Storia di chi fugge e di chi resta. Elena Ferrante
Storia di chi resta e di chi fugge. Elena ferrante. e/o La mia copia. |
Continua il racconto della vita di Elena Greco e Raffaella Cerullo, "Storia di resta e di chi fugge" è un libro che si divide a metà. Lila operaia sfruttata e umiliata è protagonista di un malessere che coinvolge le sue scelte recenti e la necessità di non nascondersi, cede poi il passo a Lenuccia, che nella seconda metà è moglie di accademico, scrittrice depressa e mamma divisa tra il rione e la città. I sentimenti cambiano rispetto al secondo libro, si inizia a mostrare la maturità insieme all'urgenza politica in Italia. Le due amiche non si vedranno per anni, ma sono lì, con regolarità all'altro capo del telefono, a pungolare e chiedere. Il loro scambio rimane costante, entrano ed escono l'una nell'altra, c'è qualcosa che continua a viaggiare tra loro e non più l'intuito o la conoscenza o la voglia di amore, ma la passione ed è questo il motore del terzo volume, la passione nel suo essere e nel suo scomparire. Per la libertà, per la modernità, per la stabilità e per l'irrequietezza, per i libri, per la realizzazione, per sé stesse. Passione e delusione che si invertono nei loro piani umani.
Via dalla potenza di Napoli le città diventano sfondi in contrasto con gli ambienti sempre più definiti e netti, ma che, pur variando, sembrano fermi sotto i piedi mobili delle protagoniste che si passano il testimone dell'ardire, della frustrazione e della difficoltà, e che poi esplodono ognuna a modo suo. Lila nella penuria fisica ed economica, ormai abituata alla depressione della propria mente, Elena nella nuova mortificazione che ha motivo di esistere soltanto approfondendo il suo sentire, perché altrimenti appare una colta signora agiata, amata, scrittrice (forse), mamma e modernamente patentata. E poi ancora una nuova evoluzione. La lotta di classe di quegli anni è ovunque, ma si muove dietro alle vicende, dietro alla stanchezza e alla violenza di Lila, dietro al suo dolore di vedere il figlio subire le scelte di una madre indomita. La lotta di classe torna nell'appartamento di Napoli della professoressa Galiani (troppo vaga per i miei gusti), la lotta di classe è dentro gli studenti di Pietro Airota, marito di Elena, un uomo che non sa da che parte girarsi, figlio di un'intellighenzia che sembra autocelebrarsi e studioso lui stesso, ma fuori dalla realtà, avulso dalla concretezza, eppure così serio quando al suo studente che lo minaccia con una pistola intima "Spara!". La lotta di classe è nella visita di Nadia e Pasquale, nella loro stessa unione, nelle parole di Nino, quel Nino che torna, come era tornato il suo amico di Ischia, Soccavo, a chiarire che dietro a chi non si espone spesso ci sia qualcosa da indagare. La consapevolezza è sempre più dolorosa per entrambe, ma Lila sa soffrire, lo sa fare nel modo altero in cui manipola chiunque non le appaia stimabile e non si ferma muta e migliora la sua condizione, Elena invece è fragile e tanto stanca del lavoro su sé stessa e di non aver trovato la propria strada, da pensare che forse sarebbe stato meglio restare là, nel rione, dove almeno sa trattare con chi le fa male, eppure, è da là che arriva una grande delusione e la paura di dover accettare e niente altro. "Storia di chi fugge e di chi resta" arricchisce la vita di Elena di personaggi e nuove unioni, in un ritrovarsi circolare di persone e luoghi, fino al primo decollo in aeroplano. La storia è ricca e complessa e lo è perché prima è Lila stessa a esserlo, passando dall'insaccare salsicce all'imparare l'informatica e lo è Elena scrittrice delusa dalla cultura che rimane la stessa ragazzina innamorata che era al ginnasio, soltanto che stavolta è adulta e gli adulti, si sa, possono fare le cose che immaginano, non devono chiedere il permesso a nessuno.
Aspetto il quarto volume come ogni anno aspetto di mettere la coperta di lana sul letto, aspetto l'autunno che porta con sé le cose migliori e ci saranno dei perché svelati, perché i Solara sono pieni di cose da chiarire, perché Lila che ricorda così tanto Rossella O'Hara non credo potrà fermarsi al suo nuovo stipendio, perché Elena è sospesa e perché quello che voglio capire è se davvero gli anni '70 rimasero così fuori da quei due cuori passionali (non ci credo, ho la mia teoria), e poi c'è Enzo, che è troppo solido per essere soltanto (si fa per dire) uno che ti chiama all'improvviso e ti dice "sono lì tra dieci minuti" e tu sai che tutto cambierà.
In questi libri il basso è infimo e l'alto è perfetto, in mezzo c'è tutta l'umanità possibile e anche quei picchi hanno così tanto di umano da essere possibili.
E io, mi chiedo, resterei?
Titolo: Storia di chi fugge e di chi resta
Autore: Elena Ferrante
Editore: edizioni e/o
Anno: 2013
Prezzo:19,50 euro
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