Festeggiare il compleanno di Virginia.


Una parte dei miei libri, di, su, ispirati a , dedicati a Virginia Woolf


Virginia Woolf è nata il 25 gennaio 1882 a Londra. 
Oggi sarebbe stato il suo compleanno, ma anche se non avesse deciso si lasciarsi cadere in quel fiume nel 1941, lei non sarebbe comunque più qui da molto tempo, e dunque questo compleanno è, e sarebbe, soltanto una commemorazione.
Così oggi si ricorda della nascita di una delle più grandi scrittrici del '900, per me è il giorno della nascita dell'autrice che più di tutte mi ha influenzato, e che più di tutte resta una miniera di ignoto, profondità, intimità inesplorabile, un grumo intricato di sentimenti, una persona reale che amava scrivere e lo faceva per vocazione e lavoro, una donna ricca di talento e fragilità, come si può essere solo nella vita vera, quella che circonda l'arte.
Almeno finché la vita vera non diventa talmente troppo da trasformarsi in morte. 
Se mi si dovesse chiedere qual è la mia scrittrice preferita risponderei, dunque, che è lei, Virginia Woolf, se mi si chiedesse quale sia l'opera che preferisco direi i diari, e lo so che dovrei parlare di romanzi e saggi, ma Virginia Woolf, ha la forza di apparirmi umana e non artista, persona e non scrittrice arsa dal sacro fuoco, una donna a cavallo tra i tempi che furono, quelli che saranno e il tumulto che ha vissuto tutta la vita, con le due guerre mondiali, la fine della vecchia Europa, l'avvento della nuova violenza, la necessità di schierarsi, l'istinto di doversi salvare dalle bombe, dal nemico, dal razzismo, dai mitragliatori, ma non dalla propria anima. 
E così Virginia Woolf non vide la ritrovata pace del mondo, non ne visse il periodo meno sanguinoso.
Oggi sarebbe stato il suo compleanno, il giorno della nascita di una persona e forse non di una scrittrice, e allora è questo che vorrei poter ricordare, la persona che avrei voluto incontrare, e che invece conosco attraverso la sua arte, che amo per quei suoi diari e per l'abitudine di tenerli, così ricchi, descrittivi e sentiti, e che venero per quel nuovo modo di scrivere, suo e di altri grandi di allora in Europa, la riflessione interiore, il monologo del personaggio con sé stesso, e l'interpretazione del tempo, che le fa scrivere di poche ore o di tre secoli alla stessa maniera, perché proprio il tempo diventa proiezione del sentire, e non un susseguirsi di frazioni di ore.
Oggi è il compleanno di Virginia Woolf e non posso non ricordarlo, festeggerò guardando le sue foto, sbirciando la sua vita, sfogliando le immagini del suo giardino di Rodmell, leggendo qualche passo dei suoi libri, saltando qua e là, per costruire il mio flusso di coscienza sul suo.

Buon compleanno.


"Si avvicinò un cestino con gomitoli di lana di vari colori e un paio di calze da rammendare e si mise a lavorare con le dita, mentre con la mente,, in cui si rifletteva la stanchezza del corpo, continuava irrazionalmente a evocare visioni di solitudine e di pace, immaginava d'incamminarsi, dopo avere posato il cucito, su per la collina, dove si udiva solo il rumore delle pecore che brucavano l'erba fino alla radice, mentre le ombre degli alberelli sfiorati dalla brezza si muovevano leggere in qua e in là nel chiaro di luna. Ma era perfettamente consapevole del tempo presente, e le dava un certo piacere pensare che era in grado di godere tanto la solitudine, quanto la compagnia delle persone numerose e varie che in quel momento si stavano dirigendo per vie diverse attraverso la città verso il luogo dove si trovava lei."

Virginia Woolf, Notte e giorno

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