Non stancarti di andare. Teresa Radice e Stefano Turconi
Non stancarti di andare, Teresa Radice e Stefano Turconi Bao Publishing. La mia copia. |
Una prima volta folgorante. La mia prima graphic novel, il mio primo libro di Bao publishing.
In questo 2018 di esplorazioni, continuo a lasciarmi contagiare da letture che non avrei scelto seguendo soltanto il mio gusto, così vado per sentieri indicati da altri. Il libro che ho deciso di leggere è diventato talmente famoso in poco tempo, fotografato e discusso in ogni social, che non si può decidere di diventare un perlustratore di nuove (per me) realtà e ignorarlo.
Non stancarti di andare di Teresa Radice e Stefano Turconi, mi era stato presentato da molti come un commovente romanzo che travolge il lettore e lo conduce in fondo senza dargli tregua. Così è, soltanto che io, come un turista a Roma per la prima volta sempre col naso in su tra tetti e cupole, ho letto rincorrendo le immagini, i loro particolari, il tocco magico della matita, della grafia, del colore, dei visi, dei corpi e degli ambienti, colpita da un nuovo vedere, il vedere ciò che leggo. Non stancarti di andare è la storia di un gruppo di persone che intrecciano la propria vita intorno alla protagonista, Iris che ha la mia età, un passato mai chiarito, un lavoro insolito, è un'illustratrice, disegna animali, ha un compagno siriano, si amano, vivranno insieme a Verezzi, ma prima lui deve tornarsene in Siria per poche settimane per poi raggiungerla in Italia e iniziare la loro vita stabile e costruire tutto insieme, tutto dall'inizio. Ma oggi la Siria non è facile, nemmeno per chi torna a casa, nemmeno per chi ama il suo Paese, nemmeno per chi se ne vuole occupare, nemmeno per chi ha deciso di lasciarla e ha tutto in regola per farlo. Non è facile per nessuno, perché là, oggi, adesso, in questo momento, le vite delle persone hanno destini e sorti che noi da qui non sappiamo immaginare se non per pochi attimi.
Non stancarti di andare, dilata e racconta quegli attimi, li rende vita, ce ne fa sentire la voce e vedere le scene. Iris, dall'Italia perde le tracce del suo compagno, e intanto scopre di aspettare un bambino, così il suo passato, il rapporto difficile con sua madre e l'assenza di un padre, si mescolano all'incertezza del futuro, un fascio di lettere trovate in un cassetto dal quale comporre la storia della propria famiglia, la migliore amica di sua madre che la sorregge da sempre come e più di una zia. Raccontare Non stancarti di andare è un'impresa, ci sono uomini e donne e la storia dell'umanità, la violenza, il perdono, il rancore, l'amore, l'abbandono, l'amicizia, la speranza, la religione e il riconoscersi, la Siria e Lampedusa, l'Argentina degli anni '70, Milano e le classi sociali che segnano percorsi, la vita che più che mai irrompe sulla cena e lotta per essere e continuare a esistere. Potrei dire che sia un grande libro d'amore, probabilmente lo è, un grande inno all'amore, un amore dalle mille forme e manifestazioni, ma in ogni caso un amore che sa resistere.
Vedere la storia è stata un'esperienza inattesa, non ho potuto immaginare i miei volti e i miei colori, perché erano lì, sul foglio, parte fondamentale del racconto, esplicativa e portante, e nel viaggio tra passato e presente, tra incontri decisivi e passaggi di ruolo, ciò che ho trovato in Non stancarti di andare, è quasi un'epica impossibile da raccontare soltanto con le parole e ho amato quei disegni che per la prima volta davano un volto a ciò che di solito vedo con gli occhi della mente. Non ve lo dico come finisce il libro e nemmeno come inizia, proprio il principio intendo, vi dico solo che l'ho lasciato a casa di mia madre, perché sfogliandolo, inizi anche lei quell'avventura di colori e parole. Un libro che mi ha lasciato tanto, da aspettare con ansia la prossima fiera editoriale e sperare di incontrare gli autori per dirgli lo sapete che forse avete creato una lettrice di graphic novel?
Non stancarti di andare di Teresa Radice e Stefano Turconi, mi era stato presentato da molti come un commovente romanzo che travolge il lettore e lo conduce in fondo senza dargli tregua. Così è, soltanto che io, come un turista a Roma per la prima volta sempre col naso in su tra tetti e cupole, ho letto rincorrendo le immagini, i loro particolari, il tocco magico della matita, della grafia, del colore, dei visi, dei corpi e degli ambienti, colpita da un nuovo vedere, il vedere ciò che leggo. Non stancarti di andare è la storia di un gruppo di persone che intrecciano la propria vita intorno alla protagonista, Iris che ha la mia età, un passato mai chiarito, un lavoro insolito, è un'illustratrice, disegna animali, ha un compagno siriano, si amano, vivranno insieme a Verezzi, ma prima lui deve tornarsene in Siria per poche settimane per poi raggiungerla in Italia e iniziare la loro vita stabile e costruire tutto insieme, tutto dall'inizio. Ma oggi la Siria non è facile, nemmeno per chi torna a casa, nemmeno per chi ama il suo Paese, nemmeno per chi se ne vuole occupare, nemmeno per chi ha deciso di lasciarla e ha tutto in regola per farlo. Non è facile per nessuno, perché là, oggi, adesso, in questo momento, le vite delle persone hanno destini e sorti che noi da qui non sappiamo immaginare se non per pochi attimi.
Non stancarti di andare, dilata e racconta quegli attimi, li rende vita, ce ne fa sentire la voce e vedere le scene. Iris, dall'Italia perde le tracce del suo compagno, e intanto scopre di aspettare un bambino, così il suo passato, il rapporto difficile con sua madre e l'assenza di un padre, si mescolano all'incertezza del futuro, un fascio di lettere trovate in un cassetto dal quale comporre la storia della propria famiglia, la migliore amica di sua madre che la sorregge da sempre come e più di una zia. Raccontare Non stancarti di andare è un'impresa, ci sono uomini e donne e la storia dell'umanità, la violenza, il perdono, il rancore, l'amore, l'abbandono, l'amicizia, la speranza, la religione e il riconoscersi, la Siria e Lampedusa, l'Argentina degli anni '70, Milano e le classi sociali che segnano percorsi, la vita che più che mai irrompe sulla cena e lotta per essere e continuare a esistere. Potrei dire che sia un grande libro d'amore, probabilmente lo è, un grande inno all'amore, un amore dalle mille forme e manifestazioni, ma in ogni caso un amore che sa resistere.
Vedere la storia è stata un'esperienza inattesa, non ho potuto immaginare i miei volti e i miei colori, perché erano lì, sul foglio, parte fondamentale del racconto, esplicativa e portante, e nel viaggio tra passato e presente, tra incontri decisivi e passaggi di ruolo, ciò che ho trovato in Non stancarti di andare, è quasi un'epica impossibile da raccontare soltanto con le parole e ho amato quei disegni che per la prima volta davano un volto a ciò che di solito vedo con gli occhi della mente. Non ve lo dico come finisce il libro e nemmeno come inizia, proprio il principio intendo, vi dico solo che l'ho lasciato a casa di mia madre, perché sfogliandolo, inizi anche lei quell'avventura di colori e parole. Un libro che mi ha lasciato tanto, da aspettare con ansia la prossima fiera editoriale e sperare di incontrare gli autori per dirgli lo sapete che forse avete creato una lettrice di graphic novel?
Il libro in fotografia:
Titolo: Non stancarti di andare
Autori: Teresa Radice, Stefano Turconi
Editore: Bao Publishing
Anno: 2017
Prezzo: 27,00 euro
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