Le Blue Plaques sono femmine





Ricordare le persone è gli avvenimenti sui muri o sui marciapiedi delle città è una pratica comune, a Londra ha una sua particolare identità.

Passeggiando per la città è molto frequente imbattersi in grandi placche blu di ceramica con iscrizioni bianche che raccontano i grandi personaggi, non soltanto britannici, che hanno vissuto, dormito o semplicemente sono passate in quei luoghi.

Le London Blue Plaques rappresentano un antico progetto commemorativo tutt'oggi portato avanti, nato nel 1867 su istituzione della Royal Society of Arts.

Nei miei viaggi londinesi, devo dire sempre più frequenti e comunque assidui da oltre vent'anni, faccio ogni volta un giro, forse quasi di pellegrinaggio, alle blue plaques di certe signore fondamentali per me, per lo più le trovo a Bloomsbury e sono Virginia Woolf, Vanessa Bell, Millicent Garrett Fawcett, Emmeline Pankhurst. Scrittrici, artiste, suffragette. Queste quattro persone mi aiutano ogni giorno a ricordare chi sono, come potrei non andare a trovarle quando sono a casa loro?

Ma c'è una novità, un nuova targa apposta nel 2023 da English Heritage al civico 1 di Robert Street, la placca per la Women's Freedom League, organizzazione suffragista e per la parità dei diritti che lavorava sui principi della resistenza passiva e della non violenza. Formato dopo una scissione nell'Unione sociale e politica delle donne, aveva la sua sede proprio al numero 1 di Robert Street e oggi è molto ben visibile.

La nostra storia moderna di emancipazione viene da lontano. All’inizio del XX secolo, qualche anno prima della nascita delle mie nonne, la lotta per i diritti delle donne nel Regno Unito assunse una forma organizzata. Nel 1897 Millicent Garrett Fawcett fondò la National Union of Women’s Suffrage Societies e dopo qualche anno nel 1903 Emmeline Pankhurst a fondò la più militante Unione sociale e politica femminile. Le vicende furono alterne, le associazioni non erano sempre unite, con disgregazioni e riorganizzazioni nel 1908 nacque la Women’s Freedom League (WFL), segnalando il suo obiettivo di garantire l’emancipazione totale delle donne e il motto recitava: “Dare to be free”. Era un organismo democratico con una leadership collettiva, tra quelle donne c'era Teresa Billington-Greig, la prima suffragetta ad andare in prigione.

Fin dall’inizio, la WFL si definì un’organizzazione militante per il suffragio. E' una storia lunga fatta di dolore, prevaricazione, convinzione e liberà e non è una storia finita seppure oggi ha altre forme.

Nel mio ultimo viaggio a Londra ho avuto una placca in più da visitare.




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