100 anni di poesia



Il 24 marzo, Lawrence Ferlinghetti ha compiuto 100 anni e io ho tirato un sospiro di sollievo.
Il numero 100 nel mio rapporto con lui è fondamentale, quando ho letto sua frase 

la poesia mi ha regalato 100 anni di beatitudine

con tutto ciò che beat significa o addirittura può significare, ho pensato che meraviglia se compisse 100 anni. Ma quando sono a un passo dal traguardo di solito faccio in modo che mi sfugga, e temevo, evidentemente piena di vanità, di poter influire sui 100 anni del poeta del mio cuore.
Sarebbe stata una disdetta senza fine, perché quest'uomo ha fatto così tanto per me, per tutti o molti potrei dire, ma non so voi come le sentite la sua poesia e le cose che ha fatto in giro, ma davvero ho continuato a leggerlo, pensarlo e cercarlo, facendolo mio e temendo un legame che avrebbe potuto condannarlo, soltanto perché io non vivessi i suoi 100 anni. 
Bene, così non è stato. Il 24 marzo è passato e sembra sia stato una gioia in quella San Francisco. Nella sua libreria, la City Lights e in giro per la città si sono radunati i suoi amici ed è intervenuto anche il Sindaco (che negli Stati Uniti è una persona accreditata presso i cittadini o almeno parte di loro) insieme alla sua socia di Lawrence, ai suoi amici scrittori ed editori, ai lettori di una vita. Intanto da qui ho fatto quello che faccio da quando ho scoperto che Lawrence Ferlinghetti esiste, intorno alla metà degli anni '90, forse 1994 addirittura, io l'ho letto. Ho letto i suoi libri e ho letto di lui, perché c'è tanto da sapere. Per una secchioncella come me scoprire che quest'uomo abbia fatto lo sbarco in Normandia, il 6 giugno 1944, è stata una cosa grandiosa, come lo furono tutti quegli uomini. Credo sia stato il primo gesto d'amore di Lawrence Ferlinghetti che abbia inciso anche su di me: è venuto ad aiutare perché gli europei avessero un futuro libero. 
Il 4 giugno dopo aver pianificato l'operazione Overlord (fin dal 1943) coi suoi e con la Gran Bretagna, concordati il piano d'attacco, i coinvolgimenti delle truppe, le tecniche diversive e studiato le mappature della costa, dopo aver verificato ancora e ancora le condizioni meteorologiche, Eisenhower prende la decisione definitiva: l'invasione inizierà il 6 all'alba. La resistenza francese viene informata usando come segnale una strofa di una poesia di Verlaine all'interno di un programma di Radio Londres e poi succede la Storia e (come l'uomo che ha scritto uno dei due libri che hanno cambiato la mia esistenza, JD Salinger) Ferlinghetti c'era. Ferlinghetti e Salinger erano lì. 
Quest'uomo qui, questo americano mezzo italiano, ha intuito e vissuto e non è facile reagire alle intuizioni con concretezza, alla vita con la vita, ed è perfetto che lui abbia compiuto 100 anni, perché ha contribuito a questo secolo con una voce di libertà sia nella guerra fatta con le armi, sia in quella fatta con gli ideali, nella pace di fare il lavoro che desideri, nella gioia di trovare un luogo e renderlo casa, nel credere nella cultura, nel talento, nelle arti e nella voce che permette di scrivere ancora, Little boy, il nome della bomba atomica su Hiroshima e suo libro più recente. 

Si vive una volta sola
e vivere benissimo è la miglior vendetta

Buon compleanno poeta del mio cuore.

(Di lui ho scritto già nel blog: 


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