana Rampello. Ma le coincidenze non esistono.