Il cuore selvatico del Ginepro. Vanessa Roggeri.

"Il cuore selvatico del ginepro" è un romanzo che mi ha colpita per la sua accuratezza, nel linguaggio, nei personaggi, nei sentimenti raccontati.
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Nella Sardegna di fine ottocento nasce una bambina, ma il momento e il luogo sono sbagliati, il suo corpo è sbagliato. E' la notte di ognissanti, la notte delle annimeddas e, la bimba nasce settima dopo altre sei sorelline e ha già i dentini e le ultime vertebre sporgenti e nel 1880 in Sardegna questo aveva un solo significato: essere una strega. Una coga. E questo la bimba viene considerata da tutti, per prima da sua madre, che partorendo prega Dio di darle un maschio, per la paura partorire una femmina in quelle circostanze. E' rifiutata da suo nonno che cerca di convincere il figlio a ucciderla con una pietra, è odiata da suo padre, che la lascia, nata da pochi minuti, sotto le intemperie del cielo d'autunno allo scopo di trovarla morta la mattina seguente. Si crede porterà sventura, morte e cattiveria nella famiglia.  Si è certi che sia una strega malvagia e così si comporterà. Per questo è abbandonata, anzi peggio, è odiata da chi per natura dovrebbe amarla. Eppure non è il momento di morire per quella bimba diversa, perché la più grande delle sue sorelline, Lucia, la salva dalla notte all'aperto e la riporta in casa, le da' un nome Ianetta, la accoglie, lei sola, in una famiglia che ormai non può più cacciarla, ma mai si dedicherà a lei se non con insulti e rancore.
Ianetta cresce indipendente e selvatica come un animaletto, respinta da tutti se non da Lucia, che si dibatte tra il senso di colpa di disobbedire a sua madre, che respinge violentemente la sua ultima nata, e, l'amore di sorella che istintivamente prova e, che forse ha connotati materni in quella protezione e quella tenerezza suscitati dall'istinto e dalla solitudine di quella piccola persona, che punta i suoi occhi enormi intorno a sé. E' un romanzo sulla Sardegna, sul suo folclore, sulla superstizione che avvelena la mente e il cuore e su chi riesce, con coraggio, a superare gli schemi e le credenze della propria epoca, così diventa un romanzo sulla modernità e l'avanguardia.
E' il lavoro di esordio, edito da Garzanti, di Vanessa Roggeri, che sabato scorso a Roma l'ha presentato alla libreria Nuova Europa ai Granai. Una ragazza delicata eppure sembrava lei stessa di "fibra di ginepro", raccontava i suoi personaggi con lucidità e affetto e la sua Sardegna con grande passione, chiave del romanzo è l'amore per la propria terra, della quale Vanessa Roggeri ha raccontato una storia inventata, ma di verità. Il tè tostato attende il prossimo.

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