Dracula. Bram Stoker.
Dracula. Bram Stoker. Mondadori. La mia copia. |
La seconda
parte del romanzo si sposta in Inghilterra ed è narrata da Mina
Murray, fidanzata di Jonathan, e poi dal dott. Seward con riguardo
alla loro comune amica Lucy e alla malattia che la affligge: il
pallore eccessivo, le trasfusioni, quei due piccoli fori smarginati
che le risaltano sul collo. Lucy viene vampirizzata mentre Mina è in
Transilvania chiamata al capezzale di Jonathan che si trova in
ospedale. Durante la loro assenza è l'Inghilterra a conoscere la
non-morte del Conte che gettandosi su Lucy attira su di sé le
indagini del dott. Seward, del collega olandese Prof. Van Helsing,
del fidanzato Arthur e del fedele amico americano Quincey Morris.
Inizia così la scoperta accompagnata dall'incredulità dei personaggi man
mano che lo scenario del vampiro si svela sotto i loro occhi
sostenuto dalla psicosi di Ranfield, un paziente del dott. Seward,
zoofago e apparentemente delirante.
La storia
in sé è talmente famosa che immaginavo non riservasse sorprese a
parte la paura e l'orrore e invece il libro è grandioso e non solo
per il racconto che di certo attinge a una certa superstizione già
consolidata nel 1897, ma per la preziosa capacità dell'autore di
cambiare registro ogni volta che muta la voce narrante e per la sua
abilità nel rendere ogni riga un'indagine psicologica e intima. I
personaggi sono all'altezza dello stile, le descrizioni sono minute,
ma non noiose, anzi i dettagli diventano puntelli per tutta
l'impalcatura del libro, sia che raccontino il Conte sia che lascino
intuire il passato e l'indole di ognuno di quelli che si uniscono per
combatterlo. Stoker arricchisce il racconto di osservazioni sociali e
culturali non prive di una modernità lungimirante: dalla medicina
alla storia medievale, dal costume europeo a quello americano,
dall'interpretazione del passato alla voglia di futuro. Le atmosfere
sono le più nere possibile, ma illuminate dall'intelletto e
dall'ardore dei personaggi, su tutti Mina, donna misteriosa che segna
le sorti di ognuno, accanto a lei il Prof. Van Helsing che dà ai suoi compagni, e al lettore, una lezione sulla necessiarietà di
abbandonare ogni tipo di preclusione. Il retroscena sentimentale
celebrato da tanti film, tra cui quello di Coppola, non trova mai
esposizione nel romanzo, quell'amore che attraversa i secoli noto da
tanta cinematografia rimane dietro la lettura, infondo ai motivi cui
ognuno fa derivare le azioni del Conte.
Leggere
"Dracula" è stata un'esperienza decisiva dell'essere
lettore, una vicenda che ha segnato l'immaginario che arriva fino a
oggi, uno stile e una struttura affascinanti, un romanzo corale in
cui i protagonisti per essere tali chiamano a loro più e più volte
gli altri personaggi e regalano scene alle quali ripenso da giorni,
come l'unica in cui Mina e Dracula sono insieme, fortissima nei gesti
e nelle intenzioni.
Il mio
unico biasimo a questo romanzo va al finale, tirato via come se
l'autore si fosse stancato, non è all'altezza del resto del libro,
nè per tensione, nè per descrizioni o emozioni: una conclusione
debole e scontata con l'unica eccezione dell'immagine del castello di
Dracula che resta lì, dove è ancora oggi.
Libro
Titolo: Dracula
Autore: Bram Stoker
Traduzione: Francesco Saba
Sardi
Editore: Mondadori
Collana: Oscar
Anno: I edizione Oscar
1979, originale 1897, la mia copia 2012
Prezzo: 09,50 €
È il secondo articolo nel giro di pochi minuti che leggo su Dracula... Una congiura universale per farmelo leggere? Di certo mi hai convinta. Lo metto in pila. Da troppo tempo non leggo un classico, quando ci vuole, ci vuole.
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