Walden, Henry David Thoreau



Quanti uomini hanno datato l'inizio di una nuova era della loro vita dalla lettura di un libro

Henry David Thoreau è nato a Concord nel 1817, l'anno dopo Charlotte Brontë e quello prima di Emily Brontë, loro in Inghilterra, lui negli Stati Uniti. Concord è nello stato del Massachusetts, una piccola cittadina con ruolo grande nella storia e nella letteratura del Paese. Luogo di una fondamentale battaglia della guerra d'indipendenza nel 1775 e della vita delle Piccole Donne di Louise May Alcott.

Il nome di Thoreau è legato alla corrente filosofica e poetica del trascendentalismo vicina al romanticismo ma di matrice fortemente americana, una reazione al razionalismo, prendeva le mosse dall'idealismo trascendentale di Kant, arrivava al panteismo e a indagare l'uomo e la natura. Emily Dickinson, Walt Withman e la stessa Louise May Alcott sono considerati dei trascendentalisti. 

Forse ci sfugge, ma tutti conosciamo Thoreau per la citazione che se ne fa nel film L'attimo fuggente 

Andai nei boschi perché volevo vivere con saggezza e in profondità e succhiare tutto il midollo della vita, sbaragliare tutto ciò che non era vita e non scoprire in punto di morte che non ero vissuto


dove, per altro, gli studenti si rivolgevano al professor John Keating citando proprio Whitman

O capitano! Mio capitano!

Ma torniamo a Thoreau e al suo libro più famoso, Walden ovvero vita nei boschi. 
Opera ultra citata non solo nel cinema, un altro esempio è Into the wild di Sean Penn, ma anche libro amato da una schiera di autori americani tra i quali i beat e nonostante questo non lo avevo mai letto tutto. L'ho fatto questa estate, in montagna, appunto, nei boschi.
Il racconto dei due anni due mesi e due giorni che l'autore ha passato in una capanna che si era costruito da solo sulle sponde del lago Walden, vicino Concord, immerso in un contatto totale con la natura, privato di quasi tutto tranne che delle emozioni, dell'osservazione e dell'immersione in una realtà lontana da quella diffusa del vivere sociale che secondo l'autore corrompeva la vera visione della vita e ciò che è importante.
Il rispetto della natura, la contemplazione e l'integrazione di Thoreau rendono Walden, agli occhi di alcuni, il primo romando ecologico e ispirazione per letteratura simile, ma più di tutti, per quanto riguarda il fascino che ha presa su di me, Walden è stato per Allen Ginsberg e Jack Kerouac un fondamentale canto di libertà.

Scritto in presa diretta durante la vita sul lago, colmo di riflessione e sguardo molto ravvicinato a livello introspettivo e descrittivo dell'ambiente circostante e lontano sulla modernità, mi ha animata e consolidata nella mia abitudine di parlare con gli elementi della natura, scherzando, o forse no, mi dico panteista da tempo e mi ha indirizzata verso una domanda che mi frullava in testa e ormai mi ripeto da settimane e che renderò ogni giorno più importante

"ma chi l'ha detto?
chi ha detto che qualcosa debba funzionare in un certo modo soltanto magari perché è quello più diffuso e chi ha detto che così debba essere per me?"

Questo mi lascia Walden, una domanda giusta, qualche ispirazione di risposta, alcune pagine di descrizioni e riflessioni dalle quali non mi allontanerò più e una nuova lettura anche di ciò che conosco bene: Piccole donne che non mi sembra più un libro sul diventare grandi ognuna a modo suo, ma una risposta individuale di sorella March al mio "chi l'ha detto?"

Perché non l'ha detto nessuno, non è scritto proprio da nessuna parte che così è e così deve essere, ma davvero, non solo nelle chiacchiere di sogni lontani, proprio qui e ogni giorno.

Credo sia un libro da rileggere e ho bisogno di studiare molto in proposito, è stata un'avventura gigantesca che non sento esaurita.

Grazie, Concord!



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