Nove racconti. J.D. Salinger




Buon compleanno!
Cento anni.
Buon compleanno!
Il 1 gennaio 1919 è nato J.D. Salinger, l'uomo che diede vita al mio primo amore, il più duraturo, quello che non dimentichi più e che non finisce mai, Holden Caulfield. Ne ho parlato tante volte e nella mia descrizione in questo blog c'è scritto chiaramente che sono innamorata di lui da quando avevo la sua età, sedici anni. Ci sono persone che se vedono una copia di Holden la fotografano e me la mandano, un po' tipo Ipotesi di complotto forse, il film con Mel Gibson. Insomma J.D. Salinger e il suo Holden sono per me famiglia.
Sabato scorso, il 29 dicembre 2018, camminavo per via Cola di Renzo, a Roma, e mi sono fermata a una bancarella di libri dove stranamente non vado mai, ma che immagino sarà una nuova abitudine di quest'anno, perché tra pile di volumi messi piuttosto male, ho trovato tre Einaudi che non mi aspettavo e uno è proprio Nove racconti di J.D. Salinger.
Così festeggio il suo compleanno parlando di questa raccolta, che se la conoscete la portate con voi e se ancora non fosse così, consiglio di iniziare il 2019 con un libro che è per sempre. Per capirci, qui dentro c'è Un giorno ideale per i pesci banana, che se non lo avete letto allora siete fortunati, perché potete ancora stupirvi di fronte a un racconto incredibile, in cui la fantasia è la strada e la realtà  è l'approdo. Nel 1948 Salinger inviò questo racconto al New Yorker e non solo fu subito accettato, ma lo ritennero talmente straordinario, che gli fecero firmare una prelazione sulla sua produzione successiva. 
Nove racconti (Nine stories) è una raccolta del 1953, nella sua prima edizione americana ha una copertina bicolore divisa due sezioni orizzontali e c'è scritto:
by J.D. Salinger
author of The catcher in the rye (ndr Il giovane Holed)
che era uscito due anni prima, nel 1951 ed era stato un successo, e lo è ancora, e questo non cambierà mai, finché le persone sapranno leggere e ricordare e raccontare.
Insomma eccomi lì, con questa copia dei Nove racconti in mano, a sorpresa, tra il traffico e le luci del Natale, e se avete letto Salinger, sapete che per lui (per tutti forse) il Natale è emotivamente tanto impegnativo da scappare e buttarcisi dentro allo stesso tempo, ero felice come poche volte, ho pagato la signora coi mezzi guanti che gestiva la bancarella e sono andata a casa a rileggere.
Un librino di poco più di duecento pagine, con dentro tanto di quel cuore, di quelle paure, di quella fragilità e di quel bisogno d'amore che l'unica cosa che si può fare è prendersi cura delle parole che lo compongono, a partire dai titoli dei racconti:

  • A Perfect Day for Bananafish, 1948)
  • Lo zio Wiggily nel Connecticut (Uncle Wiggily in Connecticut), 1948
  • Alla vigilia della guerra contro gli Esquimesi (Just Before the War with the Eskimos), 1948
  • L'Uomo Ghignante (The Laughing Man), 1949
  • Giù al dinghy (Down at the Dinghy), 1949
  • Per Esmé: con amore e squalloreFor Esmé with Love and Squalor, 1950
  • Bella bocca e occhi miei verdi (Pretty Mouth and Green My Eyes), 1951
  • Il periodo blu di De Daumier-Smith (De Daumier-Smith's Blue Period), 1952
  • Teddy (Teddy), 1953
Questa edizione Einaudi è del 1962, ed è la terza, ogni tanto vedo persone che la trovano tra gli usati, soprattutto a Torino, per quanto riguarda me, seppure la conosco bene per averla frequentata molto, non ne avevo una copia mia, finora.
Così festeggio i cento anni di J.D. Salinger, ringraziandolo per i regali che mi ha fatto.
Anche a sorpresa.

È un consiglio per un Buon 2019.

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