So Big. Edna Ferber.

Il mio So Big
"Quant'è grande il mio bambino?" "So-o-o Big!"
L'ho scelto senza sapere, soltanto leggendo le poche note sull'edizione Bur. Edna Ferber è stata
membro fisso della "Tavola rotonda dell'Algonquin". Donne poche, ma buone, insieme a lei c'era Dorothy Parker. New York, anni '20. Più affascinante di così non si può.
Ho comprato il libro in edizione Bur (che qualche chicca ce l'ha!), ma con una copertina che non avrei mai, mai, mai scelto. Una roba tipo libro pedagogico, terribile, ma che riporta una piccolissima citazione del New York Times "La più grande scrittrice americana dei ruggenti anni venti". Premio Pulitzer 1925. Venduto.
Protagonista è una donna che ha dentro il gusto delle donne che saprebbero governare il mondo e anche qualche altro pianeta. Selina Peake vive col padre che le insegna che la vita è comunque una grande avventura e vive dopo la sua morte e vive dopo aver iniziato a lavorare, nella campagna di Chicago della fine dell'ottocento. Ricca, poi povera, maestra poi contadina, mamma, poi molto altro, Selina ha e mantiene uno sguardo mobile e profondo su tutto ciò che la circonda, ha le parole di suo padre sempre in testa e nel cuore e, trova bellezza in tutto, ha l'abitudine e la voglia di cercarla e trattenerla e la bellezza non è altro che la realizzazione di sé, non estetica, ma totale, la bellezza è la luccicanza, è arricchirsi di ciò che capita di vivere, è la mescolanza del mondo, è lo spirito vivo che anima le persone, è il nemico dell'aridità, una diga contro l'impoverimento dell'animo. E lei ha un animo tanto speciale che trasforma ogni cosa, la migliora, la rende più Bella. Selina è coraggiosa e forte in modo totale, lo è nelle parole e nei gesti, lo è davvero. Ed è moderna, o forse di più, è avanguardista, è avanti, è almeno un secolo avanti, nei suoi pensieri e nel suo modo di affrontare la vita e renderla un'avventura meravigliosa. Selina è una donna capace di essere felice,  perché sa riconoscere la felicità. Selina ha obiettivi e gioia perché è piena di vita. Costruisce un mondo speciale per suo figlio, un luogo in cui si può migliorare sé stessi e ciò che si ha intorno, in cui lo sguardo rivolto a cercare la parte lucida e brillante di ogni cosa, spinge a traguardi incredibili, alla soddisfazione piena di sé, alla realizzazione dei propri obiettivi, senza dimenticare chi si è e da dove si viene. In pochi capiscono il suo sentire, forse una sola persona e non la dimenticherà mai, la sua Selina. E Dirk, quel figlio per cui lei ha lottato e per cui lei non ha ceduto mai un passo di se stessa, perché sapeva che attraverso le parole di suo padre lo avrebbe condotto alla felicità, avrà l'animo abbastanza aperto da capire dov'è questa felicità?
L'ho letto in pochi giorni, ho riso e pianto, sono rimasta stupita e ho pensato "anch'io!" e poi ho sentito una nostalgia fortissima per Selina e i suoi occhi e il suo vestito vinaccia e il coraggio di non venderlo mai. (E' un libro da averne dieci copie).

Commenti

  1. le figure maschili sono di complemento e di sfondo a quella della Protagonista, che sembra continuare lo spirito delle Pioniere del West, ma in tempi diversi con uno spirito che comprende ricordi sogni e visione futura,pur con i piedi calzati in solidi scarponi e ben saldi nella ricca terra.
    Oberdan

    RispondiElimina

Posta un commento

Post più popolari