L'arte della gioia. Goliarda Sapienza.
L'arte della gioia. Goliarda Sapienza. Einaudi. La mia copia. |
Ho letto L'arte delle gioia di Goliarda Sapienza questa estate.
Quella finita un mese fa nel calendario, ma ancora con forti rigurgiti di orgoglio nelle temperature.
Per me è stato un periodo eccezionale e unico e non nelle accezioni positive, ma in quelle più neutre possibili. Avvenimenti fuori dall'ordinario, e altri che possono capitare soltanto una volta, mi sono caduti addosso, e se ai primi non cedo, li combatto, perché semplicemente non è possibile che accadano, ma si sono infilati infingardi nelle pieghe malcustodite, i secondi sono irrimediabili e a pensarci bene forse sono arrivati piano, ma inesorabilmente, come fanno le cose in natura.
Mai periodo fu più adatto per questa lettura.
Mai periodo fu più adatto per questa lettura.
L'arte della gioia, che potrebbe anche chiamarsi l'arte della forza, o l'arte della vita, o l'arte di qualsiasi cosa sia pulsante, è un libro irripetibile, che si tiene lontano dai complimenti e dalle grida al capolavoro, un libro che non si accosta alle definizioni.
Per me è stato un aiuto profondo, una scossa di vigore, un costante insegnamento e non sempre positivo, una graduale presa di consapevolezza.
Nei mesi in cui la mia infanzia, all'alba dei miei trentasette anni, se ne andava senza clamore, ho conosciuto un libro che ha più o meno la mia età e che per decenni è rimasto sepolto in qualche mobile remoto, senza poter essere letto. Errori dell'editoria, storture di un'industria, pericoli che corriamo ogni giorno.
La protagonista di questo libro è Modesta, una strana donna giovane, volitiva, spietata, appassionata, una che arriva al suo obiettivo, un po' schiacciasassi, un po' sasso capace di farsi sbriciolare, ma non di perdersi. Addirittura cattiva, molto generosa, tutta istinto e intelligenza.
Una bambina nata nella peggiore situazione possibile in una Sicilia di più di cento anni fa e arrivata alla migliore situazione possibile per chiunque allora. Mentre Modesta raggiunge i suoi traguardi, costruisce il suo io e scopre il suo carattere, si dipana il secolo breve, si raggiunge l'Europa, si conoscono le città e tutto si legge attraverso la lente e la lingua di una donna siciliana, della cultura, della società e della natura della sua isola.
Modesta uccide e ama. Davvero.
Il racconto di come la vita possa cambiare, di quanto siamo artefici, di quanto per esserlo dobbiamo riconoscerci e accettare ciò di cui siamo capaci, perché ognuno di noi è un insondabile paesaggio fatto di luoghi certi e confini inesplorati.
Modesta non è simpatica, forse addirittura non mi piace, ma in tanti passaggi del libro ho pensato che avrei voluto essere come lei, capace di plasmare la realtà, acuta nell'osservare gli altri, ansiosa di imparare, con una memoria di ferro, una volontà implacabile, una passione incontenibile e l'attenzione coltivata con amore per le parole, per il loro uso e i loro effetti.
Modesta è assassina e creatrice.
Questo libro è scritto con una violenza talmente attraente, che guida il lettore fin dove non vorrebbe andare. A volte in terza persona, a volte in prima, con dialoghi serrati per pagine e pagine, descrizioni e ricordi che tornano a galla, un'infanzia che preme sulla maturità attraverso le parole esattamente riportate da stralci di dialoghi letti pagine e pagine prima, una costruzione articolata seppure fluida nella parabola temporale, proprio come è Modesta, contorta persona e perfetta interprete dei tempi che si svolgono in avanti. L'arte della gioia è uno dei rari libri che mi ha fatto venire voglia di sottolineare, ma poi avrei dovuto segnare quasi tutto il testo e sarebbe stato come non farlo, allora ho semplicemente deciso che lo avrei riletto, che sarebbe diventato uno di quelli che so aprire a caso e recitare, per scoprire come diventa lei al mio cambiare.
Titolo: L'arte della gioia
Autore: Goliarda Sapienza
Editore: Einaudi
Anno: 2015
Prezzo: 15,00 euro
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