Di per sempre, brughiera e notti di agosto


Brughiera, Yorkshire. Aprile 2019.

Esistono coincidenze senza spiegazione altra se non il non essere coincidenze, ed esistono cose che restano. Pensare che tutto abbia un tempo segnato da inizio e fine è come non ammettere Catherine e Heathcliff, è come sapere di non poterlo essere.

Era una notte di agosto, venticinque anni fa, quando lessi per la prima volta queste parole, che sono rimaste e diventate vere:

Ma, Heathcliff, se io ora ti sfidassi a farlo, ne avresti il coraggio? Se lo avrai ti terrò con me. Non giacerò là da sola. Possono seppellirmi dodici piedi sotto terra, e gettarmi sopra la chiesa intera; ma non riposerò fino a quando tu non starai con me. Mai!

Le mie grandi sofferenze in questo mondo sono state quelle di Heathcliff, e le ho viste e vissute tutte fin dal principio; il mio pensiero principale nella vita è lui. Se tutto il resto morisse, e lui rimanesse, io continuerei ad esistere; e se tutto il resto continuasse ad esistere e lui fosse annientato, l'universo si trasformerebbe in un completo estraneo: non ne sembrei parte. – Il mio amore per Linton è come il fogliame nei boschi: il tempo lo cambierà, ne sono consapevole, come l'inverno cambia gli alberi. Il mio amore per Heathcliff somiglia alle rocce eterne che stanno sotto quegli alberi: una fonte di piacere ben poco visibile, ma necessaria. Nelly, io SONO Heathcliff! Lui è sempre sempre, sempre nella mia mente: non come una gioia, non più di quanto io lo sia per me stessa, ma come il mio stesso essere. Quindi non parlare più di separazione: non è possibile.


Non posso abbassare lo sguardo su questo pavimento che i suoi lineamenti sono delineati nella pietra. In ogni nuvola, in ogni albero, nell'aria della notte e nell'aspetto di ogni oggetto durante il giorno, io sono circondato dalla sua immagine! I più comuni visi di donna o uomo, i miei stessi lineamenti, si fanno gioco di me con il loro ricordarla. Il mondo intero è per me una terribile collezione di cimeli che mi ricordano che lei è esistita e che io l'ho persa!

È duro perdonare, e guardare codesti occhi, e toccare codeste mani consunte. Baciami ancora; e non farmi vedere i tuoi occhi! Ti perdono per quello che mi hai fatto. Io amo la mia assassina; ma il tuo assassino, come potrei perdonarlo?



...Qui riesco quasi a concepire come un amore possa durare tutta una vita: mentre finora ero assolutamente convinto che nessun amore potesse resistere un anno.

Cime tempestose, Emily Brontë 

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