Un giorno ideale per i pescibanana. J.D. Salinger


Nove racconti. J.D. Salinger
Einaudi
La mia copia.
Tempo fa ho ascoltato una lettura di racconti di J.D. Salinger, sarebbe stata una cosa seriale, in cui si
sarebbero letti i nove fatidici racconti in altrettante puntate, inspiegabilmente le letture si sono interrotte, ma sono stata fortunata perché l'unica è stata quella di "Un giorno ideale per i pescibanana". Erano letture pensate per amore dei libri, senza atmosfere particolari o chissà che invitati, semplicemente una persona leggeva ad alta voce e chi era lì ascoltava.
"Un giorno ideale per i pescibanana" è un racconto che cattura come un romanzo e ha il mondo solo vagheggiato proprio della letteratura quando è breve.
Salinger scrive della guerra, la seconda guerra mondiale, si dice che ne scriva anche quando non la nomina, anche quando non ne parla se non appena sfiorandola, l'ultima biografia che lo racconta, quella pubblicata da ISBN, sostiene che anche " Il giovane Holden" sia un romanzo sulla guerra, (ultimamente se ne è parlato anche qui),  di sicuro lo è questa storia.
Per tutta la seconda guerra mondiale Muriel ha aspettato il ritorno di Seymour dal fronte, ora è il 1948 e in una camera di albergo è al telefono e mentre si mette lo smalto, accavalla le gambe e fuma, cerca di tranquillizzare sua madre sul fatto che sì, sta bene, e no, suo marito non è pazzo, anzi, ha guidato lui fin là e le ha parlato di quel libro che le ha portato dalla Germania, un libro di poesie in tedesco, un libro da non perdere e secondo lui avrebbe dovuto cercare una traduzione o imparare il tedesco. La mamma di Muriel non capisce, lo trova un gesto "Spaventoso. Spaventoso" e continua a metterla in guardia su quell'uomo. Il papà di Muriel ha parlato con uno specialista, non avrebbero dovuto dimetterlo dall'ospedale, lei è davvero sicura di stare bene? Se vuole ripensarci i suoi genitori sono lì pronti a offrirle una via d'uscita, perché non possono credere che lei stai bene con lui, hanno paura. E invece Muriel sta bene, vuole bene a Seymour e vuole capirlo, sa dargli il suo tempo, Muriel, per amore, sa dare tempo a suo marito.
Saymour era un soldato, era in Germania, ha visto tutto ciò che si vede in guerra e la guerra pare gli abbia tolto l'anima e forse anche il suo nome dato che non viene mai pronunciato da lui. La guerra, con i suoi effetti violenti subito, dirompenti appena dopo, devastanti per sempre, porta via l'essere dei personaggi di Salinger, che non riescono più a vivere dentro la propria pelle e come Saymour coprono in spiaggia dei tatuaggi mai avuti. O forse sì.
Muriel nella sua stanza parla al telefono con una mamma preoccupata, Seymour in spiaggia fa il bagno con la bambina Sybil e cercano i pescibanana e perlustrano le grotte bananifere, Seymour sa ridere, scherzare, inventare storie e Sybil, così simile a Phoebe Caulfield, con la tranquillità di chi crede che ci siano mille possibilità, ha quell'allegria che Phoebe aveva quando ballava con Holden o quando lo aspettava per scappare insieme.
La dimensione del possibile, la voglia di scappare, l'anima pesante e New York in linea, perché metà della storia è al telefono, una figlia con sua madre a parlare di amore o meglio di coppie, di rapporti e della loro direzione, l'aria della vacanza, il mare, le scottature, le stanze d'albergo e i pesci banana che vanno inseguiti, cercati e voluti fin nelle loro grotte. E le bambine di Salinger che sono delle donne fantastiche e viene voglia di sapere come sono diventate da grandi, se hanno mantenuto quella sensazione di possibilità, se sorridono ancora, se sono dirette, sensibili, intelligenti e gelose, anzi gelosissime, come erano da piccole.
I personaggi di Salinger parlano tanto, raccontano tutto, si presentano con i loro modi di fare, non sono semplici, sono persone articolate, con la mente anche troppo vigile, spesso molto sensibili e che cercano riposo, come Holden quando progetta di andare a vivere da eremita.
Perché la guerra stabilisce confini, uccide persone e annienta i superstiti, anche quelli che poi fanno il bagno al mare, che magari poi non lo fanno più.
Mi auguro che la lettura delle nove storie di Salinger riprenda o meglio, farò come Phoebe e Sybil e sarò io a proporla. I giorni ideali esistono...perché.









(Foto tratte da Pinterest e ripinnate su Il tè tostato)

Commenti

  1. E Lei, con chi aveva od adesso sente di avre più affinità con Phoebe o con Sybil?
    E da "grande" che Donna sente di essere diventata e telefona spesso a Sua Madre?
    Oberdan

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