Il tempo delle tartarughe di Francesca Scotti


Sono rimasta stupita da questo libro.

Un raccolta di racconti piccina che ho tenuto in borsa per settimane, perché volendo vola via, ma non credo sia la sua vocazione. Così a un certo punto ho dato a ciascuna storia un lungo intervallo prima dell'altra. Vorrei parlare di ogni singolo raccolto, ma non servirebbe a far capire che le poche pagine di questo libro vi trasporteranno in situazioni magari a voi lontanissime nei fatti e molto diverse tra loro, con personaggi che non chiedono immedesimazione e dunque si allontanano ancora di più, ma capaci di restare presenti perché insinuano un dubbio, cosa è successo?

In ognuno di questi brevi, forse brevissimi, racconti qualcosa scompare, una persona, un animale, un sentimento, un'abitudine, e così si crea una coda di coinvolgimento che resta, al contrario delle pagine che scorrono via, per questo ho pensato dare spazio alle storie durante la lettura.

Uno stile dai toni pacati, le frasi brevi, ambientazioni suggerite con pochi tratti, ma quei tratti sono dettagli, molto distanti dalle pennellate, sono proprio inquadrature di una piccola parte che restituisce un complesso di modi di essere e di fare. Ogni racconto ha un narratore diverso, ci sono prese dirette e voci esterne, nessuno schema ripetuto se non, forse, che la narrazione ha al centro l'equilibrio tra due persone, ma anche qui non si ripresenta un modello di rapporti, ci sono estranei, amici, coppie, persone che si conoscevano anni prima, adulti e ragazzini. Una varietà di elementi disomogenei, a partire dall'alternanza delle ambientazioni Italia o Giappone, proposta come scenario. 

Allora cosa raccoglie questi racconti? L'inquietudine credo, la ricerca che può finire in un nulla di trovato, il disequilibrio e la frattura che sembra essere uno dei personaggi, l'occhio che descrive il mondo attraverso pochi elementi minuti, le convinzioni che si frantumano. 

Quante domande farei a Francesca Scotti che ha scritto questo libro e a Hacca che lo ha pubblicato, ma forse tutto deve restare oltre le pagine.

Rileggendo queste mie poche righe, mi rendo conto che mi rimane in mano un grande forse e nel cuore quell'incompiuto che aleggia tra le pagine di Il tempo delle tartarughe.

Una raccolta di racconti che se non la leggete, mi dispiace per voi.

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