Il viaggio della regina. Noel Coward.

Il viaggio della regina. Noel Coward
elliot. La mia copia.
Elliot ha le copertine più belle della stagione.
Sarà infantile, ma per me la copertina è importante, credo di averlo già detto. La carta delle edizioni elliot è perfetta, liscia e vellutata, abbastanza spessa ma non difficile da sfogliare, di un bianco luminoso ma non sparato. 
Una cura e uno stile che incontrano i miei gusti.
"Il viaggio della regina" è un'uscita di primavera, carino per l'estate, abbastanza divertente e soprattutto con un' ambientazione molto piacevole.
L'isola di Samolo, dove alta borghesia e aristocrazia inglesi vivono la colonia del Commonwealth con grande attaccamento alle proprie tradizioni, alimentando i costumi della buona società e caratterizzandosi per il grande fermento della notizia dell'imminente arrivo della Regina Elisabetta II e del Principe Filippo. Sono gli anni '60. Tutti sono giovani. Ma ancora non giovanissimi, se mi spiego. L'isola è in fermento, ognuno elabora le proprie interpretazioni delle ripercussioni del viaggio della Regina e ognuno, o meglio ogni inglese, si sente nel pienissimo diritto di accoglierla e d esserle presentato in quando strenuo sostenitore della Union Jack, del tè delle cinque e membro della buona società. Grizel, migliore amica della moglie del Governatore di Samolo, racconta in prima persona la vita e i giorni che precedono la visita reale, dipingendo una vita curiosa e direi invidiabile, tra mare, martini in veranda, bambinaie, amori clandestini e apparenze da salvare. Tutto è così ben descritto che uno scenografo non avrebbe granché da fare, i dialoghi sono talmente serrati che nemmeno uno sceneggiatore avrebbe gran lavoro, le scene così ben descritte che il regista forse potrebbe andare al mare, i personaggi  super divertenti e vivi. Tutto molto, forse troppo. Infiniti particolari e soprattutto infiniti dettagli di conversazione, forse un po' di maniera, un po' teatrale, in alcuni punti ho riso, in altri ho faticato un po' dietro alle citazioni e alla descrizione di ogni abitudine dei signori coloni.
Carino per una commedia, molto estivo, nessuna rivelazione, ma chi l'ha detto che vogliamo sempre l'oracolo.

Commenti

  1. grandissimo narratore di una società un pò sognante e molto sognata da tutto il mondo anche grazie ad alcune trasposizioni cinematografiche, narrata con classe leggerezza ironia ed una consapevole affascinante illusoria percezione della vita.
    GianMario

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