Il colore del latte. Nell Leyshon. Corbaccio
Il colore del latte. Nell Leyshon. Corbaccio. La mia copia |
Un libro che illumina e fa soffrire moltissimo.
L'ho finito venerdì notte. Oggi forse ne riesco a parlare.
Un pugno in faccia per ricordare che l'intelligenza, quella vera, che non ha nulla a che vedere con la cultura, ma nasce dalla capacità di osservare, ricordare e sintetizzare, possa salvare la vita solo finché la paura e la sottomissione non annebbiano la visione nitida dell'acume.
A quel punto la via d'uscita dal tormento passa per i vicoli stretti dell'istinto.
Al buio. Mary, una ragazzina in una famiglia contadina della prima metà del diciannovesimo secolo viene mandata a lavorare in una casa di signori benestanti, lui pastore anglicano, lei coi nervi fragili e il corpo provato, un figlio che ha la possibilità di studiare. La ragazzina arriva mandata dai genitori che hanno bisogno di soldi e così si cresce presto e si fa a fare cose che le donne adulte e ricche non vogliono fare, c'erano e ci sono i poveri per questo, i non istruiti, i grati di poter pulire lo sporco dei signori.
L'ho detto era molto tempo fa, quando la vita aveva pesi diversi e quando la morte era facile.
La dinamica è prevedibile, la moglie debilitata muore, lui resta solo e si guarda intorno, un figlio partito per l'università, una cuoca anziana che può anche essere licenziata e una ragazzina che ha voglia di imparare a leggere e scrivere, piena d'istinto, ma sottomessa alle parole e alle caste dure e pesanti di una società in cui se sei donna e anche sguattera la vita fa quasi solo sorprese disgustose.
Una storia qualsiasi in quel tempo in cui essere donna non poteva prescindere dalla violenza, ed essere straordinaria non era permesso, ciò che è assoluto e incredibile è lo stile. Nell Leshon riesce a scrivere come se fosse una giovane donna incolta, con le incertezze di chi ha imparato da poco, gli errori nella costruzione e nella sintassi, qui chiaramente incide anche l'opera del traduttore che riesce a rendere la precarietà dello stile, in antitesi alla lucidità dei pensieri, alla consapevolezza dell'accaduto e delle proprie responsabilità, nei giorni precedenti alla sua morte una ragazzina che non sa scrivere ci spiega perché le capita di non avere scelta.
Meraviglioso, nulla assomiglia a questo libro.
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