27 gennaio: per i sommersi, dai salvati

I sommersi e i salvati, Primo Levi, Einaudi
Letto da Fabrizio Gifuni, Emons
Le mie copie.

"Noi toccati dalla sorte, abbiamo cercato, con maggiore o minore sapienza, di raccontare non solo il nostro destino, ma anche quello degli altri, dei sommersi, appunto; ma è stato un discorso "per conto terzi", il racconto di cose viste da vicino, non sperimentate in proprio. 
La demolizione condotta a termine, l'opera compiuta, non l'ha raccontata nessuno, come nessuno è mai tornato a raccontare la sua morte. 
I sommersi, anche se avessero avuto carta e penna, non avrebbero testimoniato, perché la loro morte era cominciata prima di quella corporale. 
Settimane e mesi prima di spegnersi, avevano già perduto la virtù di osservare, ricordare, commisurare ed esprimersi. Parliamo noi in loro vece, per delega.
Non saprei dire se lo abbiamo fatto, o lo facciamo, per una sorta di obbligo morale verso gli ammutoliti, o non invece per liberarci del loro ricordo; certo lo facciamo per un impulso forte e durevole."

Primo Levi, I sommersi e i salvati

(Ascoltare queste parole lette da Fabrizio Gifuni lascia di pietra.)

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