28 marzo: Virginia Woolf. Quentin Bell.
Ci sono autori che non dimenticheremo mai, le cui parole ci entrano dentro, sedimentano e crescono, righe che diventano un posto sicuro volti visti soltanto in fotografia, ma che assumono il valore dei ricordi. Ecco, uno di questi autori, e lo avrò scritto mille volte, per me è Virginia Woolf. La sua pacatezza insieme alla sicurezza del proprio essere e alla depressione che lo squassava, avvicinata al flusso di coscienza, alla sperimentazione e alla forza umana di cercare confronto e riparo negli altri e nella scrittura, quel rapporto misterioso con Leonard Woolf, suo amore e suo editore.
Il monologo interiore, suo tratto distintivo quale donna delle lettere della sua epoca, gli spostamenti nel tempo e nello spazio, quel sogno, tra il ricordo e l'intimità in cui Virginia trascina i lettori, è per me una magia.
Quando si ama uno scrittore viene voglia di conoscerne la vita, si va cercando e leggendo, sfogliando fotografie e si consultano scritti di altri che nominano, raccontano o rimandano a quello scrittore cui siamo legati. E così succede, nel giorno dell'anniversario della morte di Virginia, quel 28 marzo 1941 che la vide abbandonare il bastone e entrare nel fiume, succede, dicevo, di riprendere quella vita come è stata raccontata, da lei stessa nei diari, da Leonard e anche sotto forma di biografia da Quentin Bell, nipote di Virginia, figlio di Vanessa Bell.
Il libro uscì nel 1972, arrivò in Italia nel 1974, questa mia edizione è la seconda, ed è datata 1979, chiaramente arriva a me per quella via sicura che i libri sanno trovare.
Bell, nella premessa, riferisce di voler raccontare il carattere e l'evoluzione di Virginia Woolf attraverso una serie di fatti ed episodi allora non molto noti, e sottolinea che era stato proprio Leonard a spingerlo verso quest'opera, sostenendolo nella stesura della prima bozza.
Su Virginia, sua zia, c'erano archivi e collezioni di materiali originali, il King's College di Cambridge custodiva una quantità di lettere riconducibili a Bloomsbury e a Vanessa Bell, nonché l'ampia raccolta contenuta a Monk's House, residenza di Leonard e Virginia, e tutto quanto poté essere rintracciato per comprendere e documentare, o forse proprio per seguire le tracce di quell'inafferrabile persona che era Virginia Woolf. Quentin Bell raccolse, catalogò, suddivise, lesse questa molte infinita di documenti e scrisse la biografia di sua zia, dunque in qualche modo indagando la sua famiglia e anche sua madre, il libro è arricchito da fotografie, citazioni e lettere integrali o in stralcio, e oggi lo sfoglio da sola, con calma, cercando ancora una volta di avvicinarmi a lei.
Titolo: Virginia Woolf
Autore: Quentin Bell
Traduzione: Marco Papi
Editore: Garzanti
Collana: saggi blu
Anno: 1979
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