Se ti abbraccio non avere paura. Fulvio Ervas.
21 giugno. Entra l'estate.
E' ufficialmente il caso di iniziare a pensare alle valigie.
Letture da spiaggia.
Letture da casa.
Letture da pioggia improvvisa d'estate.
Letture leggere.
Letture pesanti.
Letture rivelatrici per un nuovo inizio.
L'estate scorsa ho letto un libro che è tutto questo "Se ti abbraccio non avere paura" di Fulvio Ervas. La mia copia credo sia ancora Dresda, posto qui la foto dal sito della casa editrice .
E' stato un libro formativo per me come lo sono stati tutti quei grandi capolavori che segnano le coscienze dei lettori. Ci sono un padre e un figlio diciottenne che passano insieme un'estate speciale, da soli attraverso gli Stati Uniti, in moto. Un 'esperienza meravigliosa e indimenticabile per chiunque, incredibile per loro. Perché Andrea ha una malattia insidiosa, l'autismo. E suo padre ha il cuore di un leone. E ne vien fuori una vita che mi ha fatto sentire potente, perché anche io, mamma, voglio il cuore di una leonessa e, anche io voglio saper insegnare libertà e possibilità a mio figlio. E amore. E voglia. E la paura diventa un motore, o almeno così mi sembra, e la delicatezza diventa ossigeno e l'imprevedibilità non deve paralizzare. Andrea vede il mondo e abbraccia le persone che incontra, il padre sposta in avanti i limiti del figlio e anche i suoi, forse soprattutto i suoi, perché Andrea ha limiti in questo mondo, forse non limiti in assoluto. Non lo so poi, sento soltanto, non so nulla. Comunque ogni giorno è un po' più bello e quel ragazzo ha tutto davanti a sé, e un papà che lo conduce attraverso le strade di città, deserti e cieli e foreste. E quel papà ha una guida speciale che è suo figlio. E si mette in piedi una rete di pensieri condivisi, per far in modo che Andrea possa sempre vivere serenamente ciò che avviene e possa scegliere e così arriva fino in centro America. In barba a tutti e a tutto c'è un papà che sfida la sua paura per dare di più a suo figlio e da lui impara e di lui si bea e con lui la gioia ha mille colori. La preoccupazione, l'attenzione e la prevenzione delle situazioni che posso essere critiche, degli umori e delle difficoltà sono sempre presenti e consentono quel viaggio, ma con amore, non con le istruzioni. Una vita che m'ha toccata perché guardavo mio figlio che aveva due anni e giocava tranquillo, felice e sano e pensavo che quel coraggio e quell'amore li voglio saper vivere anche io. Un papà che m'ha mostrato quanto si può fare per i propri figli e quanto si deve a chi ci regala tanta gioia, quanto un sorriso apre ogni porta e scioglie ogni ghiaccio, se viene dalla felicità del proprio figlio. E poi ci sono paesaggi, città, umanità di ogni tipo e l'approdo a un modo di vivere diverso, ma in cui c'è equilibrio, allegria e scoperta. Non so se il cielo sia abbastanza in alto per poter disperdere il dolore di genitori che scoprono la malattia del proprio figlio, ma questa storia lo è. Non so nulla dell'autismo e non ne so parlare, ho soltanto letto questo libro e mi ha fatto venire voglia di essere una madre più felice per suo figlio. Ho l'impressione di usare solo parole sbagliate per descrivere il libro, perché non è un libro e basta, è un mondo e chiedo scusa ad autore e protagonisti, ma è con tutta l'ammirazione e, credo di poter dire, l'affetto, che ne parlo. Un'estate meravigliosa perché...se ti abbraccio non avere paura.
foto tratta da www.marcosymarcos.com |
Letture da spiaggia.
Letture da casa.
Letture da pioggia improvvisa d'estate.
Letture leggere.
Letture pesanti.
Letture rivelatrici per un nuovo inizio.
L'estate scorsa ho letto un libro che è tutto questo "Se ti abbraccio non avere paura" di Fulvio Ervas. La mia copia credo sia ancora Dresda, posto qui la foto dal sito della casa editrice .
E' stato un libro formativo per me come lo sono stati tutti quei grandi capolavori che segnano le coscienze dei lettori. Ci sono un padre e un figlio diciottenne che passano insieme un'estate speciale, da soli attraverso gli Stati Uniti, in moto. Un 'esperienza meravigliosa e indimenticabile per chiunque, incredibile per loro. Perché Andrea ha una malattia insidiosa, l'autismo. E suo padre ha il cuore di un leone. E ne vien fuori una vita che mi ha fatto sentire potente, perché anche io, mamma, voglio il cuore di una leonessa e, anche io voglio saper insegnare libertà e possibilità a mio figlio. E amore. E voglia. E la paura diventa un motore, o almeno così mi sembra, e la delicatezza diventa ossigeno e l'imprevedibilità non deve paralizzare. Andrea vede il mondo e abbraccia le persone che incontra, il padre sposta in avanti i limiti del figlio e anche i suoi, forse soprattutto i suoi, perché Andrea ha limiti in questo mondo, forse non limiti in assoluto. Non lo so poi, sento soltanto, non so nulla. Comunque ogni giorno è un po' più bello e quel ragazzo ha tutto davanti a sé, e un papà che lo conduce attraverso le strade di città, deserti e cieli e foreste. E quel papà ha una guida speciale che è suo figlio. E si mette in piedi una rete di pensieri condivisi, per far in modo che Andrea possa sempre vivere serenamente ciò che avviene e possa scegliere e così arriva fino in centro America. In barba a tutti e a tutto c'è un papà che sfida la sua paura per dare di più a suo figlio e da lui impara e di lui si bea e con lui la gioia ha mille colori. La preoccupazione, l'attenzione e la prevenzione delle situazioni che posso essere critiche, degli umori e delle difficoltà sono sempre presenti e consentono quel viaggio, ma con amore, non con le istruzioni. Una vita che m'ha toccata perché guardavo mio figlio che aveva due anni e giocava tranquillo, felice e sano e pensavo che quel coraggio e quell'amore li voglio saper vivere anche io. Un papà che m'ha mostrato quanto si può fare per i propri figli e quanto si deve a chi ci regala tanta gioia, quanto un sorriso apre ogni porta e scioglie ogni ghiaccio, se viene dalla felicità del proprio figlio. E poi ci sono paesaggi, città, umanità di ogni tipo e l'approdo a un modo di vivere diverso, ma in cui c'è equilibrio, allegria e scoperta. Non so se il cielo sia abbastanza in alto per poter disperdere il dolore di genitori che scoprono la malattia del proprio figlio, ma questa storia lo è. Non so nulla dell'autismo e non ne so parlare, ho soltanto letto questo libro e mi ha fatto venire voglia di essere una madre più felice per suo figlio. Ho l'impressione di usare solo parole sbagliate per descrivere il libro, perché non è un libro e basta, è un mondo e chiedo scusa ad autore e protagonisti, ma è con tutta l'ammirazione e, credo di poter dire, l'affetto, che ne parlo. Un'estate meravigliosa perché...se ti abbraccio non avere paura.
un bellissimo modo di andare a letto
RispondiEliminaLibro bellissimo. La critica l'ha un po' disprezzato, ma chi se ne frega. Ha venduto molto, segno che è piaciuto. Sembra di viaggiare per quelle strade americane. Luca46030
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