Nei boschi con Paasilinna e la lepre: domenica di tè #21
"Anche le ultime gallette erano sparite.
Le uniche cose rimaste erano un pacchetto di tè, il sale, lo zucchero e due o tre scatole di carne.
Quella sera la cena fu ancora più magra. Le razzie continuarono per parecchi giorni. Il corvo riusciva a trafugare i viveri dallo zaino anche se Vanaten, prima di andare a disboscare, nascondeva le provviste sotto grossi rami."
Le uniche cose rimaste erano un pacchetto di tè, il sale, lo zucchero e due o tre scatole di carne.
Quella sera la cena fu ancora più magra. Le razzie continuarono per parecchi giorni. Il corvo riusciva a trafugare i viveri dallo zaino anche se Vanaten, prima di andare a disboscare, nascondeva le provviste sotto grossi rami."
Arto Paasilinna, L'anno della lepre
Libro
Titolo: L'anno della lepre
Autore: arto Paasilinna
Traduzione: Ernesto Boella
Editore: Iperborea
Anno: I ed 1994; in foto 28' ed 2015
Prezzo: 14,00 euro
Tè
Nome: Greenwood
Tipo: Nero in purezza
Colore: Nero
Provenienza: India, Assam
Aroma: maltato
Negozio: Cose di tè
Thermos:
azienda: plastudio
materiale: 100% Earth Friendly
in tre riprese ( come nella boxe) sono riuscito a leggere " l'anno della lepre". La prima è stata la più rapida, vorace e quantitativamente produttiva..la seconda è stata attenta ai particolari, abbastanza soddisfatta di sè.. la terza frammentaria e con il fiato grosso. Nella seconda' ripresa' ho sentito una similitudine con " il centenario che fuggì..." di Jonassson, nella terza questa similitudine mi è apparsa più nella forma e che sostanza. Ne " la lepre..." c'è la ricerca disperata ed esistenziale di fuggire il maelstrom della società organizzata moderna e ci si riuscirebbe solo celandosi ad essa.. ne "il centenario..." potrebbe nascondersi la ricerca di se rifugiandosi in viaggio onirico, come nelle visioni dei pellerossa o nel crearsi un mondo alternativo immaginandosi come in realtà non si riesce proprio ad essere e tanto meno ci si riesce tanto più ci si creano riferimenti con Persone reali per confermare quel sogno. Non mi stupirei se un giorno Vatanen creasse una propria società anarcoide o il Centenario si svegliasse nel proprio letto nella Casa di Riposo.
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