L'amore molesto. Elena Ferrante.

L'amore molesto. Elena Ferrante
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La mia copia.
L'ultimo libro che leggerò di Elena Ferrante, almeno per un po'. Sono intrisa delle sue parole, del suo modo di pensare, i suoi (sei) libri che ho letto mi si muovono dentro e trovo ovunque collegamenti tra loro, una rete che è la stessa ogni volta, ogni personaggio è qui, ma era anche là, in tutti i libri, con una voce diversa, con un lavoro diverso, ma c'è. O forse sono io a essere rapita da lei, dalla sua scrittura, dalla sua città e vedo i fantasmi. Un libro che inizia con una morte, la violenza di un corpo gonfiato dall'acqua, di una figlia che ha segnato la vita di sua madre e di quella madre che diventa un mistero, un desiderio, una trama della pelle e l'invadenza di un pensiero che non se ne va mai. Delia va al funerale di sua madre e inizia un viaggio nella sua infanzia, tra i palazzi della sua città e in una lingua che ha voluto dimenticare, ma che ora è necessaria per capire e per comunicare, è bambina e donna, è vecchia nel corpo di sua madre, è in angoscia, e ha paura di perdere ciò che vuole essere per assecondare ciò che è. E di questo Elena Ferrante parla spesso, la smarginatura di Lila ne "L'amica geniale", di Olga ne "I giorni dell'abbandono" e ora di Delia, gli uomini miserabili, violenti e bestiali nell'incapacità di evolvere, come era Stefano o come era il padre di Elena Greco, come ora sono Caserta, lo zio Filippo, il padre, tutti, sia nel passato che oggi. Le madri sempre sbagliate, sempre con qualcosa da correggere, colpevoli e martiri ogni volta, avrebbero sempre potuto essere migliori, più amorevoli, meno egoiste. Napoli, rinnegata ma inglobante, mi sembra oggi genitrice di ogni creatura di Elena Ferrante, con questo romanzo rivedo tutti gli altri e capisco, forse, un po' di più, di una poetica feroce che racconta un'umanità sospesa nel tempo, ricca di tormenti e sentimenti inespressi, a volte inconoscibili, sondati da un dialetto difficile, rielaborati da un italiano che mette ordine, ma non consente di arrivare laddove si infila la verità.
Il mistero dell'identità di un'autrice che parla solo di donne, mortifica gli uomini in figure almeno meschine, incolpa le madri e in ogni libro compie un viaggio uterino, ma non ha l'attenzione di proteggere un pudore fisico e sentimentale che ognuna avrebbe paura di esporre o almeno cercherebbe di smacchiare.

Titolo: L'amore molesto
Autore: Elena Ferrante
Editore: e/o
Collana: Tascabili
Anno: 2011
Prezzo: 9,50 euro

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