Libri per l'autunno: come ho scelto le mie letture con la finestra chiusa

Spesso sento dire che il momento migliore per leggere sia l'estate, al mare, sotto l'ombrellone, quando c'è più tempo per rilassarsi. Per me funziona diversamente: d'estate, al mare, io dormo. Crollo proprio ,anche sotto il sole, e dormo tutto quello che non riesco a dormire durante l'anno. In autunno ricomincio a leggere di più. Eccolo qua il periodo che preferisco, da ottobre a Natale, i due mesi e mezzo in cui mi copro, guardo dalla finestra, aspetto la pioggia della domenica e sogno con maggior vigore. Quest'anno ho iniziato presto le scorte di lettura ed ecco parte di quello che ho in programma per le prossime settimane, per ogni titolo vi racconto come l'ho scelto:

Il male oscuro di di Giuseppe Berto pubblicato da Neri Pozza: un libro che mi frulla in testa da un po', da dopo aver letto L'uomo che trema di Andrea Pomella. Dovrebbe essere un flusso di coscienza che parte dall'infanzia dell'autore e arriva alla descrizione della depressione che lo ha avvolto nella paura e poi la vita che va avanti lo stesso e i blocchi che si incontrano in quel male buio, la ricerca di specialisti e il rapporto con l'analisi. Le domande intorno a quel dolore dell'anima e del corpo che si impadronisce di chi ne soffre e che ancora si stenta a comprendere. Mi incuriosisce il libro e anche il suo autore, un uomo che ha raccontato apertamente uno stato ancora così negato e sottovalutato e lo ha fatto più di cinquant'anni fa, il romanzo è uscito per la prima volta nel 1964: un uomo cresciuto nell'immagine di virilità costruita dal ventennio, l'incontro con la letteratura americana durante la prigionia, la paura del cancro, la guarigione e il suo significato. Nel 1989 Monicelli ne ha tratto un film con Giancarlo Giannini, Stefania Sandrelli e la musica di Nicola Piovani, Berto ha partecipato alla sceneggiatura. Credo che l'autunno sia il momento giusto, ci vorrà concentrazione e intanto mi leggo l'intervista alla moglie pubblicata su Repubblica

La storia di un matrimonio Andrew Sean Greer pubblicato da Adelphi: mentre mi aggiravo per le librerie di Roma alla ricerca di un libro introvabile, un libraio mi ha detto "se vuoi leggere quello, intanto prova con questo, è lo stesso tipo di romanzo d'amore non sdolcinato." San Francisco 1953, l'ombra della guerra ancora nel cuore dei Cook, la famiglia, e appunto il matrimonio, sul quale dovrebbe aprirsi l'obiettivo del lettore, accompagnato dentro i non detti, dentro l'apparenza, dentro la buona America che salvò il mondo. Mi aspetto moltissimo, in superficie qualcosa mi richiama Revolutionary Road di Yates.

L'estate che sciolse ogni cosa di Tiffany McDaniel pubblicato da Atlantide: la scelta di questo libro deriva dalla voglia di conoscere meglio Atlantide, casa editrice che come sapete seguo da mesi con particolare attenzione, e l'averlo visto sul feed di Instagram di una persona di cui mi fido. L'autrice ha trentacinque anni, è americana e ha esordito con questo titolo: 1984 Ohio, estate, un caldo infuocato e l'arrivo a Breathed di un ragazzino che sostiene di essere il diavolo, è lì per aver risposto all'annuncio sul giornale del giudice di quella comunità. Il 1984 è l'anno della distopia letteraria per eccellenza e questa nuova voce ci riporterà là. Immagino una lettura molto dolorosa, intensa e che resterà a lungo, conosco lettori fidati che ne hanno parlato in questi toni e allora mi resta solo da scoprire quanto L'estate che sciolse ogni cosa colpirà me. 

I pesci non esistono di Lulu Miller pubblicato da Add editore: scelta inaspettata e fatta in libreria vagando dai tavoli e attirata dal titolo, dalla copertina e dall'editore. Un libro di cui non sapevo nulla di nulla, non sapevo fosse uscito, non conoscevo l'autrice. Ho letto sulla copertina "una storia d'amore, di perdita e dell'ordine segreto della vita" e sano andata avanti a cercare di capire. Lulu Miller è una delle autrici di Invisibilia, un approfondimento scientifico sulle forze che governano l'essere umano, che detta così significa tutto e niente, ma in me ha acceso la curiosità e come si può resistere alla curiosità? Il libro dovrebbe muovere dalla vita di uno scienziato americano David Starr Jordan, un tassonomista che ha catalogato innumerevoli pesci e dalla passione scientifica di Lulu Miller che si è avventurata nella biografia di quell'uomo incontrando i misteri della società americana e la forza della natura che consente all'uomo solo ciò che lei stessa decide. Spero di aver scelto bene, seppure di pancia e a mosca cieca. Certo in queste eventualità la casa editrice è fondamentale, deve essere fidata per farci muovere inconsapevolmente all'interno del suo catalogo. 

Le isole di Norman di Veronica Galletta pubblicato da Italo Svevo: finalista al premio Calvino nel 2015 e vincitore del Premio Campiello opera prima 2020. L'autrice è siciliana e ambienta la storia a Ortigia, dove Elena, la protagonista, vive in una condizione straniante, isolata dalle persone e circondata dai libri, finché dovrà uscire alla ricerca di sua madre scomparsa. Elena dovrà scavare nel passato e scoprire il presente per mettere ordine spinta anche dalla necessità di ricerca e ricostruzione che poi è la stessa che mi ha spinto a scegliere il romanzo. L'ho conosciuto tenendo d'occhio la casa editrice, leggendo alcuni commenti e poi con il Campiello, l'ho comprato a fine agosto col proposito di riservarmene la lettura per queste settimane. Per scoprire il libro ecco un link a Rai Cultura

Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta di Robert M. Pirsig pubblicato da Adelphi: grande lacuna che voglio colmare. Un libro che è praticamente un classico e che ho soltanto iniziato qualche anno fa, per poi lasciarlo in un treno, non finito. Un viaggio dal Minnesota a al Pacifico, in moto, attraversando un Paese e una serie di pensieri che si innescano riflettendo sul funzionamento della moto, sul panorama d'America che si modifica andando avanti, sulla consapevolezza. Un padre e un figlio insieme sulla strada. Il romanzo è uscito nel 1974, Pirsig non era famoso, aveva quarantasei anni e quel libro è diventato un best seller in pochissimi mesi. La letteratura di viaggio è sempre ricerca e questo è il momento giusto per leggere di avventura. 

Non conosco il tuo nome di Joshua Ferris pubblicato da Neri Pozza: ho letto di questo romanzo sul New Yorker e comunque ne so  molto poco, è l'unico di questa selezione che mi crea un po' di inquietudine a priori. Pare che l'autore sia una voce narrativa da scoprire, che la trama sia angosciante, ma che l'opera risulti bellissima. Addirittura ho letto dei paragoni con La strada di Cormac Mc Carthy, uno dei libri più belli e dolorosi mai letti in vita mia, un capolavoro che non aprirò mai più. Di nuovo torniamo al subbuglio interiore, che è un po' il percorso di questa manciata di titoli, a una psicologia improvvisamente fragile e alla scoperta del mondo attraverso altre vie da quelle che si è abituati a percorrere.

Trovarsi nel proprio deserto è possibile, negarlo serve a poco se non a far avanzare il nulla, un nulla che sembra proprio quello della Storia infinita, ma finché dentro si urla, il buco fatto di niente non vincerà. Lo so che sembra un gruppo di libri angoscianti, ma credo siano invece storie di ricerca ed emotività esposta, una scelta fatta per leggere di storie crisi e di scoperta, scritte da voci che non conosco. Vediamo se mi piaceranno, se tutto andrà bene li ritroverete qui.


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