Letture sull'Afghanistan




In questi giorni di notizie continue sulla situazione in Afghanistan, sul ritiro delle truppe americane, sui Talebani, la caduta di Kabul, le donne che rischiano di scomparire e il tempo che sembra riavvolgersi, mi sono resa conto che sono circa quindici anni che non leggo libri dedicati a quella zona. Nel 2001 ero in Erasmus in Belgio, ero partita a metà settembre e non sapevo quasi nulla di quella parte di mondo finché non era venuta lei a frantumare il mio universo conosciuto. In quel periodo, complice il ritrovarmi in mezzo a studenti di ovunque, ho iniziato a cercare libri sul medio oriente e poi su Iraq e Afghanistan. Negli anni immediatamente successivi ho letto le cose più note, Il cacciatore di aquiloni di Khaled Hosseini, In Afghanistan di Rory Stewart, Gino Strada, qualcosa su Nassiriya, Insciallah di Oriana Fallaci, facevo ancora confusione, ma ero curiosa. 

Oggi, mentre tutto va a fuoco, mi rendo conto che non ho mantenuto quell'interesse, che non so più niente e dopo aver letto i giornali e seguito qualche account IG, ho cercato in libreria, perché capire le notizie davvero non si può senza sapere.

Non ho ancora letto nulla di nuovo, ma ieri ho scelto qualche titolo tra i saggi, eccoli qui:

  • Il grande gioco di Peter Hopkirk per Adelphi: ricostruzione storica delle mire e delle azioni di Russia e Inghilterra su Afghanistan e Iran fino all'Asia centrale. Certo un libro non attuale nel resoconto, ma in questi giorni sento dire "L'Afghanistan è sempre stato un buco nero" e io mi chiedo Perché? Immagino che qui ci sia qualche risposta.
  • Afghnistan Viaggio nel cuore di un popolo straordinario di Giuseppe Caridi per Ultra: un libro di viaggio scritto da un viaggiatore e oggi che il popolo afghano è descritto in modi vari a confusi ai miei occhi, ho pensato che forse qui posso trovare qualche appiglio in più, tutto sempre per provare a crearmi un mio pensiero ponderato oltre le imeccature, inevitabili e preziose, degli esperti.
  • La sconfitta dell'occidente di Domenico Quirico e Laura Secci per Neri Pozza: l'Occidente perde le sue guerre da anni, come mai? Oltre all'Afghanistan qui troviamo anche Iraq, Siria e Libia. L'ho scelto perché l'idea è non soltanto conoscere qualcosa di quel luogo, ma anche di cosa avviene tra là e qui.
  • Io sono Malala di Malala Yousafzai per Garzanti: Non solo Afghanistan, ma anche, soprattutto, Pakistan e in particolare la prospettiva della vita delle donne o del loro non averne. Malala Yousfzai è nata nel 1997 e nel 2014 ha vito il premio Nobel per la pace per la “lotta contro la sopraffazione dei bambini e dei giovani e per il diritto di tutti i bambini all'istruzione”
e qualche romanzo, tra cui alcuni per ragazzi:
Intanto mi sto documentando su autori e autrici afghani, ma in libreria non c'era molto, sto facendo una ricerca online, m poi devo trovare i libri da sfogliare per sceglierli, dunque mi riservo di completare il post.



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