Café Julien. Dawn Powell
Café Julien. Dawn Powell Fazi editore. La mia copia. |
Oggi la recensione di un libro che sembra universale, difficile che non piaccia, data la commistione di caratteristiche piacevoli: l'ambientazione newyorkese, i personaggi quasi cinematografici, lo sfondo della fine della seconda guerra mondiale e uno stile brillante.
"Café Julien" è un romanzo facile da leggere, immediato e ironico, arriva diretto se si vuole leggere in modo rapido e divertente, consente di indagare l'animo umano e la società del dopoguerra se si cerca uno sguardo più approfondito. L'ambientazione è semplice ed efficace, un bar francese a due passi da Washington Square a New York, un 1948 ancora col ricordo della guerra, ma aperto più che mai agli anni '50 e alla loro luminosità, la voglia di vivere di tutti i personaggi che popolano i tavolini di marmo del locale.
I clienti abituali, volti noti a chi lavora là e conosciuti tra loro, sono gli attori sul palcoscenico del bar, lo sguardo esterno che li descrive e li racconta poco per volta sembra essere proprio del lettore, ma poi si svela piano come un osservatore non esattamente esterno alle pagine, ma reale spettatore del racconto. Tutto è molto caratteristico di un'americanità esuberante, la città è al centro del romanzo, e vero oggetto d'amore in primis da parte dell'autrice, ed è rappresentata dallo stesso bar come dai marciapiedi, gli indirizzi e i luoghi che continuamente vengono nominati. Una New York protagonista come è stata poi in tanti telefilm della nostra epoca, la città è il personaggio principale raccontato attraverso le vite di innamorati delusi, artisti a caccia di una seconda possibilità, donne che vogliono un uomo per dare un senso a sé stesse e uomini che voglio quella e più donne. Manhattan è presentata come il mondo che tutti vorrebbero e dopo una guerra mondiale ancor di più. Il café Julien è un luogo d'incontro e una casa, al suo interno Dawn Powell costruisce quasi una famiglia di uomini e donne legati al luogo oltre che all'umanità, e quando il locale sarà demolito per la modernità che avanza, ci si fermerà a pensare a cosa sia la ricostruzione e sarà un momento triste per il lettore, come se a chiudere fosse per ognuno il proprio porto sicuro. Dawn Powell colora la scena con moltissimi dettagli, descrizioni fisiche accurate, particolari dei movimenti e dei gesti di ciascuno fino allo sguardo dei camerieri, un continuo botta e risposta arguto e per ogni dialogo è espresso il pensiero che lo ha guidato, di ogni personaggio è raccontata la breve storia del prima e poi l'approdo ai desideri futuri passando per i tavoli del Julien. Mi stupisce che non sia già stato girato un film di questo libro, ma pensandoci tanta della cinematografia ambientata a New York racconta situazioni, personaggi e desideri analoghi a quelli che ritroviamo al Café Julien e alcuni successi di cinema e tv non mi sembrano più grandi novità.
Titolo: Café Julien
Autore: Dawn Powell
Traduzione: Silvia Castoldi
Editore: Fazi editore
Anno: 2015
Prezzo: 18,00 euro
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