Un uomo a metà. Michael Morpurgo, Gemma O'Callaghan




Un  uomo a metà. Michael Morpurgo e Gemma O'Callaghan
Lapis edizioni. La mia copia

Questo è un periodo singolare, in cui leggo tanto, scrivo poco, molti libri non mi toccano, altri mi coinvolgono a prima vista, tipo questo. 
Ho comprato Un uomo a metà soltanto perché mi piaceva la copertina. Un po' poco forse, ma comunque abbastanza perché un lettore curioso decida di buttarsi in qualcosa di sconosciuto. 
Non sapevo nemmeno che l'autore, Michael Morpurgo, fosse un poeta e scrittore per bambini, non sapevo che fosse inglese, non sapevo fosse tanto famoso, stimato e premiato. 
Ma la copertina è stata un colpo: il fuoco sul mare è così profondamente evocativo e coinvolgente, insieme a quell'uomo solo in barca e al titolo che affonda nell'acqua (o magari riemerge, ho pensato). 
E le immagini dentro, quelle illustrazioni in cui la sensazione di grandezza e solitudine si mescolavano, ai mei occhi, dal primo momento. E le prospettive, i formati e la disposizione di quelle figure, alcune a tutta pagina, alcune doppie, altre piccoline e sequenziali, altre ancora senza margini, semplicemente parti della narrazione. 
L'ho comprato per avere quei disegni, e l'ho letto subito.
È una storia di dolore, abbandono e finalmente di incontro. Le ferite che la guerra lascia sui volti e sui corpi delle persone che la combattono, sfigurati, deformi, mostri che nessuno ha il coraggio di guardare in faccia, per rispetto, per non vedere, per paura, per non dover pensare, diventano un muro invalicabile, per chi le porta addosso e per chi gli sta accanto. Le ferite che guerra lascia nell'anima e nel cuore colpiscono prima chi vede la distruzione con i suoi occhi, e poi si propagano come un' epidemia tra le persone vicine; fino alla cura, però! 
L'Un uomo a metà è un nonno deturpato dal fuoco, che finalmente racconta la verità sulle sue ferite e sui dolori che sono succeduti alla guerra, accompagnati dall'isolamento più profondo.  
L'unico ad aver superato l'argine della mostruosità è stato suo nipote, che con quelle occhiate furtive di bimbo piccolo, non ha negato il disagio, ha lasciato scappare la curiosità al controllo. 
C'è la guerra, ci sono fuoco, morte, disperazione, la vita che non sarà più com'era e le ferite di chi torna a casa, di chi aspettava e di chi viene dopo, c'è la solitudine nata dal dolore che quando è troppo grande invade, mangia, logora, erode, costruisce muri di rabbia fino a lasciare parti di persone incompiute. 
C'è la pace, poi, che scioglie il lettore e la mia commozione.
In Un uomo a metà, un bambino curioso, presumibilmente della mia generazione, salva un nonno reduce della seconda guerra mondiale, deformato, forse mostruoso, soltanto guardandolo, soltanto ammettendo che fosse lì, in quel modo, per quel motivo, presente, tra gli altri.
Non dirò del mio stato d'animo alla terzultima pagina, perché la guerra è solo brutta e non finisce mai, e non dirò di cosa lasciano nel cuore queste illustrazioni che trasformando l'abbandono in amore.


Titolo: Un uomo a metà 
Autore: Michael Morpurgo
Illustrazioni: Gemma O'Callaghan
Traduzione: Alessandra Altieri
Età: dai 9 anni 
Editore: Lapis
Anno: 2017
Prezzo: 10,00 euro

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