Bottino di guerra

Ieri ho raccontato a una persona che mi ascoltava in silenzio quanto sto per scrivere qui.
Non si tratta di libri, ma di una questione tra il giuridico e il civile. Questa persona sa che mi appassiono in modo particolare e gli ho detto proverò a dire delle cose in modo più oggettivo che posso e poi ti dico cosa penso. Ci riprovo qui, molto brevemente.

Mi riferivo alla questione dell'aborto negli Stati Uniti.

Fino a due giorni fa non conoscevo la normativa americana sull'aborto e con l'ultima pronuncia della Corte Suprema, ho scoperto che in effetti non c'era una normativa. Gli Stati Uniti sono un paese di common law, vige lo stare decisis, il principio del precedente giuridico vincolante, ed è proprio sulla base di un precedente giuridico che era fondato il diritto di poter abortire in ogni stato americano. Abbiamo imparato che la sentenza che lo aveva sancito è del 1973, la Roe v. Wade. Roe (uno pseudonimo) era la donna che adì il tribunale per vedere riconosciuto il suo diritto all'aborto, Wade l'avvocato che rappresentava il Texas. Nel gennaio del 1972 viene emessa la sentenza che riconosceva a ogni individuo la libertà di agire, seppure ponendo un paletto sullo stato della gestazione entro il quale poter abortire.
Passano 50 anni e non viene promulgata nessuna legge federale a supporto della sentenza, perché anche i Paesi di common law hanno le leggi.
Arriviamo a due giorni fa, quando la Corte Suprema dice no, rivediamo tutto, abortire non è un diritto costituzionale, si torna a prima del 1973, quando ciascuno Stato federato poteva promulgare la propria legge a riguardo. Era così fino al 22 gennaio 1973, è di nuovo così dal 24 giugno 2022. Il che significa che negli Stati Uniti, che sono uno Paese federale, si potrà abortire, ma non in tutti gli Stati.

Ma cos'è la Corte Suprema?

La più alta Corte dell'ordinamento giudiziario nord americano e che, per quanto rileva qui, ha potere di controllo della legittimità costituzionale. Istituita nel 1789, dopo una riforma di fine ottocento, è composta da nove membri in carica a vita. Questi giudici che hanno deciso sull'aborto, potranno dunque decidere a vita su questo e altro.

E una legge federale cos'è?

Semplicemente una legge che nella gerarchia delle fonti del diritto statunitense prevale sulla legge dei singoli stati e a sua volta deve essere conforme alla Costituzione. Dunque se una legge federale dicesse si può abortire, la legge di uno Stato federato non potrebbe dire il contrario.

Constatato questo, mi sono chiesta perché nessuna legge federale, ma solo una sentenza per quanto vincolante, proteggesse questo diritto così delicato e naturalmente tutto femminile. Non è una novità la dicotomia tra repubblicani e democratici su questo punto e il pensare che non esistessero rischi perché in cinquant'anni non era mai accaduto nulla nonostante la varia composizione della Corte Suprema, mi sembra un po' labile come eventuale motivazione. Giustamente l'ordinamento è modificabile, altrimenti si sarebbe in dittatura, ma si possono proteggere alcuni diritti in modo più o meno corroborato.
Ma quella legge non c'è.

Secondo me il motivo risiede nella guerra, la costante guerra di potere vissuta dalla politica, i diversi tavoli su cui ci si muove e le negoziazioni continue, in base alle quali, dalla notte dei tempi, il corpo delle persone in generale e delle donne in particolare è un bottino.
E i bottini si sacrificano, tutti li sacrificano, anche i buoni, perché è la guerra.

(Spero di non avere capito nulla.)

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